Capitolo 1

1.9K 51 0
                                    

Ero ancora seduto sulle gradinate dopo un lungo collegamento con Maria quando sento la sua voce risuonare di nuovo in tutta la casetta.
"Non so se lo sapete ma tutti quelli che escono durante il programma poi partecipano a un programma di Mediaset che si chiama Verissimo condotto da Silvia Toffanin. Volevo che Luigi vedesse l'intervista che Silvia ha fatto a Carola perché parla molto di lui."
Annuisco, mostrando un'apparente sicurezza che in quel momento non avevo per niente.
Il volto di Carola appare sullo schermo della TV.
Era bella Carola, bella come non l'avevo mai vista. O meglio, non mi ero mai soffermato davvero su quanto i suoi lineamenti fossero armoniosi, su quanto il suo volto sembrasse disegnato. I suoi occhi si illuminano quando parla di me, quando mi descrive come il suo punto di riferimento in questo lungo percorso, quando parla del nostro indecifrabile quanto essenziale legame.
Non riesco a stare fermo, piego la testa di lato, poi metto una mano sulla bocca, sorrido, in realtà vorrei solo scappare. Non per Carola ma per le altre persone e per la situazione. Per i miei compagni, Maria e tutte le persone che probabilmente vedranno queste immagini e si aspetteranno da me delle risposte che forse io non riesco a dare neanche a me stesso.
Intanto le nostre immagini continuano a succedersi una dietro l'altra sullo schermo accompagnate da una lacrima che scorre veloce sul volto di Carola. Sorrido ancora. Spero di non avere un'espressione da pesce lesso in questo momento. Albe mi guarda e sorride così come Alex e Sissi che ogni tanto si voltano, cercando forse di decifrare ciò che mi sta passando per la testa.
"Per me l'amore vero è l'amore incondizionato" dice Carola. Il mio cuore batte sempre più forte, così tanto che sembra voler uscire dal petto. Cerco di non far trasparire questo mio tormento interiore soprattutto se penso a tutte le domande che Maria potrebbe farmi in questo preciso istante.
Non appena lo schermo diventa di nuovo nero mi giro verso Albe che continua a sorridere e a ripetere quanto Carola fosse stata carina.
"È stata molto dolce." dico, anche se dentro di me mi sento morire. Dopo qualche chiacchiera e qualche battuta da parte della conduttrice e dei miei compagni, Maria stacca il collegamento dicendomi che Carola mi avrebbe chiamato questa sera.
Tutti tornano alle proprie attività, tranne Albe che continua ad osservarmi.
"Sei sicuro che non ti va di parlarne?" mi domanda.
"No, Albe. In questo momento non mi va", rispondo.
"Fin quando continuerai così, Gigi? Fingendo che tra voi non sia successo mai niente, fingendo che non ti interessi?", continua lui.
"È che non so neanche io se riuscirò mai a parlarne. Non so neanche io cosa succede dentro di me e cosa è successo negli ultimi mesi", dico a bassa voce, forse più a me stesso che al mio amico.
"Gigi, continuare a reprimere quello che senti, qualsiasi sentimento sia, non ti porterà da nessuna parte. Oggi non insisterò, so che sono già troppe le emozioni che stai vivendo. Ma non finisce qui", mi risponde Albe, prima di andare verso la cucina.
Mi alzo, decido di lavarmi e cambiarmi in attesa della chiamata di Carola.
Sono seduto sul letto quando la sua voce si espande in tutta la mia stanza.
"Gigi" dice. E mi manca l'aria. Non so perché, forse perché anche Carola era il mio punto di riferimento qui dentro. Forse perché senza di lei mi sento davvero perso. Da quando la ballerina non c'è più, ho perso anche la persona che più mi ha sostenuto durante questo percorso ed in realtà durante tutto il mio percorso artistico in generale. Carola ha sempre creduto in me, anche quando ero io stesso a non farlo, forse me ne sono reso conto solo ora che non c'è più. Quanto vorrei trovare il coraggio di dirle queste cose. E invece ogni volta che cerco di parlare la voce mi si ferma in gola. Mi parla dei suoi progetti, del suo imminente trasferimento a Roma, di quanto le manco, di tutte le persone che mi sostengono, compresa la sua famiglia.
Sono così felice, Carola. Vorrei dirti questo, invece non ci riesco. Eppure sorrido. Ma questo tu non puoi saperlo. E allora quando mi chiedi di mimare un abbraccio come spesso fai, io non posso far altro che abbracciare l'aria, immaginando che qui ci sia tu e sperando che tu possa vederlo.

Nota autrice:
Questa storia nasce a partire da questo momento perché credo che davvero che gli occhi di Luigi non mentano. O almeno spero sia così. Non ho aspettative, non ho mai scritto una storia in vita mia ma sentivo la necessità di farlo perché, come Gigi, so cosa significa reprimere le emozioni e perché sono innamorata di questi due ragazzi. A presto🤍

Incondizionato|| caroligiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora