Carola pov:
Il rumore del treno in arrivo sul binario tre mi riporta alla realtà, proprio nel momento in cui la mia mente inizia ad essere offuscata dai troppi pensieri. Luigi è proprio di fronte a me mentre tiene strette le nostre valigie tra le mani. Mi guarda con aria interrogativa quando, dopo essere saliti sul treno, ci dirigiamo verso i nostri posti.
« Che cosa passa per questa testolina?» mi chiede Luigi mentre mi accarezza una gamba, subito dopo esserci seduti.
« Sono un po' in ansia, forse non è stata una buona idea accompagnarti in una cosa così importante per te » dico in un sussurro.
Il treno su cui stiamo viaggiando, infatti, ci sta portando a Lamezia Terme dove non solo conoscerò la famiglia di Luigi, ma assisterò al suo concerto in occasione della festa del santo patrono. L'invito è arrivato dal sindaco stesso e so che questo palco, per il mio ragazzo, è più importante di qualsiasi altro, anche dei più prestigiosi e acclamati palchi d'Italia.
« Carola stai scherzando, vero? Non vedevo l'ora di farti conoscere la mia famiglia e poi vedrai Lamezia in una veste diversa dal solito. Durante la festa patronale tutti i cittadini sono in fermento e si respira un'aria diversa. E soprattutto, sai quanto è importante cantare quel giorno per me, io ho bisogno di te al mio fianco » mi confessa lui.
« Spaccherai amore, come sempre. Non vedo l'ora di cantare sotto al palco » gli dico, prima di sporgermi verso di lui per baciarlo.Quando leggo la scritta "Lamezia Terme" dal finestrino sento le gambe che tremano. Luigi, prima di incamminarsi verso l'uscita, mi prende la mano, stringendomela forte. Quando da lontano scorgo la presenza del padre di Luigi un sorriso spontaneo si disegna sul mio volto.
« Amore di papà » sussurra il signor Giovanni, abbracciando forte suo figlio.
« Carola, finalmente ci conosciamo dal vivo. Sei bellissima » aggiunge, prima di stringere forte in un abbraccio anche me.
« Grazie, sono troppo contenta di conoscervi » esclamo, visibilmente emozionata.
« Mia moglie è rimasta a casa, era troppo in ansia per il vostro arrivo e sta ancora cucinando. Poi ci sono anche tutti gli altri e qualcuno doveva pur rimanere a casa, quindi sono venuto solo » dice il padre di Luigi.
« Gli altri? » chiedo girandomi verso Luigi che ha la mia stessa espressione perplessa.
« Sì, ci sono i nonni, gli zii e i cugini a pranzo da noi. Sapevano che sareste arrivati e hanno insistito per esserci tutti » confessa il padre di Luigi.
In questo momento vorrei solo sotterrarmi ma tento di nascondere l'imbarazzo.
« Voglio morire » sussurro al mio fidanzato mentre ci dirigiamo verso l'auto.
Un quarto d'ora dopo ci ritroviamo davanti al portone della casa di Luigi che continua a stringermi la mano.
« Tranquilla, ok?» mi sussurra all'orecchio.
Ad aprirci la porta è sua madre che, subito dopo aver salutato calorosamente suo figlio, mi abbraccia così forte quasi da farmi mancare l'aria.
« Carola, non vedevo l'ora che fossi qui. Entra » esclama. Io le sorrido, ringraziandola.
L'immagine che mi si presenta davanti agli occhi non appena entro in casa Strangis è surreale. Tutta la famiglia di Luigi ci dà il benvenuto tra schiamazzi, risate e applausi. Subito noto il lungo tavolo posizionato proprio al centro del salotto e sul quale c'è una quantità immensa di cibo e bibite, come se si trattasse dell'inizio di una festa particolare. Vengo inondata da un calore e un affetto che mai avrei pensato di poter sperimentare in vita mia.
« Gigi, perdonerai la tua nonna però oggi devo salutare prima la nuova arrivata » esclama nonna Cecilia, venendo verso di me con le braccia aperte, suscitando la risata di tutti i presenti.
Luigi mi presenta uno ad uno tutti suoi parenti, i quali non fanno che farmi complimenti ed esprimere la gioia di avermi tra loro.Quando casa Strangis si è quasi svuotata io mi ritrovo a girovagare per il salotto, incuriosita da tutte le foto di Luigi da piccolo che sono posizionate sui vari mobili e mensole. Subito dopo mi ritrovo a stringerne una tra le mani, sorridendo. È sempre stato bello.
« Hai visto che bello? » mi sussurra sua madre alle mie spalle.
« Era bellissimo, come ora. Mi scusi per essermi messa a curiosare » le confesso.
« Ormai questa è anche casa tua, Carola. E dammi pure del tu » mi dice Emanuela.
« Sai, Luigi è sempre stato un bimbo davvero tranquillo e timido. Sin da piccolo è stato difficile saperlo leggere, ha sempre avuto questa tendenza a nascondere tutto, anche il dolore. Anche quando è arrivata quella maledetta diagnosi ha saputo affrontarla a muso duro senza lasciar esternare molto la sua sofferenza e ti giuro che non so come ha fatto»
« Ancora oggi affronta la malattia con tanta forza ed io lo ammiro tanto, non so se riuscirei» confesso io.
« Credo che quel dolore l'abbia cambiato per sempre. Luigi è una persona speciale ma io ti ho osservata tanto in questi mesi e so che lo sei anche tu »
« Grazie di cuore. È vero, lui è davvero speciale e mi ha insegnato tanto » sussurro con un filo di voce, fissando la foto che stringo tra le mani.
« Ha sofferto tanto in passato ma tu sei un'altra storia. Lo ami tanto, l'avevo già capito attraverso lo schermo del televisore ma, oggi, avendoti qui, ho avuto un'enorme conferma» mi dice la madre di Luigi, accarezzandomi una spalla.
« Sì, lo amo molto » sussurro sorridendo mentre sento delle lacrime pizzicare i miei occhi.
« Grazie Carola, hai fatto le nostre veci durante tutto il percorso, sei stata il suo sostegno, la sua fan numero uno, la sua famiglia » mi dice la donna cingendo un braccio lungo i miei fianchi.
« È questo che voglio essere sempre »
« Che state confabulando? » dice la voce di Luigi dietro di noi.
« Niente, parlavamo di quanto fossi bello » dice sua madre, facendomi ridere.
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Incondizionato|| caroligi
Fanfiction"Per me l'amore vero è l'amore incondizionato, che può succedere di tutto, che sai che tu ci puoi essere per questa persona e questa persona può esserci per te. Anche quando lui mi disse che non sentiva niente per me, comunque è sempre rimasto. Non...