capitolo 10

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Devo farmi forza e non piangere. Ad un tratto dissi :"che cosa ci fai qui?!"

"Ehii, dolcezza, calmati.." mi disse mentre si avvicinava a me

"Non fare un altro passo!!" Gli urló Gianluca mettendosi davanti a me come uno scudo

"E lui chi é? Il tuo amorino?" Disse con un sorrisetto stupido

"Si e con questo? Sono il suo ragazzo e vedi di lasciarla in pace e non avvicinarti ti ho detto!!!"

"Tu non mi dai ordini. Hai capito?!" Gli disse Marco

"Allora tu esci da questa casa! Subito!"

"Perché altrimenti che mi fai?"

"Vattene Marco..vattene" gli dissi io fermando Gian che sembrava volesse sferrargli un pugno

"Senti bambolina io ti dovrei parlare, in privato"

"Scord-" fermai Gianluca

"Cosa devi dirmi? Se mi devi dire una cosa la dici ora, insieme a Gian. Altrimenti te ne vai."

"Eh va bene...senti io ti voglio. Quindi lascia sto tizio e diventa la mia fidanzata. Se non lo lasci non mi interessa, ormai ti ho trovata e sei mia"

"Lei non verrà mai con te! Non ti permetteró di fargli del male!!!"

"Io non verró mai con te! Che sia chiaro!"

"Ma che carini peró che siete. Tu che la vuoi proteggere, cosa che non riuscirai a fare. Tu invece che credi che io ti lasceró in pace. Ahah mai!"

In quel momento Gianluca mi strinse forte a se mettendomi una mano alla vita, in un modo così protettivo... avevamo paura entrambi, si stava avvicinando con il coltello ancora in mano. Ad un certo punto mi tira uno schiaffo e urla :"stronza! Tu verrai con me!! E tu che la ami tanto non potrai fare nulla per proteggerla, lei ormai é mia. Appena mi stuferò di lei la uccideró e ricorda che scappare non servirà. Io ti troveró."

In quel momento il coltello che aveva in mano si conficco nella pancia di Gianluca. "NOOO!!! Brutto stronzo di merda! Sparisci!!" Gli urlo contro mentre gli tiro un pugno sullo stomaco e corro da Gianluca con le la crime che rigano il mio viso. "Ahah tanto ti ritroveró e vi uccideró" "VIA!!!" Gli urlai contro e se ne andó con un sorriso da figlio di puttana. Chiamai l'ambulanza e intanto io non smettevo di piangere, non ce la facevo. Lo vedevo morire, era lì davanti a me ma non potevo fare nulla, mi sentivo debole e inutile. Decisi di parlargli per tranquillizzarlo perché vedevo che si stava preoccupando di più. "E-ehi amore, resisti l'-l'ambulanza sta a-arrivando, resisti ti prego. Non vivo senza te. Per favore, per favore.." dico piangendo sempre di più.

Arriva l'ambulanza che lo carica subito nella barella e nel camioncino (non so bene come si chiama) salgo anche io.

Nel frattempo chiamo la polizia a cui racconto l'accaduto e mi dice che sarebbe venuta in ospedale. Ad un tratto, arrivati all'ospedale che distava pochissimo da casa, vidi un dottore venire verso di me. Mi disse:"si sieda..si calmi prima.."

"É-é m-morto?" Dico piangendo

"No. Ma é in coma. Non sappiamo quando e se si risveglierà. La ferita é molto profonda. Deve stare calma. Non si agiti. So che é una situazione difficile ma noi faremo il possibile per salvarlo. Lei si tranquillizzi peró."

"Si..si..grazie" dico asciugandomi le lacrime e mandando un messaggio ad Ale di venire in ospedale.

Intanto arriva la polizia. Gli dico meglio cosa é successo e gli descrivo Marco come é fatto fisicamente e che ci ha minacciati di ucciderci ma prima di rapire me.

La polizia ci disse che avrebbero circondato la casa con la polizia, così se deve venire loro lo arrestano prima che entri in casa. Ha anche aggiunto che andranno a caccia di questo pazzo. Dopo di che la polizia va via

Dopo 15 minuti arrivano Ale e Piero e loro come me sono disperati. "Non potete più vivere in quella casa" dice Piero "non dovete più vivere qui. Rischiate troppo la vita."

"Non mi interessa. Io resto qua. Se tu Ale vuoi andare via, vai. Ma io resto qua. Non mi muovo. Non mi lascio abbattere da uno stronzo. Ora la cosa più importante é Gianluca."

"Io non me ne vado Vane. Resto qui"

"Okay Vanessa..andiamo?" Dice Piero

"Andarmene?! Scherzi?! Io non me ne vado"

"Non puoi stare qui..devi riposare" dice Ale

"Credete davvero che dormirò? Staró tutta la notte sveglia a pensare a Gianluca"

"Allora rimaniamo anche noi, potrebbe venire Marco da un momento alll'altro"

"Grazie, davvero" dico andando ad abbracciarli

**********

Che situazione di merda! Mi sento in colpa, non sono riuscita a proteggerlo, potrebbe morire per causa mia. Se non mi fossi fidanzata con quello, se quando mi ha ricattato io sarei andata da lui, Gianluca non era in coma. Non rischiava la vita. Non sopporto questa situazione, ho paura!!

Le lacrime iniziano a scendermi di nuovo, come una fontana. Inutilmente Piero e Ale tentano di farmi calmare. Ogni lacrima é un replay. Non riesco a bloccarle, preferirei morire io al posto suo. Lui non deve morire. Non ce la farei.

Mi alzo dalla sedia nella sala d'attesa e vado davanti alla sua sala. Lo vedo lì disteso in quel letto. Lo vedo quasi senza vita, lo vedo morire per colpa mia, lo vedo soffrire, non vederlo sorridere e parlarmi mi fa provare un vuoto al cuore che solo lui puó coprire.

Non riesco ad immaginare una vita senza di lui, non ce la faccio. Piango, piango di continuo, senza mai smettere, singhiozzi su singhiozzi, nulla tace, tutto dentro di me si sta muovendo, é un rumore unico. Ma nel frattempo sento un silenzio che nessuno puó coprire se non lui.

Non saprei con chi sostituirlo, é l'unico di cui ho bisogno. Non vado avanti senza di lui. É una cosa assurda davvero...

Spazio me
Ehi ciao come state? Lo so che questo capitolo fa schifo ma é un brutto periodo e sono arrabbiata per vari motivi e mi sento giù di morale. Ciao al prossimo aggiornamento

ti amo ma ti odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora