capitolo 11

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TENTAR NON NUOCE

*due mesi dopo*

Gianluca
L'ultima cosa che ho visto é stata Vanessa..mi diceva di stare tranquillo e la vedevo piangere. Avrei voluto stringerla a me ma non ci riuscivo, non avevo la forza, ad un certo punto vidi tutto bianco e poi il vuoto.

Dopo molto tempo mi ritrovai in un posto tutto bianco, con un prato, delle persone che camminavano e poi una porta in lontananza. Chiesi a qualcuno cosa fosse quella porta e loro mi dissero:"sei nuovo vero? Beh quella é la porta del destino"

"La porta del destino? Cosa intendi?"

"Se la attraversi puoi risvegliarti o morire. Per questo la porta del destino"

"Perché non l'avete mai attraversata? Insomma, magari vi svegliate, tanto qui non vivete comunque perció meglio tentare"

"Io non voglio morire...amico provaci tu ad attraversarla..non hai paura?"

"No. Non ho paura. Io devo svegliarmi e proteggere la mia fidanzata. É in serio pericolo"

"E se muori? Come la proteggi cavaliere?"

"Tanto se resto qui non ha senso..meglio provarci"

"Allora dai ragazzo..fallo.."

Attraversai quella porta e..vuoto..

******

Vanessa
É ancora in coma. Non posso crederci. I dottori mi stanno dicendo sempre che se gli parlo é probabile che senta quello che dico. Cosi faccio allora

"Gian, t-ti prego, svegliati. Da quando sei qui io sto male, tutto sta andando male. Ti prego, i-io ho bisogno di te. M-mi dispiace. Non volevo che ti capitasse questo. N-non avrei dovuto lasciare che accadesse..mi dispiace"

Dico ormai in lacrime, singhiozzando, appoggio la testa sul suo petto e gli prendo le mani. Le sento fredde, ma sento che sono ancora le sue mani, sento che é lui, sento le sue mani protettive e forti che solo lui ha.

Lo guardo e vedo quel suo viso, quel viso che da sempre mi é piaciuto, che da sempre mi ha catturato. Quelle labbra fine ma adorabili, quei capelli neri e spettinati, quel suo modo magnifico di affrontare le cose, sembra pronto a tutto.

É sempre organizzato, come é sempre stato, é responsabile, é premuroso. Ma anche uno stronzo, uno stronzo che amo, uno stronzo che non cambierei con nessun altro al mondo, quello stronzo che mi ha rubato il cuore e che se fosse necessario per un trapianto, glielo darei, piuttosto che vederlo morire.

Mi alzo per andarmene dandogli un bacio sulla guancia ma sento qualcosa mentre sono vicino alla porta pronta per uscire, sento una ripresa di un respiro affannato. Si é svegliato. Mio dio si é svegliato. Chiamo subito i dottori e intanto scoppio in lacrime dalla gioia. Gli prendo le mani e sento che sta riprendendo ad averle calde, sta vivendo, mio dio grazie, grazie!!!

Mi stringe la mano più che puó e dopo arrivano i dottori che mi pregano di uscire e di aspettare in sala d'attesa.

Chiamo Ale e Piero e gli dico tutto. Dopo cinque minuti li vedo correre verso di me con dei sorrisoni a tre milioni di denti. Come me sono felicissimi e gli racconto tutto come é successo.

Dopo mezz'ora di attesa arriva un dottore tranquillo che ride. É incoraggiante. "É salvo, non corre più nessun pericolo, sta bene, se volete potete entrare. Uno alla volta peró e vi prego state poco. Ha bisogno di riposare. Questi mesi ha combattuto duramente e ce l'ha fatta. É un campione"

"Lo so..lui non perde mai. Grazie dottore, grazie davvero" dico andando verso la sala di Gian.

Entro e lo vedo stanco ma che ride. Un sorriso sincero e vittorioso

"Gianlucaaa" corro da lui piangendo dalla gioia e lo bacio. Un bacio che mi mancava da due mesi. Quando ci siamo baciati é stato come se tutto intorno fosse scomparso e ci fossimo solo noi due. Due pazzi innamorati.

"Vanessa..mi sei mancata tanto. Ti amo" dice baciandomi di nuovo. "Ti amo" dissi baciandolo ancora. Restai 10 minuti lì dentro e per tutto il tempo ci baciammo (ehi lasciatemelo baciare. Cazzo sono due mesi che non lo baciavo, permettetemi ora)

Il dottore mi disse di uscire perché ora doveva riposare.

"Ciao Gian. Ci vediamo domani" gli dissi in seguito ad un altro bacio

"Ti aspetto qui" dice scherzosamente

Sarà anche stanco. Ma Gianluca é Gianluca. Il senso dell'umorismo non lo perde mai. Mai.

Gianluca
Quella porta l'ho attraversata e ho vinto..quelli mi stavano spaventando ma io ero convinto di farcela. Non potevo morire. Strano peró che sto 'paese' l'ho visto solo dopo due mesi. Cazzo non potevo vederlo prima cosi mi svegliavo dopo un giorno no? No, dopo due mesi.

Non importa, ora quello che importa é che sono vivo e che ora posso proteggere Vane e sconfiggere quel pezzo di merda. Io non perdo. In un modo o nell'altro io vinco.

Spazio meee :)
Ehiii come state? Piaciuto il capitolo? Spero di si. Scusatemi se é corto e se ci sono degli errori...questo capitolo mi serve solo come capitolo di passaggio per i successivi. Ciao a prestooo

ti amo ma ti odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora