Capitolo 11

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Le labbra del Sultano sul mio collo mi mandarono in iperventilazione, le sue grandi mani strinsero i miei fianchi finché cercai di soffocare un gemito che minacciava di uscire dalla mia bocca. "Che succede Alexandra, hai perso la parola?" Mi sussuró nuovamente all'orecchio. L'uomo che detestavo con tutte le mie forze e che avrei dovuto uccidere già da tempo si trovava quí nella mia stanza e mi stava facendo impazzire solo toccandomi. Da quando Roxelana Alexandra Lisowska sbava dietro a un uomo, che diavolo mi stava succedendo?

Mi girò bruscamente verso di lui, ora ci trovammo faccia a faccia, si avvicinò lentamente al mio viso mentre io ero immobilizzata, il mio cervello non riusciva a più a funzionare. Continuavo a fissare le sue labbra carnose dannatamente attraenti avvicinarsi sempre di più alle mie. Premette la mano alla base della mia schiena avvicinandomi maggiormente a lui, ci trovammo letteralmente appiccicati l'un con l'altro, riuscivo persino a percepire i battiti accelerati del suo cuore, e anche qualcos'altro lí sotto premuto contro il mio inguine. Appoggió le sue labbra alle mie le quali schiusi istintivamente e quando pensai che mi avrebbe baciata fui sorpresa dalla piccola fragola che uscí dalla sua bocca e che passò dentro la mia. Ancora un pó sorpresa masticai la piccola fragola che saporava di lui e inghoiai velocemente, intanto Malik ne prese un'altra che mise tra i denti e ripeté l'azione ma quando cercai di prenderla con i denti cadde direttamente nell'incavo dei miei seni. Ovviamente, é più normale che cada tra le mie tette invece che per terra.

Sollevai la mano per prenderla ma Malik me la bloccò con la sua possente, lo guardai confusa ma lui si chinò su di me per acchiapparla con i denti, la prese mordendomi il seno allo stesso tempo. Per tutti i Santi, dovevo fermarlo prima che la cosa degeneri, prima che potessi fare qualcosa, lui iniziò a tirare sú lentamente il lembo della mia quasi inesistente camicia da notte "Mi piaci quando sei gelosa di me Alexandra, mi fà impazzire" soffió sulle mie labbra "E só che sarai tu stanotte ad implorarmi di venire a letto con te, lo capisco dal tuo corpo che cede al mio tocco, lo leggo nei tuoi occhi...Só che lo vuoi Alexandra, solo dimmelo. Voglio sentirtelo dire" continuó Malik ormai con le mani sulle mie natiche nude, le strinse leggermente e cercai di soffocare l'ennesimo gemito che mi provocava. Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo cercai di collegare il cervello al mio corpo e mi ricomposi. Per quanto vorrei disperatamente che mi tocchi ancora e mi baci con quelle labbra divine ogni centimetro del mio corpo, non potevo cedere. Sono una donna e ho un orgoglio non dovevo dargliela vinta cosí facilmente, si sarebbe montato la testa ancor più di quanto non lo fosse. Tutte le donne cedono al suo fascino voglio che provi quel che si sente quando si viene rifiutati.

Tolsi le sue mani dal mio corpo e mi staccai da lui che mi guardó confuso. "No Sultano, non voglio venire a letto con voi, e per la cronaca non sono gelosa. Semplicemente detesto le principessine egocentriche come la vostra contessina Vicky" dissi facendo una smorfia quando nominai 'Victoria'

"Vicky?" Malik scoppiò a ridere "Va bene, ritiro quello che ho detto perché sei ESTREMAMENTE gelosa. Ho visto come l'hai guardata quando mi ha baciato, per non parlare del piccolo show vietato ai minori che hai dato con la fragola per attirare la mia attenzione, è stato eccitante" lui mi guardò divertito mangiando un'altra fragola. "Sapete una cosa? Siete solo un Sultano pervertito un po' troppo viziato e troppo abituato ad ottenere quel che vuole dalle donne, davvero pensate di poter manipolare le persone a vostro piacimento solo perché siete il sultano? Dov'é il vostro rispetto, dov'é il vostro onore? Se pensate che io vi supplichi per avere una notte di sesso con voi che molto probabilmente voi dimenticherete il mattino dopo, vi sbagliate di grosso, non sono una prostituta. Preferisco sotterrarmi viva" sputai quelle parole infastidita dal suo comportamento. La sua espressione cambió da divertita a infuriata, mi prese un braccio e mi avvicinò a lui violentemente "Ascoltami bene ragazzina" disse stringendo ancora di più il mio braccio il che mi portò a fare una smorfia di dolore. "Non sarai di certo tu a mostrarmi il valore del rispetto o l'onore che dovrebbe avere il sultano. Non ti sei mai chiesta perché non ti punisco per il fatto che ti rivolgi a me in questo modo? Sai che nessuno si è mai permesso neanche di alzare la voce di un ottavo, e non perché hanno paura di finire decapitati ma perché mi rispettano in qualità di Sultano ma soprattutto come persona, perché mi conoscono da tutta la vita e sanno che sono valente. Pensi che se non ti avessi rispettata avrei aspettato per averti? Se davvero fossi stato un pervertito che non rispetta le donne ti avrei scopato su questo letto senza nemmeno avere il tuo consenso. Ma tu ovviamente vuoi sempre passare per l'eroina, quella che da una lezione al principe viziato. Tu non vuoi semplicemente ammettere quello che senti e non vuoi assumere le conseguenze di un eventuale notte di sesso con me, ma ti devo ricordare che non sei esclusiva" le parole di Malik mi lasciarono a bocca aperta, non sapevo davvero cosa dire perché mi resi conto che non aveva torto "Malik, io..." la mia voce ormai diventata flebile venne interrotta da quella di lui "No, Roxelana. Io ho sbagliato sin dall'inizio, ti ho dato fin troppa confidenza perché pensavo fossi diversa, ti ho trovato una donna speciale dal primo istante che ti ho vista ma come è solito dire: le apparenze ingannano. Visto che io sono il cattivo, da oggi in poi mi darai solo del voi e starai quí dentro tutto il tempo salvo quando te lo ordino io e se ti disgusto così tanto non ti toccheró mai più e non metteró più piede nella tua stanza come tu non metterai più piede nella mia. Per me adesso sei solo una prigioniera di guerra" ormai le lacrime stavano scendendo senza sosta, mi resi conto di averlo ferito, ma adesso era lui a ferire me. "Malik ti prego non volevo davvero dire quel che ho detto, è stato..." Malik mi interruppe non volendo ascoltare le mie parole "Dimenticavo, per te non sono più Malik. Buonanotte Roxelana" uscí rapidamente sbattendo la porta lasciandomi lí offesa e ferita dalle sue dure parole. Scivolai per terra piangendo sempre di più, non capivo perché mi sentivo triste, vuota e abbandonata. Accidenti a me e alla mia lingua biforcuta! Avevo esagerato questa volta dovevo ammetterlo, si meritava le mie scuse,ora era troppo infuriato per ascoltarmi lo avrei fatto domattina. Mi alzai da terra continuando a singhiozzare mi strinsi i capelli con una mano, mi sentivo una stupida. Tutto quello che temevo prima di arrivare in questo posto succese per colpa mia, Malik mi avrebbe torturato, ma per me la vera tortura è quella di non averlo più attorno di non avere contatto fisico con lui. Dannazione, non mi sono innamorata di lui, no! Questo non doveva succedere.

Mi sdraiai sul letto e mi sistemai sotto le coperte, soffiai sulla candela posata sul comodino per spegnere la fiamma e cercai di dormire.

Mi rigirai almeno venti volte, pregai continuamente Morfeo ma il sonno non voleva proprio farsi sentire.

Dopo qualche secondo mi alzai e decisi di uscire in terrazza a prendere una boccata d'aria. Quando aprii la porta del balcone il vento accarezzó il mio viso scostandomi i capelli all'indietro, chiusi gli occhi per un secondo. Camminai verso la ringhiera di marmo, mi fermai a guardare la luna piena che illuminava la mia terrazza. Malik perché dovevi farmi stare così? Feci un profondo sospiro, abbassai lo sguardo verso una finestra illuminata del piano inferiore che poi realizzai che era quella di Malik. Forse nemmeno lui riusciva a dormire a causa di quel che è successo, una piccola speranza si accese dentro di me. Fissai la sua finestra per qualche secondo e vidi un'ombra muoversi, così ebbi la conferma che non stesse dormendo. Rientrai nella mia stanza chiusi la porta della terrazza e decisi di andare da lui, avevo bisogno di parlargli non sopportavo più quella situazione. Uscii e percorsi il lungo corridoio, scesi le scale e arrivai al piano di sotto. Mi diressi verso la sua stanza dove due guardie erano solite stare in piedi fuori dalla sua porta, mi avvicinai a Nassim, uno delle due guardie "Salve, potete comunicare al Sultano che vorrei entrare, devo parlargli di qualcosa importante" dissi all'uomo gentilmente. "Spiacente fanciulla, il Sultano non può ricevere nessuno in questo momento. Per qualsiasi cosa potete ritornare domani" lo guardai accigliata, cosa poteva occuparlo a quest'ora della notte? Era forse successo qualcosa? "Nassim, per favore, devo assolutamente vedere il Sultano è importante. Almeno ditemi che cosa succede, non capisco" lui mi guardò esasperato "Il Sultano mi ha ordinato di non far entrare nessuno, perché è con la contessa Victoria e non vuole essere disturbato, vi prego di ritornare domattina"

CHE COSA? Quindi era la vipera la fonte della sua 'occupazione', non potevo crederci prima fa l'offeso e ora se la spassa con la principessa sul pisello. Infuriata spinsi Nassim che venne colto di sorpresa e aprii la porta ma me ne pentii molto presto perché la scena che si presentò davanti a me fú come un getto di acqua gelata in pieno viso: Victoria si contraeva sul letto di Malik quasi completamente nuda e lui su di lei intento a succhiarle il collo. Era come se il mondo mi cadde addosso. Richiusi la porta e me ne andai via correndo ignorando le urla di Nassim. Arrivai alla mia camera entrai, chiusi la porta mi accasciai a terra contro di essa e scoppiai in lacrime per l'ennesima volta.

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