Capitolo 1

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2 Settembre 1522.

-È ora della cena! Svegliatevi buone a nulla! Marcel, aiutami a svegliarle. Non voglio che arrivino morte dal Sultano, ci ammazza a tutti e due.-
-Ehi dolcezza svegliatevi.- Mi sussurrò l'uomo all'orecchio toccandomi i fianchi.
-Cosa...- Cominciò ad accarezzarmi.

-NON TOCCATEMI LASCIATEMI! NON VOGLIO MANGIARE LA VOSTRA MERDA OTTOMANA, LASCIATEMI ANDARE!- urlai con tutte le mie forze.

-Alscoltatemi bene, fanciulla insolente..- disse l'uomo con i baffi neri arricciati, strattonandomi un braccio. -Vedete di mangiare, perché sua maestà il Sultano vi vuole tutte vive.-
-NON VOGLIO VIVERE, UCCIDETEMI, GETTATEMI DA QUESTA NAVE IN PASTO AGLI SQUALI. TANTO NON HO PIÙ NIENTE DA PERDERE!- urlai.

-Avete ucciso i miei genitori, il mio amore...Leo. Non voglio più vivere. Ho perso tutto quello che ho più caro al mondo- sussurai ormai senza fiato.

FLASHBACK

Rohatyn, Ucraina 28 Agosto 1522.

Sono Alexandra Anastasia Lisowska, ma tutti mi chiamano Roxelana.

Mio padre è un prete ortodosso della chiesa di Rohatyn, e mia madre è una comune casalinga.

Una domenica mentre ero in chiesa con mio padre e mia madre...

-Nel nome del padre del figlio e dello spirito santo...-

-Ehi- mi chiamò Leo a bassa voce.

-Ehi, che ci fai qui?- risposi sorridendogli.

-Sono venuto a vederti. Mi manchi.-

-Anche tu mi manchi, non immagini quanto.-
-Ho parlato con i miei genitori. Oggi stesso chiederò la tua mano a tuo padre e così finalmente potremo sposarci.-
- Come hai detto? Dici sul serio?- gli chiesi sorridendo. Avevo le lacrime agli occhi per la gioia.

-Ehi, Ehi non piangere piccola.- mi strinse a sé teneramente. Potevo sentire il suo cuore battere forte, come il mio. Quando ci staccammo, mia madre si girò verso di noi.

-Roxelana, figlia mia che ti suc...-

Mia madre non riuscí a finire la frase perché un uomo aprì con violenza il portone della chiesa e gridò allarmato:

-SONO QUI. STANNO SACCHEGGIANDO TUTTO. GLI OTTOMANI SONO QUI.-

Una decina di uomini armati entrarono, uccisero il povero uomo.

Si dirissero verso di noi cercammo di scappare ma un uomo prese mio padre. Gli infilzó la spada nel cuore.

-PADRE! NO!!- urlai con tutte le mie forze. Ma non feci in tempo a realizzare quel che succese perché un altro uomo prese mia madre,la colpí al ventre con la sua spada.

-MADRE! MADRE! NO TI PREGO, NO!-
corsi verso di lei. Era a terra sanguinante.

-MAMMA, TI PREGO NON MORIRE.- urlai piangendo.

-MADRE TI PREGO RISPONDIMI- urlai ancora muovendola.

-Figlia mia- disse debolmente

-Figlia mia ascoltami. Ti voglio bene e lo farò anche dal cielo. Ti prego, prenditi cura di te piccola mia. Ti amo Alexand..- non finí la frase, la sua mano lasció la mia e chiuse gli occhi.

-MAMMA! NO! NO! NO! MALEDETTI!- ero ancora a terra. Mi rialzai, d'improvviso mi sentii sollevata.

-METTETEMI GIÙ, LASCIATEMI HO DETTO-

-ROXELANA!- sentii la voce di Leo dall'altra parte chiamare il mio nome. Cominciai a divincolarmi e tirare calci finché riuscii a liberarmi da quello scimmione. Cercai di scappare verso Leo, ma qualcuno mi colpí alla testa e non vidi più nulla.

FINE FLASHBACK

-Ascoltatemi bene. Solo sua maestà il Sultano deciderà se uccidervi, lasciarvi andare o meno. Appartenete a lui adesso. Per ora devo mantenervi viva.-  Mi prese i polsi e me li portò alla schiena.

-Yaser aiutami a legare quest'insolente.- Disse all'altro uomo.
Mi legarono al palo. Mi arresi, caddi a terra e scoppiai a piangere per l'ennesima volta.

-Roxelana, Roxy svegliati!- sentì la voce della mia migliore amica svegliarmi.

-Mmh.- mugulai. -Denisa, sei tu?- Non riuscii ad aprire gli occhi del tutto e abituarmi alla luce del sole.

-Si Roxy, sono io. Svegliati siamo arrivati a Costantinopoli.- quelle parole mi arrivarono come un secchio d'acqua fredda. Mi abbassai per guardare dall'obló davanti a me.

Vidi da non molto lontano un castello immenso situato su una collina. Era troppo perfetto per essere reale.


...

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