Capitolo 9

723 19 6
                                    

Mi svegliai d'un tratto. Mi girai verso Malik e vidi che dormiva ancora, in effetti dalla finestra si intravedevano il cielo e le nuvole dipinti di rosa segno che era ancora l'alba. Riportai l'attenzione verso il sultano. Appoggiai la testa alla mia mano e scrutai con attenzione il suo viso angelico mentre dormiva, non può essere così perfetto anche mentre dorme. Il mio sguardo scese lentamente verso i suoi pettorali, poi verso l'addome scolpito, il lenzuolo di seta copriva la sua parte inferiore in modo così perfetto. Sospirai, sembrava una di quelle statue greche che Atene aveva dato in omaggio a Rohatyn. Senza che me ne accorsi mi stavo mordendo il labbro così forte che sentii il sapore metallico del sangue mischiarsi con la mia saliva. Accidenti. Mi toccai il labbro inferiore con il dito e guardai il sangue che si era attaccato al mio indice. Malik si girò totalmente verso di me ancora dormendo, il che riportò la mia attenzione verso di lui. Una ciocca di capelli gli cadde sul viso, d'improvviso sentii il bisogno di toccare i suoi capelli. Portai la mia mano sul suo viso, accarezzai il suo leggero strato di barba ruvida che solleticó il palmo della mia mano. Gli spostai il ciuffo che aveva sul viso e lo riportai all'indietro tra la massa dei suoi capelli, erano così morbidi. Continuai ad accarezzargli i capelli, sentii che emise un piccolo sospiro il che mi fece dubitare che stesse dormendo. Ritirai la mia mano, e dicisi di rimettermi a dormire dato che era ancora presto.

"Perché hai smesso?" La voce di Malik mi fece congelare sul posto.

Mi girai lentamente verso di lui "smettere di fare cosa?". Assottiglió gli occhi "pensi che non mi sia accorto che mi stavi praticamente mangiando con gli occhi? Ne è la prova il tuo povero labbro sanguinante. Ora continua ad accarezzarmi e basta con le storie". Dire che ero diventata rossa come un peperone era niente. "Cosa? no! Che stai dicendo, stavi sicuramente sognando. Si, stavi sognando" Dissi girandomi dall'altra parte imbarazzata. "Ora ti prego di lasciarmi dormire, ho molto sonno." Continuai mettendomi sotto le coperte. Malik mi girò verso di lui "Non c'è bisogno di provare imbarazzo. Non mi dispiace per niente quello che stavi facendo,anzi. Perciò ti ordino di continuare. Adesso." Le sue parole mi stupirono. "Mi stai ordinando di accarezzarti?" Gli chiesi perplessa. "Detto cosí suona un po' male, comunque sì, ti sto ordinando di toccarmi ora obbedisci al tuo sultano e basta con le chiacchiere." Appoggiò il capo sulle mie gambe, mi guardò e mi fece l'occhiolino. Per quanto il suo comportamento infantile mi manda su tutte le furie, a una parte di me non dispiace per niente il contatto fisico con lui.

Parlammo e scherzanmo fino a quando i raggi del sole non invasero tutta l'area dell'immensa camera. È incredibile che siamo riusciti a parlare senza litigare o stuzzicarci, e devo ammettere che mi piace parlare con lui. Il bello è che volevo ucciderlo, e adesso mi ritrovo a sbavarli dietro. Tutto questo non l'avevo previsto...

Il toccare della porta mi risveglió dai miei pensieri. "Avanti!" Malik diede il permesso di entrare alla persona. Una guardia entrò "Sultano, Sumbul Agha desidera comunicarvi qualcosa, volete che lo lasci entrare?" Disse con il capo chinato verso il basso. "Certo, fatelo pure entrare". Rispose il sultano. La guardia uscì e Sumbul fece capolino dalla porta, esitó un po' ad entrare data la scena che si ritrovava davanti: Malik sdraiato a torso nudo su di me e io intenta a fargli le carezze come se fosse un cagnolino. Davvero imbarazzante, dopo devo ricordarmi di sotterrarmi. Il sultano, alquanto tranquillo, gli fece segno con le dita di entrare. Lui imbarazzato quanto me, entrò e la guardia chiuse la porta dietro di lui.

"Buongiorno signore" fece un inchino. "Buongiorno Sumbul" rispose il sultano facendoli un segno con il capo. "Sultano, sono dispiaciuto di disturbarvi a quest'ora, ma vostra madre ha insistito perché vi comunicassi che Victoria è tornata da Firenze e vorrebbe tornare a vivere qui al castello. Questa sera sua maestà ha organizzato una cena di benvenuto per il suo ritorno. Spero non sia un problema per voi signore." Il sultano quando sentì nominare questa certa Victoria si alzò seduto e lasciò la mia mano, non capisco perché ma una mi sentii delusa. "Sapete che Victoria è sempre la benvenuta. Dite a mia madre che non c'è nessun problema." Rispose Malik con un sorriso. "Altro?" Chiese.

Magnificent CenturyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora