Cominciammo a correre.
Il mare era meraviglioso, non me lo ricordavo piú. Erano passati anni che non venivo piú in Brasile. Il rumore delle onde é unico, mi dava una sensazione di rilassamento e piú mi dava la carica di correre. Solo il pensiero di essere ritornata indietro da Ayrton mi renteva ancor piú felice. Piú correvo piú mi ritornavano in mente i bei ricordi passati insieme.
Durante la corsa, passata per un po in silenzio. Tutto un tratto cominció a farmi un paio di domande.
"Come mai...oggi...sei..." lo bloccai per rispondere immediatamente alla domanda
"Diversa? Non so...che mi succeda " parlando con molta fatica e con il fiatone
"Sei in perfetta...forma. Perché...dovresti...preoccuparti" con un piccolo sorriso
"Grazie...hai ragione. Sembra...di aver fatto un viaggio nel tempo" tutto d'un fiato. Giuro stavo per andare in iperventilazione. Tutto un tratto mi giró la testa.
Mi fermai, e appoggiai le mani sulle gambe. Il cuore batteva all'impazzata, senza mai una tregua. Avremo percorso, si o no 15 km , anzi di piú. La spiaggia di Angra Dos Reis é molto lunga e molto larga con ai lati molte palme gigantesche e la sabbia molto chiara.
Ero finita. Non ce l'ha facevo piú.
Con un minimo di voce dissi:
" Io avrei..." e lo guardai con la testa leggermente inclinata
"Io avrei...molta fretta. Dai che se no perdo il ritmo. Il conta battiti sta andando! Veloce"
Mi fece restare a bocca aperta. Non me lo ricordavo cosi impaziente.
"Si.. Arrivo " feci un enorne respiro a fondo e ripartii. Intanto lui lo vedevo cosi lontano. Un piccolissimo puntino che correva come un pazzo. Ed io dovevo al piú presto raggiungerlo. Lui era la mia preda.
Abbiamo percorso in tutto 25 km con la sabbia che cominciava a scottare, le scarpe assorbivano il calore e i calzini erano diventati dei carboni ardenti. Grazie a Dio eravamo arrivati. Ero completamente sfinita, un po di fatica si sentire anche per me, ma ne valeva la pena correre di nuovo insieme. Lui, dopo aver finito di correre, andó diretto a rinfrescarsi, facendo una bella nuotata. Intanto mi domandavo quanta infinità di energia deve avere. Ed io mentre pensavo tra me e me, lo guardavo da lontano, sotto un albero. Mi sedetti sulla sabbia e mi tolsi le scarpe una alla volta. Un filo d'aria rinfrescava il mio viso e scacciava via una per volta le gocce di sudore, e i miei occhi erano completamente ipnotizzati sul suo meraviglioso fisico, specialmente quando si sistemava i capelli. Da una "chioma" di ricci a lisci. Non riuscivo a staccare il mio sguardo. É meraviglioso. Dopo tutto questo tempo non me lo ricordavo piú cosí. Quei muscoli lo valorizzavano ancor di piú. É perfetto. Le onde lo rendevano ancor piú bello.
E quei flashback malvagi che ritornavano di nuovo dentro di me, facendomi ripensare ancora una volta, perché é successo tutto questo. Come puó essere che un uomo meraviglioso come Ayrton...ci abbia lasciato cosí. E pian piano cercai di non pensarci piú, di cambiare mentalità, e andare avanti.
Mi alzai dalla sabbia presi le mie scarpe e camminai verso casa mia. Non era molto distante dal mare nemmeno dalla casa di Ayrton. Mi servivano solo pochi minuti ed ero difronte all'enorme porta-finestra di casa, agibile anche da fuori.
Arrivata appoggiai le scarpe fuori e con forza, quella poca che mi é rimasta, aprii la porta. Camminando contemporaneamente mi tolsi anche la maglietta, bagnata fradicia e andai diretta in bagno per una immediata doccia fredda che mi serve proprio in questo istante. Misi la maglietta in un cesto delle cose sporche e mi tosi anche il restante abbigliamento. Entrai e cominciai a lavarmi.
Mentre fuori si sentiva una voce, ero troppo occupata in quel momento. Perció non capivo bene. Piú si avvicinava piú riuscivo a capire, ripetevano il mio nome. Tutto un tratto non si sentii piú nulla, silenzio totale. Chiusi l'acqua, presi l'accappatoio e uscii chiudendo le porte della doccia. Mi guardai allo specchio, e tenendo con una mano l'accappatoio, con l'altra mi toccai il viso, bagnato e senza una minima ruga. Gli occhi erano senza occhiaie e il color verde era molto acceso. Poi buttai un occhio sui miei fianchi, erano cosi perfetti, senza una minima traccia di cellulite. Nemmeno le modelle potevano immaginarsi di avere queste gambe. Poi avevo il culo bello sodo. Non me lo ricordavo proprio cosí...duro e grande. Peccato che il seno aveva ancora quelle piccole smagliature nei lati, peró era bello sodo anche lui. Non ho piú da lamentarmi!.
Infilai le ciabatte e non feci ora di fare due passi che attaccato al muro c'era...lui, Ayrton. Presi un colpo, feci un salto che non mi resi conto di aver sbattuto la testa contro lo spigolo del muro. Cavolo che male.
Lui era li che se la rideva di gusto. Io non ci trovo nulla da ridere ma da piangere.
"Dimmi che cosa c'é da ridere" mentre mi toccavo la testa dal dolore atroce
"La faccia...hahaha
Che hai fatto...hahaha" intanto rideva, non aveva nemmeno fiato per parlare e dire tre parole messe in croce
"E questo ti fa ridere...certo che sei proprio strano "
"Era troppo forte...hai fatto quella smorfia...mentre hai battuto la testa...io non ci ho piú visto...ed ho iniziato a ridere "
Dovevo andare in cucina in cerca di ghiaccio, ho troppo male.
"Dai, lasciami passare devo andare in cucina"
"Certo che sei andata...fissa" mentre cercava di parlare stava riuscendo a smettere di ridere
Apri il congelatore che era sotto il frigorifero. E cercai di trovare il ghiaccio verso i lati. Alla fine li trovai. Chiusi il congelatore con una mano e lo avvolsi in un asciugamano vicino alla tavola e lo appoggiai in testa... Feci un enorme sospiro di solievo. Stavo da Dio, pian piano il dolore se ne andava via.
"Ti é passato un po?"
"Si grazie a Dio" lo guardavo, ed aveva quella faccia che faceva di solito quando era molto preoccupato di me. Quando io nei box mi facevo male o combinavo qualcosa. Lui era li che mi guardava, con quei occhi meravigliosi, marroni e si intravedevano nei lati dei occhi, delle piccole righette che li facevano lo sguardo ancor piú preoccupato. Posso dire, che mi mancava quello sguardo li.
"Comunque, potevi avvertirmi che venivi dentri "
"Io ti avevo avvertito, ma mi sa che per la tua testa esisteva solo l'acqua" con una leggera smorfia tra le labbra.
"Che spiritoso... Sinceramente io non ho sentito nulla"
"Ti ho chiamato non so quante volte!.
Scusami non ti avevo piú visto e io sono venuto qui "
"Eri tu!" incredula che fosse lui.
"Cosa io?"
"Che mi chiamavi a gran voce?!"
"E certo che ero io! Chi pensavi chi fosse!"
"E che ne so io!" cominciai a ridere
"Certo che sei unica!"
"Grazie...grazie! Molto gentile! Ma scusami ma con tutte quelle volte che suoni il campanello...non potevi farlo anche questa volta?"
"Si...ma non posso cambiare qualche volta? Sono o no il tuo vicino?"
"Si, o capito che sei il mio vicino ma non farmi questi scherzi! Sai che sono debole di cuore!"
"Non mi dire che stavi per fare un infarto, per questo banalissimo scherzo qui?"
"Ayrton...sai come sono!"
"Io non ti capisco piú!" cominciammo a ridere entrambi, senza un'attimo di tregua. Erano anni che non mi facevo un risata cosi...piena di entusiasmo.
"Mi stavi costando la testa peró!" e ricominciai a ridere
"Scusami!"
Li toccai la spalla con una mano e mi appoggiai al sui corpo con la testa girata. E lui che mi abbracciava come sapeva fare lui, con quelle meravigliose mani che mi facevano sentire sua. Con l'altra mano buttai nel lavandino il ghiaccio con l'asciugamano e lo abbracciai forte con due mani.
Lo guardai dritto negli occhi, lui rideva ancora. Come non potevo baciarlo. I miei ormoni erano in piena fase. Le gambe bloccate, il cuore a mille e la testa spaesata in cerca di qualche soluzione immediata.
Dovevo baciarlo, era l'occasione giusta.
Infine lui buttó il suo sguardo su di me e pian piano la sua risata si trasformó in uno splendido sorriso. Ero completanente persa. Non riuscivo a ragionare piú.
"Meglio di te non c'é nessun altra donna"
Come potevo lasciarlo. É speciale. Lui mi a cambiata da testa ai piedi. Si avvicinó sempre di piú. Sentivo il suo respiro. Con la mano mi toccó la guancia accarezzandola e infine appoggió le sue carnose labbra su le mie.
Il sogno si é realizzato.
Sentivo la sua lingua che giocava con la mia. Le sue mani che accarezzavano la schiena. Toccai i suoi capelli, cosi ricciolosi e morbidi che non sembravano veri. Mi spingeva sempre contro di lui. Mi voleva. Anche lui si era stufato di questa amicizia, lui voleva di piú.
Tanti pensieri ritornavano uno a uno nella testa, tormentandomi. Cercai di mollare le labbra e cercare di respirare e cancellare quei ricordi. Lui cercava di nuovo la mia bocca, io cercavo di eliminare quei stupidi flashback dalla mia testa e pensare solo a noi due.
Mi baciava il collo con dei baci morbidi e dolci, ed io ero sempre piú sua. Aspettavo questo momento da anni. Ero stufa di vederlo con altre donne , ed io ero stufa di vedere altri uomini che cercavano tutti i costi me. Perfino un meccanico di
40 anni della Mclaren mi voleva. No grazie.
Io voglio solo Ayrton.
"Da quanto tempo..." mi sussuró nell'orecchio.
E di nuovo "da quanto tempo che aspettavo questo magnifico momento con te"
E mi morse l'orecchio e ricominció a baciarmi. Mi appoggió sul muro e oltre a baciarmi tentava di spogliarmi. Non é che avevo tanti vestiti sotto. Ero completamente nuda.
Sentivo le sue mani che accarezzavano tutto il mio corpo scivolando sempre di piú nella mia parte bassa. Si strusciava nel mio corpo e risaliva baciandomi con passione, immergendo di nuovo la sua lingua.
Dentro di me ero calda. Gli ormoni erano esplosi e non ce l'ha facevo piú.
"Ayrton...basta"
Lui continuava a baciarmi da tutte le parti.
"Ti prego" con un minimo di voce
Tolse le sue labbra dalla mia bocca , era completamente bagnata fradicia e mi guardava con il fiatone. Ed io ero tra le sue braccia di nuovo.
"Dimmi...sto facendo qualcosa che non vuoi"
"No tranquillo...ma ora non sembra il caso"
"Se non ti senti pronta dimmelo. Non mi arrabbio mica"
"Per la relazione ok...ora per il sesso...no"
"Possiamo sempre farlo quando vuoi "
"No...ti farei stare solo male..."
"Non ti preoccupare" e mi bació.
"Ora...vorrei andare in bagno"
"Certo" e staccó le labbra e mi sorrise. Mi inginocchiai e raccolsi l'accappatoio da terra e camminando lo infilai addosso, mentre Ayrton mi guardava da testa ai piedi.
Mi presi dei vestiti che c'erano sopra la lavatrice. Infilai il reggiseno e mi presi una maglia a maniche corte e dei pantaloncini cordi con scritto 'Mclaren' in bianco nella gamba destra. Ayrton era li che mi guardava appoggiato, come il suo solito, al muro.
"Hai un fisico da paura"
"Sei qui. Non ti avevo visto"
"Pensavi che fossi ancora in cucina"
"Si!" e rivolsi il mio sguardo verso lo specchio per risistemarmi i capelli.
"Grazie" senza guardarlo.
"Era da tanto che aspettavo questo momento"
"Ho capito che non vedevi l'ora "
"Sei troppo importante "
Mi diressi da lui e li dissi a voce fiocca
"Anche tu sei la persona piú importante della mia vita. Ti volevo da tanto tempo. Ma tu eri troppo interessato ad altre donne come vedevo io con i miei occhi"
"Ma ora non ti devi preoccupare ci sono io ora con te" accarezzandomi il viso.
"Io ti amo. Ed ora te l'ho detto" e mi bació di nuovo. Risentii la sua lingua di nuovo.
Buttai un occhio all'orologio. Erano le 11:00. Era tardi dovevo sistemare un po di cose. Erano anni che non venivo in questa casa. Anzi...sbarcavo!
"Ayrton...é tardi devo mettere apposto un po di cose. Ci vediamo dopo. Non scappo da questa casa! Tranquillo"
"Si, ho capito. In teoria devo sistemare anch'io un po di cose. I miei giocattoli mi aspettano!"
"Quali giocattoli?" sistemandomi i capelli
"Ricordi...gli aerei !?"
"Giusto gli aerei..la tua amata passione!"
"Dopo la formula 1" mi corregge
"Giusto!"
Restammo in silenzio entrambi per un paio di minuti a guardarci. Mille idee e pensieri ci vennero in mente.E un piccolo bacio Ayrton mi salutó.
"Ciao Piccola. Ci vediamo dopo"
"Ciao"
Ed uscí dalla porta finestra dov'era entrato. Lo segui fino al divano. Si giró e mi diede un bacio con la mano e inizió a correre verso casa sua. Per poi perdere le sue tracce. Mi sedetti nel divano incredula di tutto questo. Del bacio, delle sue gesta...di tutto. Alzai la testa verso il soffitto, e feci un respiro. E dissi:"Impossibile che sia vero"
Solo lui mi puó sorprendere cosí.

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1990
RomanceUn salto nel passato portó Elisabel nel 1990 Lei desiderava di rincontrare Ayrton Senna ,suo grande amico conosciuto nel suo primo viaggio in Brasile proprio nel 1990. Peró un bacio cambió la loro vita. Ayrton si innamoró di lei perdutamente. Tra...