CAPITOLO 9

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Lo ignoro completamente fino a che non ho finito di mangiare, mi alzo e saluto gli altri per poi andare alla torre di astronomia a fumare, lo so che non dovrei ma è più forte di me e ogni tanto me lo concedo, ok forse un po' più di ogni tanto ma poco importa. Sento dei passi, stanno salendo le scale e credo di sapere già di chi sono, Riddle2; infatti, pochi secondi dopo apre la porta. Mi guarda senza dire una parola, si avvicina e continua a non dire nulla, si appoggia come me con la schiena alla ringhiera e tira fuori dalla tasca una sigaretta e un accendino, rimane lì nel più completo silenzio a fumare con me. Io in compenso non oso dire una parola, non voglio rovinarmi la giornata con battibecchi inutili e sinceramente non ho nemmeno voglia di parlare. Dopo poco la mia sigaretta si esaurisce, la butto per terra e la schiaccio con la scarpa, dopo di che mi metto seduta a gambe incrociate ma girata verso l'esterno guardando il paesaggio che a parere mio è ancora più bello di notte

Mattheo: mio padre ti vuole vedere, ci vuole vedere

Lo dice con una naturalezza mai vista prima dora nei miei confronti, lo dice senza odio, senza la solita acidità, forse non è in vena di litigi

Ele: ok

Gli rispondo solo questo, non voglio aggiungere altro. Lui tende il braccio verso di me, ma io o evito e mi tiro in piedi per poi smaterializzarmi a casa Riddle seguita da lui

Tiro fuori la bacchetta e con un rapido gesto e con un incantesimo non verbale faccio diventare il cancello fumo, mi incammino verso la porta che subito mi viene aperta da un elfo domestico e mi dirigo verso la sala delle riunioni con Mattheo che cammina a passo svelto dietro di me. Spalanco le porte, tutti hanno lo sguardo su di noi, ma quello che spicca di più è quello di una donna mai vista prima, almeno non seduta a questo tavolo. Però ho un vago ricordo di averla già vista, faccio mente locale e poi mi viene in mente, l'ho vista nel giornale della scorsa settimana.

Come si chiama? Come si chiama? Ah, sì Bellatrix, Bellatrix Lestrange, la cugina di mio padre se non sbaglio.

Il suo sguardo è puntato su di me, ha gli occhi sbarrati, come se non credesse a ciò che vede. Voldemort subito richiama la mia attenzione su di lui e invita me e Mattheo a sederci, io prendo posto alla sua sinistra mentre Mattheo alla sua destra, lui è a capo tavola e io e Mattheo siamo luno di fronte allaltro.

Alla fine della riunione tutti ci alziamo e noto che Bellatrix sta venendo verso di me, è un po esitante ma alla fine mi arriva di fronte e mi fa una domanda alquanto bizzarra

Bellatrix: sei tu? Sei veramente tu?

Subito dopo mi abbraccia, ma io mi scanso, chi è questa e che cosa vuole da me? Lei mi guarda tra il deluso e il confuso e io continuo a farmi mille domande su quella donna.

Voldemort: Bellatrix lei non lo sa

Ele: io non so cosa?!

Stavo iniziando ad alterarmi, troppe cose strane, troppe cose non dette, cosa mi stanno nascondendo?

Bellatrix: oh cara non mi riconosci?

Voldemort: lei non ne sa nulla

Ele: IO NON SO COSA?!

Voldemort: meglio se andiamo di là, così ne parliamo con calma ok?

Voldemort inizia a camminare verso il salotto e io la donna e Mattheo lo seguiamo, subito dopo il nostro passaggio le porte della stanza si chiudono lasciandoci parlare in pace

Voldemort: Eleonora siediti

Io mi dirigo verso il divano e faccio come mi dice

Voldemort: allora da dove cominciare? Ti sei mai chiesta il motivo dell'odio che tuo padre porta nei tuoi confronti?

Ele: sì e so già il motivo, perché mia madre è morta dandomi alla luce. Non capisco cosa centri questo!

Voldemort: bambina mia, tua madre non è morta, Sirius Black non ha mai avuto una figlia

Ele: si che l'ha avuta, sono qui davanti a te

Voldemort: no, tu non sei sua figlia, tu sei stata affidata a lui quando avevi sei anni e-lasciami finire ora ti spiego tutto-e non ricordi nulla di quello che cera prima perché ti abbiamo tolto i ricordi.

Bellatrix: io sono tua madre, ti ho dovuta abbandonare perché il ministero oramai mi aveva presa e ho dovuto proteggerti e lui era l'unico che poteva farlo, io e Sirius abbiamo fatto un patto infrangibile per il quale lui non poteva dirti niente né dire qualcosa a qualcuno e nemmeno affidarti al ministero. Poi però lui è stato incastrato per l'omicidio dei Potter e tu sei finita in mano ad altri. Tesoro mi dispiace tanto e capirò se non mi vorrai più vedere ma-

Non fa a tempo di finire la frase che io la stringo tra le mie braccia, mia madre, la mia vera madre.

Bellatrix: quindi non sei arrabbiata o delusa?

Ele: no, non ho motivo di esserlo mamma

Sul volto della donna, mia madre, si stampa un sorriso, avrei preferito chiunque a Sirius e lei di certo è la persona giusta

Mattheo: aspetta, fermi tutti, non ci ho capito un cazzo

Ele: ma va? Insomma, quante volte te lo devo dire che il tuo cervello è così piccolo, anzi, mi correggo è quasi inesistente e quindi certe cose non puoi capirle?

Mattheo: ha ha ha, complimenti per la battuta

Ele: la mia non era una battuta

Glielo dico ghignando e lui in risposta alza gli occhi al cielo

Mattheo: ma quindi io ora ti dovrei chiamare Lestrange?

Ele: no, guarda, ti risolvo questo problema, non mi chiami e basta

Mattheo: idiota

Ele: deficiente

Mattheo: stupida

Ele: egoista

Mattheo: approfittatrice

Ele: puttaniere

Mattheo: stronza

Ele: stronzo senza cervello

Voldemort: BASTAA! Oh santo Salazar questi due mi faranno venire il mal di testa

Bellatrix: bene io credo che sia meglio che voi torniate scuola

Detto questo io e Mattheo ci lanciamo delle occhiatacce e poi ci smaterializziamo a scuola

Eleonora  x Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora