"Eccoci arrivati fata"
"Smettila" aprì lo sportello per scendere dall'auto.Non potevo sopportare di essere in sua presenza per un altro secondo.
"Aspetta Isabelle." disse bloccandomi il polso prima che potessi uscire dall'auto.
"Lasciami"
"Ti prego." Sospirai e lo lasciai parlare.
"Volevo dirti che io non avrei mai abusato ne di Allison, ne di te, ne di Eva, ne di nessun'altra ragazza in questo mondo.
Mio padre abusava mia madre, per questo motivo l'ha lasciato e si è creata una nuova famiglia. Io non vorrei mai essere come lui. Permettimi di rimediare."
Rimasi di stucco nel sentire la sua storia. Ma sarà vera? Era questa la domanda che dovevo pormi. Era davvero questa la verità? O era un'altra delle sue bugie.
"Non metterò più parola su quello che è successo questa notte ma non voglio nulla in cambio da te."
Era vero. Non avrei rischiato nulla per delle inutili scuse.
"Adesso lasciami" Lo fece. Mi lasciò il polso sfiorandomi le dita.
"Buonanotte Isabelle" Non lo salutai . Scesi dalla macchina entrai in casa e corsi in camera mia. Dovevo pensare. Pensare a cosa potesse succedere se saremo rimaste ancora in questa casa. O se lo sbaglio sarebbe stato andarcene.
Non capivo più nulla.-Xavier-
Avevo sbagliato.Non avrei dovuto raccontarle cose sulla mia famiglia. Perché le ho detto la verità?
Quella ragazza mi faceva uscire di testa.
Ho sempre detto a tutti che i miei si erano separati perché mio padre tradiva mia madre. Poi arriva lei e mi stravolge la vita , mi stravolge i piani. Stava prendendo il controllo della mia testa, del mio corpo, senza neanche saperlo.
Era furba. Sapeva con chi stava giocando...
lei sapeva tutto.
Come potevo essere stato così stupido da non capirlo? Era ovvio.
Ma lei voleva giocare ed io non avrei rifiutato la sfida.09:02-Chicago-02/29/22
"Ehi, a cosa stai pensando" mi chiese Jace alzando gli occhi dallo schermo del telefono mentre sorseggiava una tazza di caffè.
"Una settimana. Una settimana amico e poi dovremo farlo; questi sono i patti."
"Sei ancora sicuro di volerlo fare?"
"Sì! La ragazza,Isabelle è intelligente, credo abbia già capito tutto."
"Sa anche di noi o solo di te?"
"Credo solo di me ma ha dei sospetti."
"Ho capito" ci guardammo in faccia coscienti di ciò che sarebbe successo."Hey, le ragazze sono a casa ?" Chiese Derek entrando in cucina.
"No, sono uscite per degli acquisti."
"Perfetto! Allora domani alla Mostra delle mille arti, lui ci sarà. Preparate tutto, domani agiremo. Ho già posato i vostri costumi con tutto ciò che dovete sapere sul colpo di domani nelle vostre stanze."
"E a loro cosa diremo?"
"Festa di un amico."
"D'accordo" e me ne andai.
Lui sarà lì.-Isabelle-
Lo ignorai per tutto il pomeriggio. Non sapevo come comportarmi in sua presenza. Mi sentivo impotente contro di lui. Volevo agire anzi dovevo agire; dovevo scoprire qualcosa in più. Chi erano loro, cosa volevano da noi, chi era il Patron?
In testa avevo troppe domande a cui dare una risposta. Quindi decisi di agire.
Non dissi nulla ad Eva ed Ally non sapevo cosa avrebbero potuto pensare di me, probabilmente che ero pazza e forse un po' era vero, ma ciò non mi avrebbe fermata.
Appena sentì i ragazzi uscire mi diressi in camera di Xavier. Volevo, anzi pretendevo delle risposte e quello era il primo posto dove cercare.
Frugai ovunque: nel bagno, nei cassetti, sotto al letto, nell'armadio ma nulla.
Ero lì a cercare nel vuoto da un'ora .
Niente di niente. Sapeva il fatto suo; probabilmente era un professionista,sapeva come agire ma anche io avevo un po' di esperienza.
"E se fosse realmente come nei film?" dissi tra me e me.
Mi avvicinai con cautela al muro difronte al letto. Un piccolo quadro che ritraeva una scena drammatica era appeso sopra la comoda poltrona nera in pelle.
"Perché no?" mi ridissi pensando di essere diventata davvero pazza mentre cercavo un modo per aprire quel quadro.
Sentì un rumore scattarsi improvvisamente.
Sperai con tutto il cuore che non si trattasse di un allarme.
E per fortuna non lo era.
Lentamente aprì il quadro e vidi una cassaforte stranamente aperta.
Decisi di indossare dei guanti in pelle per non lasciare impronte.
Al suo interno c'erano un documento, passaporto, soldi ed un orologio che sembrava anche parecchio costoso.
Quando sentì la porta riaprirsi posai tutto al proprio posto.
Mi sbrigai il più velocemente possibile ad andarmene da quella stanza.
Come una preda che scappa dal proprio predatore, corsi in camera mia sperando che nessuno mi avesse sentita."Ehi Eva sono arrivate le pizze, scendete?" la voce di Jace sobbalzò tra le pareti del corridoio rompendo il silenzio.
"Si certo, chiamo Isabelle e arriviamo."
"Perfetto". Sentivo i passi di Jace mescolarsi con quelli di Eva diretta in camera mia.
"Ehi, giù sono tutti pronti andiamo?
"Si, okay."
Non volevo dirle che oggi mi ero intrufolata in camera di Xavier. Non avevo voglia sentire la sua ramanzina anche perché so che avrebbe ragione. Non avrei dovuto farlo, avevo corso un rischio.
Ma non ci capivo più nulla.
"Eccole!" Urlò Ally mentre di stava accomodando al suo posto.
C'era tensione ma non solo da parte mia.
"Ho un annuncio da fare" la mia voce si mescolò con quella di Xavier .
"Prima tu" dissi con gentilezza per non sembrare troppo agitata.
"Beh domani io ed i ragazzi andremo ad una festa, vi secca restare a casa da sole?"
"Beh non credo ce ne sarà bisogno."
"Cosa? Perché?" mi domandò Ally con aria confusa.
"Sono riuscita a trovare un hotel che ci ospiti" sentivo lo sguardo di Xavier pungermi sulla pelle come un'ago.
"Come?" Ally era come 'infranta' da ciò che avevo appena annunciato, ma ciò non mi farà cambiare idea. Dovevamo andarcene da questa casa. Dovevamo allontanarci il più possibile da loro.
"Oh beh ci fa piacere ragazze che abbiate trovato un posto dove stare, ma sappiate che siete sempre le benvenute e se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiedere" Jace è sempre stato carino con noi ma
ERA TUTTA UNA FALSA .
Dovevo mettermelo in testa.Quando finimmo di cenare salimmo di sopra per preparare le valigie.
Ally era arrabbiata con me. Ma io ci stavo proteggendo.
"Lo sai che volevo restare qui con loro"
"Avevamo detto che saremmo rimaste fin quando non avremmo trovato un posto dove stare. Questi erano i patti."
"Sei una stronza Isi."
"E tu sei una bambina!"
"Ah sono io la bambina adesso?"
"Si io sto solo cercando di proteggerci!"
"Proteggerci?"
"Si, proteggerci!" Uscì dalla camera sbattendo la porta. Ero frustrata , possibile che non capisca mai?
Ero stanca. Entrai nella mia stanza per chiudere la valigia che avevo preparato nel pomeriggio."Finalmente, ti stavo aspettando."
Beh, beh chissà che succederà nel prossimo capitolo, per il momento vi lascio nel dubbio🤪.
Kiss kiss lettori 👀❤️
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Clandestine thieves
Teen FictionDeterminate ,manipolatrici , testarde , furbe ed amano fare da se. Appena compiuti i diciannove anni un gruppo di tre ragazze decidono di cambiare la loro vita con piani clandestini insoliti .