"domani vi voglio fuori"

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Era lì.
Xavier era lì e aveva uno dei miei guanti tra le mani.
"Chi ci fai in camera mia?"
"Hai perso questo." disse posando il guanto sul letto.
"Sai fata la prossima volta devi essere più furba"
"Non dire a me di essere furba."
Iniziò a camminare per la camera. Mi dava le spalle, ma sentivo la sua frustrazione fino alle ossa.
"So che lo sai." si girò lentamente verso di me.
"Forse tu dovresti essere più furbo la prossima volta."
Stava ridendo. Era irritato.
Si voltò rapidamente e mi bloccò al muro rinchiudendomi tra le sue braccia.
Era talmente vicino da bloccarmi il respiro.
Mi spostò i capelli e si avvicinò al mio orecchio.
"Sai fata, starei attento se fossi in te" mi sussurrò facendomi rabbrividire.
Il calore del suo respiro mi riscaldava il collo facendomi pulsare le vene.
"Chi sei?" La mia domanda gli fece cambiare totalmente espressione.
"Che cosa vuoi da noi?"
"Non sono affari che ti riguardano"
"Io invece credo di sì"
"Ritieniti grata del fatto che tu sia ancora viva"
"Perché?"
"Perché cosa?"
"Perché sono ancora viva? Faceva parte del tuo piano no? Ucciderci. Perché ancora non l'hai fatto?" Mi liberò da quella specie di trappola è tornò a girovagare per la stanza.
"Loro lo sanno?"
"Rispondi alla mia domanda!"
Poi lentamente iniziò ad avvicinarsi.
"Domani vi voglio fuori."
Poggiò la mano sulla maniglia della porta per uscire ma lo bloccai.
"Non cambiare argomento e rispondi alla mia domanda"
"Perché non ho ancora avuto l'occasione."
E se ne andò.

08:06-Chicago-02/30/22
"Disturbo?" Chiesi ad Eva sull'orlo della porta.
"No entra"
"Ally?" le chiesi guardandomi intorno.
"In bagno"
"Senti Eva lo so che probabilmente tu ed Ally , specialmente Ally sarete frustrate adesso ma io l'ho fatto per proteggerci. Loro non sono chi dicono di essere."
"Io non sono arrabbiata Isi ma è solo che non capisco, perché se sospettavi qualcosa non ci hai detto nulla e hai fatto tutto da sola?"
"Ci ho provato ok? Ma non mi avete creduta"
"Eva dove hai messo il mio mascara?" disse Ally entrando nella stanza interrompendo la nostra conversazione.
"È lì sul letto" Ally non mi degnò di uno sguardo; era infuriata.
Quando Ally tornò in bagno il suono di un clacson mi fece precipitare vicino la finestra.
"È arrivato l'uber vado a caricare le mie valigie."
"Adesso arriviamo"

Presi le mie valige e mi precipitai al piano terra per riporre tutto nell'auto. Ad aspettarmi vicino le scale c'erano Jace e Derek, ma nessuna traccia di Xavier. Meglio così , dopo ieri sera non ho intenzione di rivedere la sua faccia mai più. I ragazzi ci aiutarono con le valige e mentre anche Eva ed Ally sistemavano il tutto nell'auto mi accorsi di Xavier appoggiato sul muro della sala da pranzo, mi stava soffocando con il suo sguardo ipnotico e tagliente. Derek pose fine a quella tortura abbracciandomi.
"È stato bello finché è durato fatina, chiama se hai bisogno"
gli posi un leggero sorriso mentre entravo in auto.
"Lo farò." chiusi lo sportello e l'Uber partì. sinceramente non sapevo cosa avevo risolto allontanandoci dall'unico posto in cui potessi avere delle prove concrete ma al momento l'unica cosa che m'interessasse era la nostra sicurezza.
Dopo mezz'ora circa arrivammo a destinazione.
"Allora... che razza di hotel è questo mmh? Chiese Ally piena di dubbi sul luogo in cui l'Uber ci aveva lasciate.
"Non è un Hotel, è un appartamento"
Lasciai alle mie spalle Ally e tutte le sue critiche ed entrai a parlare con la proprietaria. In dieci minuti già eravamo nel nostro appartamento. Per il suo umile prezzo era molto accogliente ed era situato in un ottima zona di Chicago e poi offriva davvero una vista mozzafiato.
"Allora? Che ne dite? chiesi alle ragazze ammirando il panorama.
"Devo dire, davvero niente male" affermò Eva ammirando l'open-space dell'appartamento.
"Ho richiesto anche una macchina del caffè visto che so che odi prenderlo sempre al bar"
"Okay sei ufficialmente perdonata"
"Ally?" chiesi una sua opinione anche se già sapevo che le piacesse.
"Cosa?"
"Che me pensi?"
"Beh appartamentino come gli altri niente di che"
"Beh ma hai la cabina armadio!" le dissi indicando la stanza dove corse a controllare.
"OKAY SI, SEI DECISAMENTE PERDONATA!" urlò dalla stanza accanto.

Clandestine thieves Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora