Il vento artico soffiò nella notte, quasi facendo perdere l'equilibrio s Jimin mentre fuggiva sul ponte della nave. Proprio come il giorno in cui aveva incontrato Jungkook, lui era proprio lì nello stesso posto, solo che questa volta, non si sentiva intrappolato in una gabbia, ma ha perso in un labirinto gigante. Jimin si afferrò la testa, massaggiando il cuoio capelluto cercando di mantenere se stesso a terra.
"Jimin?..." Jimin si voltò e vide la sua fidanzata dandogli un sorriso comprensivo quando notò i suoi occhi acquosi.
"Tu, piccolo idiota" Lei ridacchiò con un piccolo sbuffo, avvicinandosi a Jimin.
"Ella...io-"
"Il ragazzo..." Ella interruppe, guardando Jimin profondamente negli occhi.
"Non è in realtà un principe? Luxenmark? Questo non è un paese" Jimin distolse lo sguardo, senza nemmeno tentare di farsi venire una scusa.
"E Dio che accento. Gli hai detto tu di farlo? Ho quasi sputato fuori la mia bevanda quando l'ho sentito" Le labbra di Jimin si fromarono in un piccolo sorriso. Ella prese la mano di Jimin e la tenne nella sua più delicata.
"Il mio vecchio insegnante di francese a casa, gli piacevano gli uomini" disse piano, ignorando come la faccia di Jimin impallidì ad una tonalità vicina al bianco.
"E pochi anni fa ho viaggiato in Italia e ho incontrato un pittore che amava gli uomini" La ragazza accarezzò la mano di Jimin che fece un profondo respiro.
"Non temere Jimin...So che non ci amiamo ed è chiaro che non ci ameremo mai. Cerchiamo di non torturare noi stessi per sempre solo a causa delle richieste di altre persone" Ella mise una mano sulla guancia di Jimin, sorridendo quando il ragazzo chiuse gli occhi e visibilmente rabbrividì.
"Non preoccuparti per me. Ho incontrato un uomo sulla nave che ha offerto di prendere la mia mano, se dimostro il coraggio di seguire il mio cuore" Jimin sentì una lacrima fredda pungere alla fine scendendo lungo il suo viso.
"Ti conosco sei abbastanza forte per condurre la vita che desideri" Ella catturò Jimin in un abbraccio, stringendo il ragazzo a sé con più amore di quanto non si fossero mai dati quando avrebbero dovuto sposarsi.
"Ritorna dal tuo principe. Sono sicuro che desidera morire nella sala da pranzo, specialmente con tuo fratello" Jimin sospirò quando finalmente sentì di poter pensare di nuovo chiaramente.
"Grazie Ella" sussurrò all'orecchio della ragazza. Il ragazzo sentì Ella infilargli qualcosa in tasca e gli fece l'occhiolino quando ruppero l'abbraccio.
"Nel caso ne avessi bisogno. Non tornerò stasera e so che Yoongi ha una chiave della tua cabina" Il viso di Jimin sembrò come se fosse stato immerso nella lava.
"I-i-..." Ella scosse la testa in modo sprezzante.
"Zitto, non devi dire niente. Sii solo grato e vattene" Jimin si sentiva senza fiato ma fece comunque quello che aveva detto Ella, e tornò da Jungkook il più velocemente possibile.
~~~
Il principe straniero aveva attirato l'attenzione della maggior parte delle persone nella sala da pranzo, mandando la gente ad applaudire per lui come se avesse fatto qualcosa di diverso dal raccontare una storia divertente. Jungkook ricambiò il sorriso a Namjoon e ignorò gli sguardi cattivi che Yoongi gli stava rivolgendo. Dopo che Jimin era fuggito dalla stanza, Jungkook aveva bisogno di aggrapparsi al tavolo, ricordando che non era lui quello a cui era permesso inseguirlo, ma Ella. Era stato un colpo allo stomaco che gli aveva fatto male, ma aveva fatto bene a mascherarlo. Jungkook si accigliò quando vide un certo giovane entrare nella sala da pranzo con gli occhi sbarrati che lo cercarono prima che tutto il suo viso si illuminasse. Jungkook fece un cenno a Jimin, sorridendo quando vide l'uomo rendersi conto che le persone che odiava stavano dedicando a Jungkook tutta la loro attenzione. Jimin si avvicinò con cautela al tavolo, facendosi strada con esitazione sentendosi come se il mondo fosse stato capovolto.
"Ciao" disse Jimin, in piedi davanti al tavolo mentre immaginava cosa doveva fare dopo. Che cosa avrebbe dovuto dire adesso?
"Mi dispiace Ho mentito, Jungkook non è un principe. E voglio vivere la vita con lui, ed essere libero"
Aprì la bocca per parlare, ma non è uscito fuori nulla, così lui la richiuse. Gli occhi di Jimin hanno trovato quelli di Jungkook, che lo stava fissando con un sorriso muto. Doveva farlo, Jimin pensava, doveva essere forte, doveva essere coraggioso, ha dovuto prendere quello che voleva. Jimin si avvicinò a Jungkook prendendogli la mano e facendolo alzare
"Cosa stai facendo?" Chiese con calma. Jimin ha tirato Jungkook dalla sedia, Jungkook senza dire una parola inciampò dopo Jimin, le labbra che hanno cercato di sopprimere un grande sorriso. I due uomini sono fuggiti fuori dalla sala da pranzo nel labirinto di corridoi in prima classe.
"Jungook?" Lui disse improvvisamente, suonando come se stava avendo un attacco di panico
"Sì?" Rispose Jungkook con curiosità.
"Cosa fai per divertirti?" Chiese Jimin, sempre camminando come se sapesse dove stava andando. Jungkook non rispose subito, sentendosi un po' sorpreso dalla domanda casuale.
"Vuoi dire normalmente?"
"Sì" Gli occhi di Jungkook si sono concentrati sul nulla"Uhm, viaggio...disegno" Le sopracciglia di Jimin si aggrottarono insieme
" Che cosa disegni?" Jungkook sorrise compiaciuto, uno scintillio che luccicava nei suoi occhi
"Si potrebbe dire che..."
STAI LEGGENDO
𝒯𝒶𝓀ℯ 𝓂ℯ 𝓉ℴ 𝓉𝒽ℯ 𝓈𝓉𝒶𝓇𝓈 | P.JM x JJK [✔]
Lãng mạn"Disegnami come una delle tue ragazze francesi" Park Jimin a diciassette anni, un fratello egoista, una fidanzata, e una vita pianificata. Imbarcato sul Titanic e insoddisfatto della propria subalternità alla futura sposa incontra Jungkook, romanti...