𝐌𝐚𝐱𝐢𝐦𝐢𝐥𝐢𝐞𝐧 - 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐃𝐨𝐩𝐨

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Un rumore sordo mi costrinse ad abbandonare le mie digressioni. Stavo ripensando a tutto quello che era successo quella notte, a come dopo la scoperta del cadavere i due soldati fossero entrati ad armi spianate e mi avessero ordinato di abbassare l'arma, a come avevano controllato il polso del corpo e a come dopo tutto ciò ci fu una lunga successione di eventi, controlli ed interrogatori da parte dell'esercito tedesco.Una lunga successione di eventi che mi portò quella mattina alla 11 rue des Saussaies nell'ufficio del direttore Henry Huard, il quale, mentre leggeva i vari rapporti, avvampava sempre di più.

Colpì rumorosamente la scrivania con un pugno prima di rivolgersi direttamente a me:

"Non solo sei entrato armato nel quartiere tedesco" Incominciò rivolgendomi un dito tremante

"Ma addirittura in una villa privata!"

"Signore, mi sono solo precipitato dove ho sentito il colpo" Mi difesi pacatamente

"Non me ne frega un cazzo di quello che hai sentito!" Tuonò

"Sei entrato armato, rischi l'arresto e nei peggiori dei casi la fucilazione" Si passò una mano fra i capelli sospirando

"Come glielo dovrei spiegare al comando tedesco?"

"Ho solo fatto il mio dovere" Mi difesi allargando le braccia

"Oh abbiamo un uomo che fa il suo dovere, che grande cittadino, il paese ti ringrazia" Ogni sua parola trasudava sarcasmo e con mano incerta prese il porta sigarette d'argento che aveva nel taschino.

"Ti dico io cosa faremo adesso" Si accese una sigaretta ed esalò una grossa nuvola di fumo nella
mia direzione "Come prima cosa ti dimenticherai di quello che è successo"

Provai subito a ribattere ma mi fermò prontamente con un altro colpo sul tavolo.

"Secondo, ti cambio il percorso di ronda, sarai assegnato al dipartimento di ile de cité"

Serrai gli occhi e strinsi i pugni dietro la schiena.

"Ma signore capisce che non possiamo fare finta di niente?" Dissi a denti stretti

"Oh sì che lo faremo o te ne potrai andare a fanculo per quello che mi riguarda" Spense la sigaretta nel posa cenere di cristallo davanti a sé.

"Te ne tornerai a fare il raccogli patate" Disse sventolando il mio dossier come fosse un fazzoletto.

"Ora puoi andare" Si appoggiò allo schienale della poltrona.

Abbassai il capo ed uscì velocemente dalla stanza sbattendo la porta.Mi diressi a passo deciso verso la mia scrivania e feci segno alla segretaria di riunire tutte le mie cose. Julie corse al mio fianco ed iniziò a riunire tutte le scartoffie in un'unica grossa pila guardandomi con la coda dell'occhio. Era evidente che stesse cercando le parole giuste.

"Deve essere stata una cosa seria" Disse infine con un filo di voce, evitando il mio sguardo e concentrandosi completamente sul suo compito. Si scostò i capelli biondi dal viso "Non ho mai sentito il direttore così arrabbiato" Disse, sperando di riuscire a cavarmi qualche informazione.

Sospirai rumorosamente mentre mi infilavo l'impermeabile, ancora umido dalla sera prima.

"Abbastanza" Dissi in modo sbrigativo "Fai spedire le mie cose al dipartimento di ile de cité per favore" Presi una sigaretta dal taschino e me la accesi

"Certo Investigatore Rouche" Disse delusa.

Feci un cenno di saluto e solo in quel momento mi resi conto del silenzio che alleggiava in ufficio, i miei colleghi mi stavano fissando senza emozioni e capì che era arrivato il momento di dileguarmi e lasciarli alle loro supposizioni sul mio conto.

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