𝕷'𝖆𝖗𝖗𝖎𝖛𝖔 - 𝕬𝖉𝖊𝖑𝖆𝖎𝖉𝖊

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Il panorama che ormai avevo imparato a conoscere stava lasciando spazio al paesaggio urbano di Parigi, la città a vederla non sembrava che avesse vissuto l'evento distruttivo che era la guerra ma c'era da dire che venne immediatamente dichiarata città aperta dopo la battaglia di Verdun dal governo, mentre quest'ultimo fuggiva a Bordeaux. Ancora ricordavo le notizie sui giornali quella mattina dove si dichiarava la conquista della città con la famosa parata sotto l'arco di trionfo, andando a ricalcare le marce delle antiche legioni romane vittoriose.

Mentre pensavo queste cose la monotonia del treno andò a perdersi lasciando spazio a un debole contraccolpo che portava il treno avanti. La stazione di Gare de l'Est si stagliava in tutta la sua bellezza mentre gli ultimi sibili del treno andavano a perdersi.

Intanto il mio compagno si agitava sui sedili mentre prendeva la valigia e si metteva il soprabito, ed anche io decisi di iniziare a prepararmi alla discesa. Wilhelm fece per offrirmi una mano per scendere dalla vettura quando venne interrotto da un soldato tedesco visibilmente affannato

"Signore mi perdoni" Esclamò sbattendo
rumorosamente il tacco

Wilhelm si voltò visibilmente stizzito dal tempismo dell'uomo prima di rivolgersi a lui con tono sprezzante

"Cosa?" Il soldato fece scivolare velocemente lo sguardo da me a Wilhelm in soggezione prima di ricominciare a parlare tentennando

"Il comando richiede la sua presenza immediata"

Scesi dal treno e mi misi al fianco di Wilhelm, osservandolo mentre pensieroso guardava l'orologio

"Sono appena arrivato, la cosa non può aspettare?" Rispose sospirando

"Temo di no signore, il feldmaresciallo la sta aspettando" Disse il soldato sempre più difficoltà

"Deve essere importante se il feldmaresciallo richiede la tua presenza"

Entrambi gli uomini si voltarono ad osservarmi, quasi si fossero dimenticati della mia presenza.

L'insistenza del soldato mi fece capire che doveva trattarsi di una storia seria e non avevo intenzione di perdere l'occasione.

"Adelaide, temo di dover venire meno ai miei doveri e dover rimandare il nostro giro della città" Mi disse Wilhelm in modo sbrigativo

"Non ce n'è bisogno" Risposi mettendo la borsa in spalla

"Posso pur sempre accompagnarti"

Il soldato si voltò verso Wilhelm con gli occhi sbarrati

"Non sono cose per l'orecchio di una signora Adelaide" Mi rispose Wilhelm paternalisticamente

"Posso aspettarti fuori" Gli risposi fermamente

"Signore dobbiamo andare" Si intromise il soldato frettolosamente

Wilhelm lo guardò prima di voltarsi verso di me visibilmente infastidito. Decisi di rincarare la dose

"Non vorrei mai girare per Parigi da sola" Incrociai le braccia al petto
"Non eri tu ad insistere? Non vorrei mai mi accadesse qualcosa" Dissi fingendo preoccupazione.

Wilhelm venne preso alla sprovvista, l'unica cosa che poteva fare era accettare la mia presenza

"Va bene" Disse infine sospirando
"Però non puoi entrare nel comando"

"Perfetto" Risposi con un sorriso iniziando a camminare.

Raggiungemmo in fretta l'auto e lasciai che il soldato ci aprisse la portiera prima di prendere posto nel sedile posteriore affianco a Wilhelm il quale si accese una delle mie sigarette pensieroso.

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