𝐔𝐧 𝐕𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐀𝐦𝐢𝐜𝐨

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Dopo un paio di minuti di camminata, e svariati posti di blocco arrivai allo Sphynx. Notai dalla distanza che era come al solito pieno di soldati tedeschi che bevevano e fumavano. Il problema principale era trovare il mio amico senza dare nell'occhio visto che, seppur non vietato, un francese lì avrebbe destato dei sospetti.
Per cui decisi di appoggiarmi a un muro in attesa di vedere chi entrava e usciva.

Mi accesi una sigaretta conscio del tempo che sarebbe trascorso prima che qualcuno si palesasse quando notai alla destra del locale un giovane soldato uscire. Lo riconobbi immediatamente, feci cadere la sigaretta al suolo e con un piede la spensi decidendo di pedinarlo da lontano.

Feci così per un po' fino a quando vidi che svoltava in un vicolo e capì che quella era la mia unica occasione e mi affrettai per paura di perderla.

Appena imboccato il vicolo mi bloccai quando all'improvviso mi ritrovai di fronte alla strada deserta. Qualcosa di freddo mi premeva sulla nuca.

"Non so cosa tu voglia fare ma ti conviene parlare" disse con voce fredda il ragazzo

Alzai le mani istintivamente

"E' così che si tratta un vecchio amico?" La sensazione di freddo si affievolì, ma ancora non del tutto

"Non mi sembra di conoscere nessun francese"

"Magari non adesso Fritz, ma tre anni fa eri distaccato a un campo di prigionia vicino Strasburgo e lì ne conobbi uno" dicendo questo mi girai senza fare movimenti bruschi.
Appena sentì il suo appellativo abbassò l'arma

"Oddio, Max pensavo fossi morto o almeno che fossi lontano da qui"

"Purtroppo non sono stato così fortunato" dissi sorridendo

Lui ricambiò il sorriso e ci abbracciammo

"Perché non sei venuto a parlarmi subito invece che pedinarmi per mezz'ora?"

"E perdermi il divertimento di spaventarti, mai e poi mai. Inoltre non penso che ai tuoi amici faccia piacere vedermi insieme a te"

"Non dire cazzate, ormai la guerra è finita"

"Si e noi abbiamo perso e voi siete i nostri nobili padroni" Rise

"Vedo che non perdi il tuo sarcasmo" Disse ridendo

"ma non penso che tu abbia rischiato l'arresto solo per un saluto"

"No infatti" mi appoggia al muro del vicolo e presi una sigaretta dal pacchetto e gliene offrì una, la accettò.

"Fritz mi serve il tuo aiuto, mi sono infilato in una cosa grossa"

"Come al solito, ricordo quando l'ufficiale in comando ti faceva frustare per sobillazione" disse ridendo

"Franz, sono serio" Il suo sorriso vacillò

"Quanto grande?"

"Abbastanza per aver bisogno di te"

"Parlamene"

"Ieri ero in una ronda di servizio nel vostro quartiere" mi interruppe alzando una mano

"Ora fai il poliziotto?" Chiese alzando un sopracciglio stupito

"Si si" risposi spazientito con un gesto della mano e continuai

"Udì uno sparo proveniente da una villa, corsi a vedere e lì trovai un colonnello del vostro esercito morto per terra"

Notai immediatamente Franz irrigidirsi

"Fui convocato dal direttore generale e dopo una strillata sono stato spostato di ronda, la cosa mi insospettì per cui sono andato all'obitorio connesso al vostro quartiere dove di solito tengono i cadaveri ma non c'era, anzi non è mai passato di lì e la cosa confermò i miei sospetti. Però le mie possibilità da bravo cittadino francese finivano lì per cui arriviamo a te"

"Max, ti stai infilando dove non devi, meglio che tu ti fermi qui"

"Lo so ma ormai devo andare avanti, lo farò con o senza il tuo aiuto" Dissi pronto ad andarmene

"Fermati" disse sospirando

"Forse so come aiutarti"Lo spronai a continuare

"Anche io non sono più un semplice soldato" Disse guardandosi intorno

"Spiegati" Gli dissi portando le mani sui fianchi

"Non posso parlarne, però posso darti una mano" Sospirò prima di iniziare a bisbigliare

"Mi è giunta voce e la cosa ha insospettito pure me, ma mi è stato ordinato di starne fuori" Sbuffai rumorosamente e presi a camminare, Fritz si affrettò per starmi dietro

"Prova a chiedere in giro" Dissi sbrigativamente

"Max sei pazzo? Non posso rischiare la carriera per una cosa del genere!" Mi rispose stupefatto

"Fritz non ti sto chiedendo di indagare, ti chiedo solo di vedere se qualcuno sa qualcosa di più" Dissi bloccandomi improvvisamente per guardarlo negli occhi

"Va bene!" Esclamò alzando le mani in aria

"Ma niente di più, al resto ci penserai te. Ti cerco io, dimmi dove posso trovarti"

"A Champigny-sur-Marne, chiedi di me" Dissi sogghignando

Con un cenno mi salutò prima di voltarsi e tornare indietro. Guardai l'orologio e imprecai sotto voce all'ora che si era fatta, a passo svelto mi incamminai alla macchina. Dovevo ancora andare nel nuovo ufficio.

Ancora una volta la macchina si lamentò non appena girai la chiave nel quadro e rumorosamente mi immisi nella strada praticamente deserta.

Uscì dal quartiere tedesco e dopo i soliti controlli procedetti il più velocemente possibile verso il mio nuovo ufficio nella speranza di arrivare prima che si facesse sera.

Nel mentre pensavo all'incontro con Fritz, mi sconvolse il suo atteggiamento, l'uomo che conobbi era molto più solare e spiritoso, ora era spaventato dalla sua stessa ombra. Pensai che nel tempo tutto cambia. Adesso non rimaneva che attendere.

Parcheggiai e andai a rapporto dal capitano, mi mostrò la mia scrivania velocemente e mi assegnò alle ronde del mattino che avrei già iniziato il giorno seguente.

Uscì poco dopo per dirigermi verso casa, stravolto e pieno di pensieri sulla giornata appena passata. Rimisi in moto la macchina e andai spedito verso casa, il viaggio fu tranquillo a parte il momento in cui dovetti inchiodare quando una macchina si fermò di fianco a un hotel, imprecai sotto voce quando vidi una ragazza accompagnata da un soldato andare verso la macchina, non potei fare a meno di osservarla. Sorrise in modo ammiccante al soldato prima di salire su una vettura targata con il simbolo dell'impero. Doveva per forza trattarsi di qualcuno di importante. Arrivai a casa che ormai era sera e tutta la tensione della giornata mi pesava addosso come un macigno, decisi che la cura migliore fosse lasciarsi andare ad un sonno profondo.

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