Dayana:"Amore prima di cena ti cambio il pannolino perché ho sentito prima che era un po' pesante quindi suppongo che tu abbia fatto qualcosa. La pastina con l'omogeneizzato al manzo è pronta e se collabori, ci mettiamo pochissimo. Toh qualcuno ce l'ha fatta a fare la popò, ma noto che sei ancora agitata per la punizione. Amore non sono più arrabbiata con te, però mi hai spaventata. E se qualcuno ti prendeva sotto alla macchina? Se ti rapivano? Se tornavi da quelle due donne? Io ti voglio dare l'amore materno e in particolare l'infanzia che ti è stata tolta troppo presto."
Anna:"Ma è necessario trattarmi così? Io voglio tornare solo dalle mie mamme perché loro mi fanno stare bene... odio dovermi comportare così, da bambina piccola. Non ce la faccio a stare con un pannolino perché mi vergogno a farla qua dentro, non mi piacciono gli omogeneizzati, insomma non mi trovo bene in questo mondo."
Dayana:"Lo so cosa vuoi dire, ma io sono una mommy che ama accudire ragazze come te che non hanno avuto una infanzia semplice. Se tu fai la brava io non mi arrabbio, ma se fai la monella ti sculaccio per bene. Guarda che devi abituarti a questo stile di vita perché starai con me per sempre! Se gli sbirri si mettono sulle tue tracce prendiamo un volo e andiamo lontano da qua, dove posso continuare a stare con te come la mia bimba bella. Detto questo ti metto un cartone che so che ami: Peter Pan."
Anna era senza parole, ma come faceva quella donna a sapere del suo cartone animato preferito?
Dayana la fece sedere tra le sue braccia e iniziò ad imboccarla con delle piccole cucchiaiate.
Dayana:"Ora ti spupazzo per benino mentre guardiamo il cartone; se ti addormenti non fa nulla basta che ti appoggi sulla mia pancia e ti porto a nanna."
Anna aveva i brividi che correvano su e giù per la sua schiena, e comprese che le era venuta la febbre.
Dayana si accorse che la ragazza tremava di freddo e senza dirle nulla le infilò un termometro nel didietro!
Dayana:"Hai 38 di febbre piccina mia. Shhh non piangere babe, ci sono io adesso con te. Scusa ma ti devo mettere una suppostina per farla scendere. Hey amore non ti agitare che sennò la febbre non se ne va, dai che dopo andiamo a nanna."
Anna piagnucolava a causa della febbre alta e mormorava nel dormiveglia frasi sconnesse del tipo"lasciatemi morire da sola." "Voglio tornare a casa dalle mamme. "
Dayana:"Piccola andiamo a nanna che così la febbre forse scende un po'."
La donna mise nel lettone la ragazza la quale si rannicchiò su sé stessa a causa del freddo e Dayana la strinse tra le sue braccia, le diede dei bacini sulla fronte e alla fine le fece bere del latte.
Dayana:"Buonanotte bimba mia."
La notte per Anna sembrava infinita perché si svegliava continuamente con la febbre alta e aveva sempre sete.
La donna le diede un sonnifero per farla dormire per almeno 6 ore.
Erano le 8 del mattino e Anna non si voleva svegliare per il sonno e la stanchezza che aveva accumulato per colpa dei risvegli notturni.
Dayana guardò il termometro sconsolata perché la febbre era ancora alta e lei non aveva energie sufficienti per stare dietro alla ragazza, quindi compose il numero di telefono di Carmen che le diede la disponibilità per aiutarla.
Carmen:"Ti aiuto solo ad una condizione."
Dayana:"Quale condizione?"
Carmen:"Che la piccola ci chiami mamma e mommy. Non posso sopportare il soprannome padrona, quindi noi la tratteremo come una bambina piccola ma lei ci chiamerà così come se fossimo le sue mamme."
Dayana:"Solo questo?"
Carmen:"Altra condizione del nostro patto: lei appena sarà guarita dalla febbre andrà in una scuola speciale per bambine come lei. Solo queste due cose."
Dayana:"Ok. Ti aspetto va bene? Adesso la piccola non sa ancora niente di questa cosa, e appena arrivi tu le spieghiamo tutto. Ci vediamo tra poco. Amore? Dove sei? Stiamo giocando a nascondino senza che io lo sapessi?"
Anna aveva invece sentito tutta la conversazione telefonica tra le due e si era nascosta in un armadio che si trovava sulle scale, quelle che portavano al piano di sopra.
La ragazza nella sua testa stava pensando ad un modo per tornare a casa sua senza dare però nell'occhio ma questa cosa era peggio di provare a non morire impiccata come in Pirati dei Caraibi, anzi lì non c'era nessun William Turner che l'avrebbe salvata dalla morte, e non c'era neanche Jack Sparrow per dirle che l'amava con tutto il suo cuore bagnato dal rum.
Carmen:"Piccolina dove sei?? Dai vieni fuori che ti dobbiamo parlare."
CRACK!
Si era spezzato un pezzo di legno! Cazzo adesso era fottuta!
Dayana aprì le ante dell'armadio, la prese in braccio portandola al piano di sotto dove stava Carmen che la guardava con gli occhi pieni di lussuria.
Dayana:"BabyGirl, Carmen per qualche giorno starà qui perché ho bisogno di una mano, in modo che tu guarisca completamente dalla febbre; cambierà anche il nostro rapporto perché ci chiamerai mamma che sarò io e mommy che sarà Carmen. Capito cucciola?"
Anna mormorò un timido sì mamma, non ci poteva credere che adesso non avrebbe avuto più modo e maniera per tornare a casa sua.
Carmen:"Amore lascia che io ti prenda in braccio così da poterti far abituare a me. No piccolina non ti devi agitare, perché altrimenti ti dò una bella sculacciata. Hai fame piccola? Adesso ti do il latte. "
Era un incubo dentro ad un altro incubo questo; Anna aveva paura di quelle due arpie soprattutto di Dayana che poteva essere spietata quando voleva.
Dayana:"Amore di mamma come ti ho annunciato prima mommy starà qui con noi finché non ti passa la febbre; abbiamo già pensato a mandarti in una scuola particolare in modo che tu possa socializzare, comprendere le regole della vita da bambina piccola ma soprattutto far in modo che tu stia lontana dal mondo cattivo."
Carmen:"Piccolina hai fame? Dai vieni che ti dò un po' di latte, così dopo possiamo giocare fino a ora di pranzo."
Anna si dimenava tra le braccia di quella donna che cercava di cullarla per tranquillizzarla, e una sculacciata non tardò ad arrivare.
Anna:"Ahhh! Cattiva!"
Carmen:"Piccola monella guarda che te ne diamo altre se continui a fare i capricci! Anzi sai una cosa?? Adesso ti sculaccio per bene!!"
Anna:"Vaffanculo Carmen!! Vi odio!!"
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
SPANK!
Un numero indefinito di sculacciate colpirono la ragazza ma che non versò neanche una lacrima perché non voleva dargliela vinta a quella lì.
Carmen:"Dayana nella borsa ho qualche oggetto particolare da utilizzare per punirla. Piccola, vieni qua che non ti faccio nulla. Ti metto solo una cosina!
Muoviti a venire qua!!!"
Anna tentò di scappare per correre a nascondersi da qualche parte della casa, ma non fu abbastanza veloce perché si sentì afferrare per i fianchi, le venne abbassato il pannolino e le inserirono un plug nel didietro!
Anna:"Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!! Stronze! Bastarde!!"
Dayana:"Cosa sono queste parole?! Adesso ti dobbiamo punire di nuovo!! BabyGirl vieni qua!! Preparati ad avere il culetto bordeaux, perché stai facendo troppi capricci, e a noi non piacciono."
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
SPANK
Anna era in un mare di lacrime e singhiozzi, non riusciva a respirare correttamente, in pratica stava avendo un attacco di panico pesantissimo; Dayana se ne accorse, la prese tra le sue braccia e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, con la ragazza che piangeva.
Dayana:"Piccola adesso hai capito che le parolacce non le devi più dire?? Altrimenti ti facciamo il culetto rosso. Ora ti metto la crema per farti passare il male."
Carmen intanto prese in braccio Anna che continuava a singhiozzare e a piangere, le diede il latte e poi le provò la febbre.
Carmen:"Che dire... questa d'ora in poi sarà la tua vita. Perciò cucciola da oggi devi fare la brava bambina."
Spazioooooooo!
Ecco un nuovo capitolo scritto e pubblicato solo per voi!
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Le Orfane
FanfictionAnna e Sara sono due sorelle adolescenti anni, vivono in orfanotrofio da quando Anna aveva 6 anni. Nessuno le vuole ma se qualcuno le adottasse? Come cambierà la loro vita? Leggete per scoprirlo!