Capitolo 2: Lo Snaso

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Il giorno dopo, nelle strade di New York, Newt camminava con un'andatura spigliata, un ritmo diverso rispetto a chi lo circondava. Aveva in mano le indicazioni, scritte su un foglietto, ma mostrava curiosità da scienziato per il contesto estraneo in cui si muoveva.
     Nei pressi della City Bank, incuriosito dal trambusto, si avvicinò ad un'adunata della Nuova Società di Preservazione Salem. Una signora di severa bellezza, vestita con una versione anni Venti del tipico abito puritano, appassionata, era su un piccolo podio ai piedi dei gradini della banca. Alle sue spalle c'era un uomo che esponeva uno striscione su cui campeggiava il simbolo della società: mani che stringono con orgoglio una bacchetta spezzata tra fiamme di un giallo ed un rosso accesi.
     Lei si rivolse alla folla « Questa grande città splende dei gioielli dell'inventiva umana. Cinematografi, automobili, la radio, la luce elettrica... Tutto ci abbaglia e ci ammalia. » Newt, rallentando il passo, la guardò come se osservasse una specie sconosciuta; senza giudicare, solo per soddisfare il proprio interesse. Accanto a lui c'era una ragazza con il cappello ben calato sulla fronte ed il colletto tirato su. Stava mangiando un hot dog: aveva il labbro superiore sporco di senape. Il ragazzo, cercando di passare per arrivare in testa all'adunata, la urtò inavvertitamente. « Scusi tanto. »
     « Ma dovunque ci sia luce c'è anche l'ombra, amici. Qualcosa si aggira per la nostra città, recando distruzione per poi scomparire, senza lasciare una traccia. » Un uomo percorse ansioso la via in direzione della folla; indossava un completo che gli stava stretto e portava una logora valigia di cuoio marrone. « Ascoltatemi... dobbiamo combattere. Unitevi a noi... i Secondi Salemiani, in questa battaglia. »
     Jacob si infilò nella folla ed anche lui urtò contro la giovane con il cappello. « Scusa, tesoro, sto... cercando di andare in banca. Scusatemi. Sto ce- oh! » Inciampò nella valigia di Newt e scomparve momentaneamente dalla vista.
Scamander lo aiutò. « Scusi tanto. La mia valigia. »
     « Poco male... » L'uomo si fece di nuovo largo e, oltrepassata la donna sul podio, salì i gradini « Aaah, scusatemi! »
     Il trambusto creatosi attorno allo straniero attirò l'attenzione. « Tu. Amico. Cosa ti porta alla nostra adunanza? » chiese la donna sul podio a Newt.
     Questo, trovandosi al centro dell'attenzione, esita. « Oh- ah, ero di passaggio.»
     « Sei un cercatore? Un cercatore della verità? »
     « Sono più un Cacciatore, in realtà.»
     Nel frattempo, all'ingresso della banca c'era un andirivieni di gente. Un uomo ben vestito gettò una moneta ad un mendicante seduto sui gradini. « Udite le mie parole ed ascoltate il mio monito. » Delle zampette comparvero nella stretta fessura sotto il coperchio della valigia del viaggiatore. La moneta cadde sui gradini con un tintinnio musicale. Le zampette ora forzarono per cercare di aprire la valigia. « E ridete, se osate. Le streghe vivono tra noi. »
     I figli adottivi della donna, due già grandi ed una bambina di otto anni, distribuirono volantini. Il figlio più grande è agitato, inquieto.
     « Dobbiamo combattere insieme per il bene dei nostri figli... per avere un domani. Tu cosa ne dici, amico? » la donna si rivolse ancora una volta al britannico.
     Questo, alzando lo sguardo verso di lei, vide con la coda dell'occhio qualcosa che attirò la sua attenzione. Lo Snaso, un incrocio fra una talpa ed un ornitorinco, piccolo e con il pelo nero, era seduto goffamente sui gradini della banca a nascondere velocemente dietro una colonna il cappello pieno di soldi del mendicante. Il giovane viaggiatore, allarmato, guardò già verso la valigia. Lo Snaso ora era impegnato ad infilarsi nel marsupio che aveva sulla pancia le monete del mendicante. Alzò lo sguardo, si accorse che il suo padrone lo stava fissando e raccolse in fretta le monete rimaste per poi scappare nella banca. Il ragazzo partì all'inseguimento « Scusatemi. »
     La donna, di fronte al suo disinteresse per la causa, rimase confusa. « Le streghe sono tra noi. » Nel mentre, la ragazza con il cappello si mosse tra la folla, guardando lo straniero con sospetto.
     Nel grande ed imponente atrio della banca, al centro, dietro gli sportelli di un banco dorato, gli impiegati servivano i clienti. Newt si fermò in scivolata all'ingresso del grande spazio e si guardò attorno in cerca del suo animaletto. Con i suoi abiti ed il suo comportamento stonava in mezzo a tanti newyorchesi ben vestiti.
     Un impiegato gli si avvicinò con sospetto « Posso... aiutarla, signore? »
     « No, stavo solo... aspettando. » il giovane fece un gesto in direzione della panca, indietreggiò e prese posto accanto all'uomo che era inciampato nella sua valigia. La ragazza con il cappello lo spiava da dietro una colonna.
     Jacob era agitato « Salve. Come mai è qui? »
     Newt stava cercando disperatamente il suo Snaso. « Per il suo stesso motivo. »
     « Un prestito per aprire una pasticceria? »
     « Sì. » rispose Newt, guardandosi intorno, inquieto.
     « Che coincidenza! Beh, che vinca il migliore, allora. »
     Il giovane adocchiò lo Snaso, che adesso stava rubando delle monete da una borsa. Jacob fece per stringergli la mano, ma il giovane si stava già allontanando. « Mi scusi. » Scattò via di corsa. Accanto a dov'era seduto, sulla panca, c'era un grande uovo argento.
     « Hey... Hey hey, mister! Hey, mister! » Non sentì, era troppo occupato a dare la caccia allo Snaso. Jacob raccolse l'uovo nello stesso momento in cui si aprì la porta dell'ufficio del direttore della banca, dalla quale si affacciò una segretaria. « Hey, amico! »
     « Signor Kowalski, il signor Bingley la può ricevere. » Jacob s'infilò in tasca l'uovo e, facendosi coraggio, andò verso l'ufficio. « Okay... okay... ah-ah. » si disse sottovoce.
     Newt inseguì furtivamente lo Snaso nella banca. Alla fine lo vide staccare una fibbia scintillante dalla scarpa di una signora e poi riprendere a trotterellare, avido di altri oggetti luccicanti. Sotto lo sguardo di un Newt impotente, la creatura balzò agile fra le valigette e s'infilò nelle borse a rubacchiare.
     Nell'ufficio, Jacob era seduto difronte all'imponente signor Bingley, vestito in modo impeccabile. Il direttore stava esaminando la proposta commerciale di Jacob per l'apertura di una pasticceria. Un silenzio imbarazzato. Il ticchettio di un orologio ed il mormorio di Bingley. Jacob si guardò la tasca: l'uovo si era messo a vibrare.
     « Lei attualmente è operaio... addetto all'inscatolamento. »
     « Non ho trovato di meglio, sono tornato in patria nel... ehm, ventiquattro. »
     « In patria? »
     « Ah, dall'Europa... signore. Sì. Facevo parte dei nostri corpi di spedizione. »
     Newt, cercando lo Snaso nella banca, si ritrovò ad aspettare in cosa davanti agli sportelli. Allungò il collo per guardare la borsa di una signora in testa alla fila. La ragazza con il cappello lo scrutava da dietro una colonna.
     Delle monete si rovesciarono a terra da sotto una panca e Newt, sentendo il tintinnio, si girò e vide delle zampette raccoglierle in fretta; lo Snaso era seduto beato sotto la panca. Non soddisfatto, si accorse della targhetta lucente al collo di un cagnolino. Disinvolto, avanzò lentamente e, allungando le zampine, afferrò la targhetta. Il cane si mise a ringhiare e ad abbaiare. Newt fece qualche passo e si buttò sotto la panca. Lo Snaso scappò e scavalcò gli sportelli, mettendosi fuori tiro.
     In ufficio, Jacob, tutto orgoglioso, aprì la valigia. Dentro fece bella mostra di sé una scelta di dolci di sua produzione. « Allora- »
     « Signor Kowalski- »
     « Deve assaggiare i paczki. Okay? È una ricetta di mia nonna. La scorsa d'arancia è- » prese un paczki, ma Bingley non si lasciò distrarre.
     « Signor Kowalski, cosa si propone di offrire alla banca a garanzia? »
     « Garanzia? »
     « Garanzia. » Jacob, speranzoso, fece un gesto in direzione delle paste. « Ora ci sono macchine che producono centinaia di ciambelle in un'ora. »
     « Lo so... Lo so, ma con questi non c'è paragone. »
     « La banca si deve tutelare, signor Kowalski. Buona giornata. » Bingley, sprezzante, suonò la campanella sulla scrivania.
     Lo Snaso era seduto su un carrello carico di borse di soldi, che lui avidamente vuotò nel marsupio. Newt, atterrito, da dietro la grata di sicurezza seguì con gli occhi una guardia che spinse via il carrello in un corridoio.
     Jacob uscì abbattuto dall'ufficio di Bingley. La tasca rigonfia vibrò. Lui, allarmato, tirò fuori l'uovo e si guardò intorno. Lo Snaso era ancora seduto sul carrello, che ora venne spinto su un ascensore. Jacob vide Newt in lontananza « Hey! Signor Tizio Inglese! L'uovo si sta schiudendo. » Newt spostò in fretta lo sguardo tra Jacob e l'ascensore che si stava chiudendo e poi prese una decisione. Puntò la bacchetta verso l'uomo. Quest'ultimo e l'uomo attraversarono l'atrio della banca trascinati magicamente nella direzione del viaggiatore. Dopo una frazione di secondo, si Smaterializzarono. La ragazza con il cappello assistette incredula da dietro una colonna.
Newt e Jacob si Materializzarono in una stretta tromba di scale, ritrovandosi di colpo al di là degli sportelli e delle guardie di sicurezza. Il mago prese delicatamente l'uovo dalle mani dell'uomo; quando quello si schiude, spuntò un uccellino blu che assomigliava ad un serpente. Newt, con un'espressione di meraviglia, guardò Jacob come se si aspettasse da lui una reazione simile alla propria. Lentamente scende le scale con il pulcino in pano.
     « No. Cos'è successo? Ma cosa... Voglia scusarmi. » Jacob, molto confuso, si girò a guardare le scale che salivano verso l'atrio principale della banca. Vedendo avvicinarsi Bingley, si precipitò giù per le scale per non farsi trovare. « Ero lassù... e poi... Lassù... Ero lassù? »
     Newt, accovacciato a terra, aprì la valigia. Vi depose dentro dolcemente il piccolo animale, sussurrando con tenerezza « Salta dentro. »
     « Scusi? »
     « No! Calmatevi tutti quanti. S-Sta'-Dougal, non farmi venire lì! » Jacob camminò nel corridoio, guardando il giovane inglese. Una strana creatura verde, in parte insetto stecco ed in parte pianta, spuntò con la testa dal taschino di Newt, incuriosita. « Non fatemi scendere. » Newt, guardando in su, vide lo Snaso infilarsi tra le porte chiuse ed entrare nella camera blindata centrale « Assolutamente no! » tirò fuori la bacchetta e la puntò verso la camera blindata « Alohomora! » Le serrature e gli ingranaggi della porta della cella di sicurezza girarono.
     Bingley sbucò da dietro l'angolo nel momento in cui la porta cominciò ad aprirsi. « Oh, quindi vuole rubarlo, il denaro, eh?! » accusò Jacob. Premette il pulsante alla parete. Partì l'allarme.
Newt puntò la bacchetta verso l'uomo « Petrificus Totalus! » Bingley s'irrigidì di colpo e cadde lungo disteso di schiena.
     Jacob non credette ai propri occhi. « Signor Bingley! » La porta della camera blindata si spalancò.
     « Mmh... Kowalski. » Newt si affrettò ad entrare nella cella di sicurezza.
     Dentro trovò lo Snaso che, fra centinaia di cassette aperte, era seduto su una montagna di soldi e beni preziosi. La creatura lo guardò con aria di sfida, cacciandosi nel suo marsupio ormai straripante un lingotto d'oro. « Scherzi? » Agguantò lo Snaso, lo capovolse tenendolo per le zampe posteriori e lo scosse. Cadde fuori una quantità inverosimile, che parve infinita, di beni preziosi. « No... Non si fa. Guarda! » Newt lo riproverò. Jacob di guardò in giro incredulo, spaventato fin quasi alla nausea. Nonostante la lite fra loro, Newt voleva bene allo Snaso. Sogghignando gli fece il solletico sulla pancia, facendo riversare fuori altri tesori.
     Dalle scale arrivò il rumore di altri passi: numerose guardie armate corsero giù ed entrarono nella camera blindata. Jacob ormai era nel panico « Oh, no! No, no, no! No! Non sparate! Non sparate! » Newt afferrò subito Jacob e tutti e due, insieme allo Snaso ed alla valigia, si Smaterializzarono in un vicolo. Dalla banca arrivarono le sirene dell'allarme e, in fondo al vicolo, si formò la calca e giunse la polizia.

Ecco come promesso il secondo capitolo. Spero che vi piaccia come l'ho riscritto. E come promesso nel primo capitolo, questo è decisamente più lungo.

Black Mizar - 30/05/2022

P.S. Come potete leggere dalla descrizione, pubblico un capitolo a settimana, ogni lunedì. Ma se visualizzate e stellinate, potrei pensare di pubblicarne qualcuno in più. Quindi che aspettate? Condividente!

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