Ma tu dove sei?.

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Sono le 4:30 dell'ultima notte di agosto e Manuel é immerso in un sonno tormentato quando il rumore forte di una chiamata lo sveglia. Ci mette un po', nel buio della stanza, ad arrivare con le mani tentoni all'apparecchio telefonico che subito, con la sua luce forte, gli colpisce gli occhi ancora un po' chiusi.

È il distretto.

Ci mette due secondi a capirlo ed uno per alzarsi di scatto e mettersi seduto con la schiena poggiata alla testata del letto.
Strofina forte con le mani il viso e risponde
-"Omicidio in via saline 4, ci servono i migliori"
rilascia un respiro profondo, erano troppi anni che non assisteva ad una scena del crimine.
L'ultima volta gli ha lasciato così tanta tristezza che appena arrivato a casa si era stretto tra le braccia del compagno e non si staccò per moltissime ore.
Rimase a sentire il suo profumo, il battito del suo cuore e si beò delle carezze silenziose che gli aveva lasciato per tutta la schiena.

Aveva bisogno di respirare amore dopo così tanto dolore.

Quasi vorrebbe tirarsi indietro ma ha fatto un giuramento, il giorno che ha deciso di indossare una divisa blu scuro che nella parte sinistra recita la scritta "polizia" in oro su fondo cremisi, ovvero quello di proteggere sempre la propria città.
Di rispondere sempre nel momento del bisogno.
Di mettersi sempre dalla parte di chi desidera e cerca giustizia, dalla parte della verità.
Di non rispondere mai in modo negativo ad una richiesta di aiuto.

E così fa
-"Conta pure su di me, mi vesto e sono lì"
richiude la chiamata.

Il completo è sempre al solito posto: su una sedia vicino al letto, perché le emergenze potrebbero esserci sempre e il tempo di cercarla in giro per casa non se lo può permettere di sprecarlo.
Va in bagno, tira lo sciacquone e in fretta si getta dell'acqua fredda sul viso.
Vuole essere più sveglio e lucido possibile.

L'unica cosa che davvero lo irrita è dover lasciare lui, da solo, nel loro letto.
Il pensiero che domattina, mentre sarà ancora in questura, si potrebbe risvegliare da solo gli crea un lieve velo di tristezza.
Non si perderebbe per nessuna ragione al mondo il suo viso ancora assonnato e i suoi capelli arruffati che vanno un po' da tutte quante le parti.
Non si priverebbe per nessuna ragione al mondo di tutti i baci dati sul suo viso, delle mani tra i capelli e delle braccia strette ai suoi fianchi. Del viso poggiato sul suo petto: il suo cuore, che funge da suono della sveglia più bello del mondo.
Del loro buongiorno, così pieno di amore che ogni singola mattinata la fa diventare speciale e molto più che bella.

La divisa la indossa con movimenti molto lenti, evita di fare qualsiasi rumore che possa disturbare il suo sonno, spera almeno sia beato e pieno di colori allegri...spera almeno che possa comparire in uno di quelli.
Perché lui, nella sua mente, compare sempre.
Da anni.
Sempre e solo lui.

Quando ha terminato di vestirsi, con un rapido tocco alla tasca, controlla di avere le chiavi di casa, chiavi della macchina e telefono, dopodiché si dirige verso la porta di uscita della camera.
Non prima, però, di avvicinarsi al bordo del letto e abbassarsi sulle ginocchia con un sorriso sulle labbra per depositare un bacio tra quei ricci.

È solo allora, che con sguardo sgranato, si accorge di una cosa: Simone non è nel loro letto.

In bagno nemmeno.

Dà una rapida occhiata alla casa, ma di Simone nemmeno l'ombra.

I battiti del cuore martellano il petto, il sangue lo sente pulsare anche nelle orecchie.
E se non fosse che ha un grande senso del dovere, si lascerebbe sopraffare totalmente dal panico andando a cercare la sua figura in qualsiasi luogo.

Perché Manuel cercherebbe Simone anche nella parte più alta del mondo.

Ma in questo momento non può e deve cercare di placare il cuore.
Sforza la mente per cercare una risposta che sia plausibile e forte da permettergli almeno di far tornare i battiti ad una velocità quasi nella norma.
Allora respira, trova la soluzione nella passione per lo sport di Simone, ché sicuramente è andato a fare una corsa notturna come faceva di rado anni prima.

Si guarda nuovamente attorno, un altro respiro e esce dalla porta di casa, chiudendosela alle spalle.

La stessa cosa non fa con la sua preoccupazione, che se la porta dietro sino al luogo del delitto.
E che esprime mandando un messaggio a Simone.

Ti prego, rispondimi presto amore mio.

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