LA BELLEZZA

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Un mostro?

Non so se definirmi così. Un amante, forse anche un ammiratore ma mostro proprio no. Non provo alcun piacere nel fare quello che ho fatto, né sessuale né spirituale. Le mie azioni erano mosse da qualcosa che va oltre il piacere o l'odio, qualcosa che non potrei mai spiegare a parole, ma proverò raccontando la mia versione. Quella a cui nessuno vuole credere.

La prima volta la ricordo in maniera confusa, non ero innamorato, questo mi sembra ovvio, eppure vedevo in lei la bellezza. Per me la bellezza non è qualcosa di fisico, bensì qualcosa scatenata dal talento e in lei vedevo molto talento.

Era una pittrice dai capelli corvini, un corpo esile e la carnagione rosea come quella di un affresco seicentesco. Ma come dicevo era il suo talento ad avermi avvicinato a lei.

Non ricordo il suo nome, forse era Sara o Silvia, è complicato.

L'avevo portata a casa mia per la prima volta, lei si guardava intorno con curiosità, arricciando le ciocche di quei capelli neri come la pece. Lì ho sentito qualcosa, vederla così assorta, così immersa nei suoi pensieri. L'espressione sul suo volto era così serena e dolce che di istinto l'ho colpita con un pesante candelabro. Ci ho messo il massimo della forza ma l'inesperienza deve aver reso il mio colpo impreciso. E' caduta a terra ma presa da forti spasmi, eppure al momento era incapace di esprimere anche la più naturale emozione, era già morta probabilmente ma per sicurezza l'ho colpita altre otto volte fino a che il suo corpo non è rimasto immobile e il suo volto a malapena riconoscibile.

Non ricordo cosa ho fatto dopo ma sicuramente l'ho nascosta dove poi ho nascosto le altre.

Come ho già detto non provavo piacere nel farlo, non usavo i loro corpo per sesso o cibo, facevo solo ciò che sentivo di voler fare.

A spingermi era quella bellezza innata che avevano, non ne ho mai uccisa una per il suo aspetto, non avrebbe alcun senso.

In totale ho ucciso ventuno donne, sei attrici, quattro pittrici, due cosplayer, una scultrice e otto atlete di varie discipline. Tutte nascoste nello stesso luogo, tutte colpite di sorpresa in casa mia.

Non c'era alcun gioco di potere, l'avrei fatto a casa loro ma lì non c'era mai l'atmosfera giusta, si finiva quasi sempre a letto insieme o a parlare di progetti e speranze.

Col tempo ho iniziato a pensare che non sarei mai stato beccato o punito in alcun modo.

Ricordo che con una delle atlete ho provato a farmi incastrare.

Lei aveva un corpo muscoloso ed era più alta di me, ogni tanto passeggiando insieme, potevo sentire dei risolini di scherno dei passanti, quasi tutti indirizzati a me. Quello che la gente non sa è che anche i colossi sanno essere teneri e leggeri in amore e lei era proprio così, un dolcissimo gigante.

L'ho colpita con precisione alla nuca con un martello usando la parte appuntita, non volevo ucciderla subito e infatti è semplicemente crollata in ginocchio per lo shock. Si toccava la testa per controllare col tatto la ferita.

"Aiuto! Questa donna è in pericolo!" ho urlato io aprendo la porta di casa.

Con dei cenni ho cercato di invogliarla a gridare, ma era ancora preoccupata per la ferita, come se potesse trovare una soluzione con le sue grosse dita.

"Avanti dammi una mano" Le ho detto sottovoce.

"Aiutate questa povera donna, la ucciderò! Ha bisogno di aiuto!" Ho urlato io.

Lei ha cacciato un urlo ma non di aiuto, era un urlo di rabbia e adrenalina. Si è fiondata su di me come un animale mettendomi le mani al collo.

La sua stretta era disperata e intensa ma aveva perso troppo sangue per usare tutta la sua splendida forza, così le sue mani si facevano sempre più deboli e molli, i suoi occhi erano carichi di furia e sono rimasti così anche quando con la sua presa la vita è scivolata via.

Ho urlato per attirare l'attenzione ancora e ancora minuti dopo la sua morte ma nessuno ha voluto sentire.

Non ho più provato a farmi beccare dopo allora, mi sembrava ovvio che non sarei mai stato preso.

Allora perché sarei io il mostro? Nessuno ha mai cercato di fermarmi o provato a trovare i corpi.

Un mostro agisce per crudeltà e non c'era malizia nelle mie azioni.

Anzi una volta ho provato qualcosa per una di loro, forse mi ero innamorato davvero e di lei ricordo ogni momento passato insieme.

Era diverso con lei, ci ho messo molto perché scattasse in me quell'istinto. Passavamo le giornate a parlarci, condividevamo tutto insieme, lei mi appassionava come solo un buon film sa fare e provavo una enorme ammirazione per ogni suo progetto e idea.

Per un po' ho pensato che avrei voluto tenerla sempre con me.

Invece un pomeriggio, eravamo a casa mia, lei era bellissima tanto da sembrare di emanare luce. Aveva capelli lunghi e mossi, minuta rispetto alle altre e aveva delle mani dalle dita affusolate e leggere.

Mi dava le spalle, ma potevo vederla portare quelle splendide dita alla bocca mentre cercava nella sua splendida mente qualcosa che avrebbe trasformato in arte pura e reale. L'ho abbracciata da dietro e le ho poggiato le mie labbra sulle sue per darle un tenerissimo bacio, i nostri occhi si erano incatenati in uno sguardo carico di affetto e lì le ho tagliato la gola.

Non sapevo cosa aspettarmi da lei, potevo prevedere ogni reazione delle altre ma la sua è stata una vera sorpresa. Ha preso la mia testa con le sue belle e soffici mani come per chiedermi un altro bacio, mentre i suoi occhi si facevano lucidi e i suoi vestiti rossi e bagnati.

Non ha sfiorato la ferita neanche un secondo e con le sue ultime forze ha voluto cadere tra le mie braccia emettendo un verso così tenero che farei fatica a definire rantolo, era più un dolce sospiro spezzato.

I miei occhi erano lucidi per lei e un forte magone mi spingeva a deglutire per soffocare il dolore.

Si è spenta bella e dolce come è sempre stata.

Un mostro non si innamora, un mostro non prova ammirazione o affetto.

Questo dovrebbe bastare a farti capire che non sono né più né meno umano di te.

Ora puoi credere alle mie parole o aggrapparti al fatto che nessuno ancora ha trovato i corpi o cercato queste fantastiche creature dopo il mio operato.

Sono tutte nello stesso posto e ci rimarranno per sempre qualsiasi cosa tu creda.

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