Cap 20

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Eros

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Eros

Mi sfilai la maglia bianca dal mio corpo, per non impregnarla del suo fottuto sangue, andandola ad appoggiare sul divano in pelle nera, che si trovava in quella stanza.

Per poi avvicinarmi alle scale vicino al muro, entrando nella piccola porticina incastonata nel muro di pietra fatta di legno massiccio, andando a prendere qualche giocattolo, per divertirmi con questo fottuto bastardo.

Osservai i varie oggetti, per poi afferrare una frusta in pelle, con chiodi infilati dentro, amo le mie creazioni, questa meraviglia l'avevo creata io.

Ero un ottimo inventore dovevo ammetterlo, anche se amavo di più i coltelli, la lama era meglio di qualsiasi oggetto alle volte e poi c'era un legame sentimentale, dato che il mio primo omicidio era stato con un coltello.

Ma alle volte amavo cambiare, come quella mattina.

Uscii da quella stanza, richiudendomi la porta alle mie spalle, scendendo le scalette sottostanti alla porta, andando verso l'uomo che stavo per punire.

-La prego Signore, mi dia altro tempo..-

-No Perez, sapevi che oggi era stata la data di scadenza della consegna del tuo fottuto denaro.

Ti ho dato un paio di giorni in più, ma tu non hai recepito il messaggio che ti ho mandato ora ce solo un modo per ripagare il tuo debito, SE NON HAI I MIEI FOTTUTI SOLDI CHE MI DEVI.-

-La prego noo..-

-Dovevi pensarci prima, quando sei venuto a fare un accordo con l'esecutore.-

Dissi le ultime parole con voce bassa e letale, vedendo l'uomo tremare e sudare per la paura, mentre la parte sadica e assetata di sangue dentro di me, stava ruggendo per essere liberata.

Ghignai sadicamente, mentre alzavo lo sguardo verso Pedro e Angel, intimandogli di spogliarlo e farlo rimanere solamente con le sue fottute mutande di merda.

-NO, NO TI PREGO NOO!-

-Non pregarmi Perez, non sono un Santo, dovresti saperlo.-

Dissi, mentre mi avvicinavo alla sedia dove si trovava seduto e completamente legato, e ora nudo come un verme a parte per i mutandoni indosso e completamente sudato.

-Pronto a morire?-

-La prego troverò i soldi io..-

Non lo lasciai finire di parlare che gli diedi la prima frustata secca sull'addome, sentendolo urlare di puro dolore, mentre il sangue prese scorrergli lungo il corpo, mentre continuavo a colpirlo sulle spalle, sulla schiena, sulle gambe, sul fianco, su quella pancia enorme e disgustosa e ancora e ancora con sempre più forte, mentre l'uomo urlante di dolore mi pregava di smetterla.

Ma non avrei smesso no, non ero io che li cercavo, erano loro che cercavano me e i miei soldi e io magnanimo glieli accordavo.

Ma a l'attimo che tentavano di fregarmi beh, io non mi facevo scrupoli a eliminarli.

La Mia Piccola RondinellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora