entro in un locale. Musica altissima, confusione, é pieno zeppo di gente, luci soffuse. Mi avvicino al bancone. "Il cocktail più forte che fate, grazie". La barista mi sorride e lo prepara velocemente, bevo tutto d'un fiato quell'ammasso di alcol, si avvicina un ragazzo che mi chiede di ballare, non accetto. Bevo il secondo cocktail, e poi il terzo e il quarto. Fino a ritrovarmi su un tavolo a ballare, non ho perso i sensi ma non riesco a pensare alle conseguenze e non sono in grado di valutare le azioni, ma ho fiducia in me stessa. Amo ballare, amo la musica, amo l hip hop, ballo da quando ero piccola, mi libera, scateno la mia rabbia, sfogo le gioie e i dolori. Scendo dal tavolo e vado a bere un altro cocktail, stavolta offerto dalla barista, mi sa che le sto simpatica!
"Ciao bella, qualcosa mi fa dire che sei da sola, ti accompagno io a casa, sarà un vero piacere! Dai"
"Ciao tipo, sarò pure da sola e un po ubriaca ma non di certo una puttana! É stato un vero piacere!" Gli faccio l'occhiolino e siedo in una di quelle sedie alte dei bar. Non ha un'aria soddisfatta. É bello, lo ammetto. Non sarà abituato ai rifiuti. Ma io ho il mio Elvin, cosa cerco di più? Ma questo non mi impedisce di giocare un po' forse. Adesso faccio un po come Nico, lei si divertiva molto a giocare con i ragazzi, d'altronde devo vivere pure per lei, sarò giustificata!
Il moro si avvicina "Amo le sfide" e mi fulmina con quei suoi occhi neri. "Si, anche io, ma amo vincere" ricambio lo sguardo. Mi alzo e vado ad accendermi una sigaretta, lo lascio lì impalato. Non gli da pace. Viene verso di me. "Mi daresti una sigaretta bella mora?" "Mi dispiace sono finite"
Mi guarda molto incuriosito "Ma se ho visto che hai l'ultima?" In effetti é vero, spengo quella che stavo fumando e mi accendo l'ultima del pacchetto. "Ecco vedi, sono finite, mi spiace" faccio un sorrisino e continuo a fumare, indifferente. É rosso fuoco in viso, non é abituato, si capisce dalla sue espressione che sta quasi sudando. E io mi diverto un po, sarà stata la canna, l'alcol non so, sono forse proprio io ad essere un'esplosione di emozioni. Un caos vivente.
Il bel moro non demorde. Eccolo di nuovo. Vado dalla barista e le parlo, lui cerca di sentire ma il volume della musica glielo impedisce. Saranno le tre di notte, la serata sta per finire. Ora me lo cuocio a puntino. Questi tipi hanno bisogno di qualche lezione ogni tanto, perché col titolo di play boy che si infilzano credono di avere il pieno controllo sulle donne, credono di avere i joystick in mano. Ma. . .eh no caro! Stavolta le cambio io le carte in tavola.
Torno a ballare, aspetto la quasi chiusura, o meglio, aspetto che la barista finisca il turno. Quindi cerco di impiegare il tempo.
Il ragazzo mi gira attorno, non vuol proprio mollare! Gli impedisco ogni contatto. Quando il dj annuncia, finalmente la fine della serata, vado fuori vicino al parcheggio privato e fumo ina sigaretta, datami da una ragazza che passava. Eccolo, non mi sbagliavo, come per contratto arriva lui.
"puoi dirmi almeno come ti chiami?"
"Ester" rispondo spontaneamente. Da dove mi é venuto questo nome non lo so nemmeno io, ma ormai questo gli ho detto.
"Bel nome, tu che nome mi daresti?"
"Guardandoti non mi vengono nomi in mente, solo aggettivi e fidati é meglio che tu non li sappia"
"Sei davvero una gran bella ragazza, e io sono convinto di riuscire ad accompagnarti a casa stasera, perché vedi, io ho un certo fascino, io con le donne ci so fare"
"Staremo a vedere"
Si avvicina, prende la sigaretta che avevo tra le labbra e la butta a terra, mi guarda intensamente. Ok si, ammetto é un gran figo, ma non glielo permetto, non posso. Mi mette la mano sui fianchi e si avvicina alle labbra, io non le allontano, ma non lo bacio, cerco di non avvicinarle mai abbastanza. Vedo che la barista é salita in macchina, ma ovviamente lui non immagina che io stia guardando lei, é troppo concentrato a farcela, secondo lui. A me i tipi cosi fanno solo rabbia, non riescono ad attrarmi. Troppo convinti di saper usare le donne e le donne non si usano.
Avvicino le mie labbra al suo collo, con dei sospiri, sta impazzendo, é palese. Mi avvicino all'orecchio e poi di nuovo al collo e alle labbra. Sento praticamente la sua erezione, sento i suoi sospiri affannosi, sento che é cotto, é impazzito. Le carte si sono mescolate, il mazziere sono io bello mio. Appena lui si avvicina ancora di più,convinta di avercela fatta, lo allontano, salgo in macchina e col facendogli il dito medio le dico " questo ti meritavi, adesso accompagna a casa la tua erezione e il tuo orgoglio da mezzo uomo calpestato". Mi guarda immobile, non riesce a dirmi niente. Che soddisfazione ragazzi!
"Sei un fenomeno. . ." "Cristal, piacere"
"Cloe, piacere mio, sei un fenomeno Cristal, già hai la mia stima!"
"Grazie, lasciami pure qui, andrò da qualche parte credo, tranquilla e grazie del passaggio"
"No che dici, vieni da me se vuoi, abito da sola"
Accetto volentieri. Accendo il tel, nessuna chiamata apparte un msg di Elvin "Sei speciale, spero di vederti presto" "Mi manchi, ci vediamo presto, me lo auguro, ti chiamo dopo io,sono da un amica"
Arriviamo a casa di Cloe. Casa enorme, lussuosa. Pareti pieni di quadri, tavoli giganti, stanze infinite.
"Caspita. Wow! "
" Sapevo della tua reazione, Cristal. Siamo molto ricchi, sono figli unica e i miei sono a Berlino per lavoro, ho degli zii e alcuni cugini qui, ma mi sento molto sola. Ho due cani a tenermi compagnia."
"E adesso ci sono anche io."
Mi prende dei vestiti dal suo grandissimo armadio, delle tovaglie, un accappatoio, saponi profumati, oli e creme stupende. Mi indica il bagno e vado a fare un bel bagno caldo caldo, mi serve per rilassarmi, cosi poi sarò pronta per affrontare un'altra giornata, vedere Elvin e chissà quali altre cose.
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Cosi Fragile...da essere Forte
General FictionSi può essere così tanto fragili da costruire una forza nell'anima che stravolge? Si può piangere pensando di non farcela, ma alzarsi nello stesso tempo più forti di prima? Ebbene si, lo dimostra Cristal, una ragazza dagli occhi blu oceano, dove ci...