Parte senza titolo 8

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prendiamo il nostro gelato e abbracciati guardiamo il cielo, io cerco di individuarla tra le nuvole, lui mi consola. Guardo l'orologio, sono le 18.00, gli chiedo di riaccompagnarmi a casa, a malincuore. Ma devo tornare. Percorriamo la strada, arriviamo davanti casa mia, lo saluto con un lungo bacio e salgo su. Entro. . . Stesso capitolo, della medesima storia, che strazio. Mia mamma che gira per casa urlando, mio padre seduto sulla poltrona in silenzio, mio fratello non é in casa. Mio padre Ebban, é una brava persona con un cuore grande, é tanto buono da esser a volte calpestato dall aggressività di mia madre. Ha gli occhi sempre luccicanti, tristi ma mostra un sorriso, che solo chi lo conosce bene capisce che é capovolto. A volte me la prendo con lui, ma poi penso, che colpa ne ha lui se Dio ha dato questo carattere a sua moglie? Che poi é cattiva, ma ad un tratto gira la medaglia e fa apparire me sgradevole, ha l'abitudine di dire " sono fatta così io, sei tu a vedere il male" , si come no, mi invento tutto io. Certo.

vado a prendere un bicchier d'acqua, lei si avvicina, sente che ho fumato. -Schifosa. . Mi dai schifo! Bleee. . . mi sputa addosso e mi da uno spintone. Alzo lo sguardo, mi trafigge il cuore, mi ammazza quello sguardo ogni volta che lo incrocio, ogni volta. -Mamma per una sigaretta non puoi fare cosi!. -Stai zitta, puttana!

vado in camera mia, a testa bassa, vado a chiudermi lì, non posso chiudermi a chiave, me l'hanno tolta.

ogni scusa é buona per ferirmi. Ogni scusa é ottima per sfogare la sua rabbia verso di me. Mi fa male, tanto male. Ma perché non lo capisce? Perché ogni volta che provo a dirgli che sta sbagliando, lei mi fa passare a me dalla parte del torto? Scoppio a piangere, in silenzio, non voglio farmi sentire, e intanto sento ancora che grida da sola, ma con me. Grida forte, troppo forte e mi sta facendo sempre piu male, sempre di più, non riesco a fermare le lacrime. Agisco d'impulso. Prendo un coltellino e mi taglio, do dei pugni contro il muro, forti da sentire troppo dolore, fino a sentire che il dolore dei pugni, dei tagli, superi quello delle urla di una madre che disprezza il proprio figlio. Sto sanguinando ma non me ne fotte nulla, devo superare quel male, devo oltrepassare il dolore, se c'è qualcuno che può ferirmi quella sono io, e nessun altro. perché ti mettono in un mondo che non é tuo? Ti costringono a superare ciò che tu nemmeno vuoi affrontare. Devo andarmene da qui, non posso sopportare, devo trovare il coraggio. Devo scappare, al più presto.

silenziosamente esco dalla mia stanza, scendo giù per le scale ed esco. Nessuno si é accorto. Porto con me quei pochi soldi che ho, il cellulare, le sigarette e la mia playlist. Inizio a camminare per la città, vedo la gente sorridere, chissà se é felice davvero o sta solo recitando qualche parte di un copione, me lo chiedo spesso. Sono al limite delle mie forze, mi appoggio ad una Dell terrazze di questa piazza, spengo il telefono e mi accendo ina sigaretta. Mille pensieri mi frullano per la testa. Alzo gli occhi verso le stelle, ne vedo una più luminosa, "é la mia Nico" penso, almeno mi sta vicino.

"Cristal, ehi come stai?" Oh no. Sophie, la mia amica, non la chiamo da un bel po, non voglio che mi veda cosi.

"sto bene, scusami se non ti ho più chiamata, ma sto bene, possiamo vederci un'altra sera, per favore?

"Cri, non stai bene, tu hai bisogno di qualcuno, oh non ti lascerò sola, ecco tieni, fuma, so che la desideri tanto"

In effetti si, accendo quella canna, e piano piano spengo i miei pensieri. Ogni tiro é lo spegnimento di un dispiacere. Sophie quanto la adoro! Ma non per la canna, ovviamente, ma perché lei é il centro del mio essere, c'è sempre stata, anche se io sono cosi fottutamente fredda a volte, lei non mi abbandona, come io non abbandonerò lei, per nessuna ragione. Sono poche le persone che mi fanno star bene e me le tengo, strette a me, strettissime al mio cuore.

la abbraccio e la ringrazio, mi ha aiutata stasera, con i suoi sorrisi e il suo esserci. La saluto.

ricomincio a camminare per queste vie, dove vado adesso?

Cosi Fragile...da essere ForteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora