Soldier side

Secondo atto

Secondi.

Minuti.

Ore.

Giorni.

Chi può dire quanto tempo è passato?

Ormai lo scontro è terminato e nessuno è più in piedi. C'è chi è morto, chi è ferito e chi è solo stanco di tutto quello che lo circonda.

Jirou continua a piangere senza sosta, Momo le è affianco e cerca di rassicurarla, ma da quando Denki è caduto dentro quella voragine sente un dolore insopportabile al petto e i sensi di colpa per non averlo salvato.

Uraraka respira a fatica, il suo continuo uso del quirk l'ha fatta vomitare così tanto da corroderle lo stomaco, mischiando alla bile il suo sangue. Sente male, ma nessuno nelle vicinanze può darle una mani, quindi rallenta il respiro e fa diminuire i battiti mentre aspetta che qualcuno la vada a salvare.

Eijiro ormai non riesce più a muoversi e il suo quirk non si attiva più lasciandolo scoperto e inerme a chiunque volesse fargli del male.

Katsuki ha salvato Tomura e Izuku riuscito ad atterrare.

Un'esplosione che non viene dal biondo lascia tutti di stucco e immobili.

Un pezzo del palazzo da cui sono appena caduti, si è staccato e sta precipitando verso di loro.

Un unico pensiero sale nella mente di Izuku che senza pensarci si lancia contro il suo Kacchan e lo spinge via facendolo cadere fuori dalla traiettoria dei detriti, rimanendo però coinvolto lui stesso.

Dabi con ancora il corpo del fratello tra le braccia piange, lacrime rosse gli scorrono sulle guance cadendo poi sul volto quasi irriconoscibile di Shoto che sembra non respirare più.

La vendetta nel cuore del corvino cancellata.

Come possono, loro, i soldati di questa guerra pensare che ci sarà un giorno avvenire?

Loro che piangono, soffrono, muoiono di un dolore indescrivibile per noi che non lo abbiamo mai provato.

Sapere che il domani non sarà più felice o sereno come lo era stato ieri.

Domani e ieri, sembra un tempo così infimo,ma che invece per qualcuno di loro è stato lungo come tutta una vita.

Sono stanchi di soffrire, di sperare in qualcosa che sanno che non si avvererà mai più.

Hanno perso questa guerra il giorno stesso che è iniziata.