Inizio

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Katsuki.

Riesco immaginarmela mia madre che piange mentre io lotto per la sopravvivenza, anche se so che non lo farebbe mai davanti a qualcuno, la conosco troppo bene quella vecchia, dopotutto siamo uguali.

Lo stanno cercando e io lo rincorro come se ne dipendesse della mia stessa vita. Conosco il suo segreto e questo dovrebbe mettere anche me in pericolo, ma so che non è vero.

Vogliono il suo cazzo di quirk, ma questo non succederà mai, non fino a quando io respirerò.

Non fino a quando Bakugo Katsuki solcherà questo mondo.

Le esplosioni del mio quirk mi fanno prendere il volo e in qualche modo riesco a stare dietro al nerd che con quelle cazzo di fruste riesce a librarsi in aria peggio di un insetto.

«Rallenta idiota.» gli urlo dopo l'ennesima esplosione, le braccia sono praticamente diventate insensibili per quanto mi fanno male.

Non mi ascolta e con un altro balzo mi distanzia sempre di più.


Izuku.

Non posso permettere che mi raggiunga, sappiamo entrambi come andrebbe a finire e non posso permetterlo.

Quando ho ricevuto questo potere sapevo già allora quale sarebbe stato il mio destino, lui non può seguirmi sulla strada che ho deciso di intraprendere, lo porterebbe troppo vicino alla morte.

Le sento le sue urla che mi chiamano, sento anche le sue esplosioni.

Non vorrei, ma lo devo lasciare indietro.

Se mai riuscirò a sopravvivere la prima cosa che farò sarà tornare da lui, dargli un pugno e poi se ne avrò il coraggio dargli quel bacio che sogno da sempre di potergli dare.

Ho solo una paura fottuta che tutto quello che stiamo facendo sia inutile e che prima o poi mi prenderanno.

Non voglio separarmi da te Kacchan, ma non trovo altri modi per poterti salvare.


Shigaraki Tomura.

Mi hanno torturato fino ad annullare il mio intero essere.

Perché l'ho permesso?

Perché non mi sono ribellato?

Perché ho dovuto soffrire così tanto in questa mia inutile vita?

Volevo solo essere un eroe, ma mio padre non voleva.

Volevo solo essere felice, ma nessuno me lo ha permesso.

Sono stanco di non poter fare quello che voglio, di provare quello che voglio, di essere chi voglio.

Se non lo avessi incontrato quando ero ancora un bambino, forse tutto quello che sta succedendo a me e al resto del mondo, non sarebbe capitato, come il dolore che tutti stanno provando.

Quello che io ho subito lo sto facendo provare agli altri, anche se so che è sbagliato, ma qualcosa mi sta impedendo di fermarmi, quel qualcosa è proprio LUI che si è insinuato nel mio corpo occupando la mia mente con il suo spasmodico bisogno di possedere tutto e tutti.

Non voglio più fare del male agli altri, ma non riesco a fermare il mio corpo che avanza come una macchina da combattimento.


Touya Todoroki.

La vendetta è a portata di mano e sto per avanzare su colui che mi ha fatto soffrire come se fossi la vecchia signora con la falce e il mantello.

Voglio che senta la morte che avanza a pari passo con me per calare quella scure sul suo collo.

Voglio che provi il terrore che provavo io quando si presentava davanti a me.

Voglio che mi guardi negli occhi e possa vedere il terrore dalle fiamme blu che lui stesso a plasmato nel corso degli anni.

È colpa sua quello che sono diventato, è colpa sua se non ho potuto avere un'infanzia felice insieme ad una famiglia normale.

Il suo bisogno di dominio su di me e su tutti quelli che lo circondavano, ha portato il suo primogenito allo stremo delle forze.

Se sono diventato pazzo è colpa sua.

Volevo solo che mi amasse, che mi guardasse come avrebbe dovuto fare un padre con il proprio figlio.

Invece ho solo ricevuto dolore ed umiliazioni dopo che è nato l'ultimo dei suoi figli.

Le fiamme lambiscono le mia mani ustionandomi mentre avanzo verso di lui con un sorriso inquietante sulle labbra.

«È giunta la tua ora Todoroki Enji.»


Kirishima.

Vedo la battaglia che inizia nel modo più violento possibile.

E vedo già i primi corpi che cadono a terra senza vita.

Come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?

In lontananza riesco a scorgere Mina che usa il suo acido mentre aiuta dei civili a scappare.

Dopo quello che ci siamo detti ieri sera, vorrei essere al suo fianco e proteggerla come un vero uomo dovrebbe, ma so perfettamente qual'è il mio posto in questa battaglia e so qual'è il suo, di sicuro non possiamo lasciare le nostre posizioni per soddisfare questi capricci personali quando di mezzo c'è qualcosa di più importante come la salvezza di tutte le persone.

Però ci sono momenti in cui vorrei far emergere l'egoismo che c'è in me e fuggire via con le persone a me care.

Vorrei prenderle la mano e scappare verso un luogo in cui saremmo solo noi due, farmi prendere dalla codardia che ho sepolto sotto i muscoli che ho forgiato con il duro lavoro e andarmene.

Vedo che il suo volto si gira verso di me e la voglia di fuggire scivola via mentre attivo il quirk per parare un colpo caricato dal villain che ho di fronte.

Soldier sideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora