Epilogo

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"L'inesorabilità delle situazioni che ci crollano addosso dopo eventi di grande portata, pesano sulle nostre spalle come macigni che nessuno è in grado di sollevare.

La rappresentazione di Atlante che porta su di sé il peso del mondo, è la verità di quello che i sopravvissuti a questa guerra stanno subendo senza in vero rendersene conto.

È difficile il percorso che dovranno intraprendere da quel giorno in avanti, ma nessuno può esimersi dal percorrerlo.

Sembrerà che il cielo sia carico di nubi temporalesche, potrebbe darsi che non si veda la luce alla fine del tunnel, potrebbe anche sembrare che dopo il freddo dell'inverno la primavera non arrivi.

Tutto questo non è altro che una mera illusione di quello che noi crediamo.

Dopo la pioggia ci sarà l'arcobaleno che con i suoi colori farà sorridere per la gioia di quel magico momento.

Per quanto un tunnel sia lungo alla fine la luce comparirà e ne verrai accecato perché sai che la paura che ti sei portato dietro nell'oscurità, sarà servita solo a rendere la luce più brillante.

E dopo il freddo che ti tiene incatenato, congelato fermo nel tuo animo, il tepore della primavera ti riscalderà facendoti vedere le meraviglie della vita che ritornano a sbocciare.

Perciò a noi che abbiamo sacrificato la nostra vita, il nostro cuore e il nostro corpo per questa guerra che alla fine non ci ha portato altro che dolore, noi alziamo il mento e con un urlo che avrebbe risvegliato quel dio che ci ha guardato senza fare nulla, urliamo il nostro dolore liberando i nostri animi dal dolore che ci siamo incatenati dentro.

Il dolore ce lo strappiamo dal petto e lo gettiamo nelle profondità del nostro essere in modo che non abbia più la forza di ritornare.

Teniamoci stretti gli affetti che ci daranno la forza e la voglia di continuare a lottare.

Teniamo dentro al nostro animo i ricordi di quello che abbiamo vissuto come monito a non dover mai più soffrire in quel modo.

Ricordiamo quelli che ci hanno abbandonati.

Piangiamo per loro, ma non dimentichiamoci che dobbiamo vivere, se non per noi stessi, se non avete il coraggio di farlo per il vostro amor proprio, fatelo per la memoria di colore che vi hanno lasciato.

Ricordateli finché avrete vita.

Ricordatevi di voi stessi fino a quando avrete vita."


Le parole pronunciate durante l'elogio per i caduti durante la guerra, venne ascoltato da tutti i soldati che vi avevano militato.

Ma nessuno potrà mai mettersi nei panni di quei soldati che adesso vivono nel dolore, perché quello è il solo sentimento che provano.

Izuku viene spinto in avanti sulla sua sedia a rotelle da Katsuki che ogni tanto posa una mano sulla sua spalla per fargli sentire la sua presenza.

I fiori che depositano sulle tombe dei caduti si accumulano in un intricato intreccio di verde e rosso.

Eijiro e Mina li seguono tenendosi per mano. Sanno che se interrompono quel piccolo contatto tra di loro cadranno nell'oblio della disperazione, si sentirebbero abbandonati e soli, senza più un legame ad ancorarli al mondo.

Kyoka è da sola e cammina a testa bassa, mentre i suoi pensieri vanno al ragazzo ancora disteso sul letto d'ospedale che la sta aspettando.

Tomura è l'ultimo a camminare lungo la navata. La paura degli sguardi accusatori di quegli uomini che ha affrontato con l'intenzione di uccidere, lo ha quasi fermato dal compiere quel passo, ma una parola e un sorriso triste di Izuku lo hanno fatto ricapitolare.

Così cammina in mezzo a loro con il volto basso, non incrociando lo sguardo con nessuno e va a posare un fiore sulla bara di ogni persona che è stata coinvolta in quel suo malato gioco di potere e volere.

Rimpiange di aver afferrato quella mano quando era piccolo, ma sa anche che se non lo avesse fatto, in quel momento non avrebbe provato quei sentimenti bellissimi che erano affiorati nel momento in cui il verdino aveva allungato la mano per salvarlo.

Sensazioni che da quel giorno non avrebbe mai più accantonato.


La vita dopo quel giorno in cui gli ultimi addii vennero sussurrati ai caduti, riprese a scorrere come se nulla fosse accaduto.

Per quelli che non avevano lottato, per coloro che non avevano perso nessuno in quella lotta, per coloro che non erano presenti, la vita continuava.

Per loro invece che l'hanno vissuta, quello che si stendeva sotto i loro piedi era un percorso che forse li avrebbe portati a viverre di nuovo.


Angolo Ice:

Anche questa storia è giunta al termine, so che alcuni speravano in un lieto fine, ma sapete...dopo la sofferenza non c'è sempre la felicità...alle volte si continua a vivere solo per gli altri e non sempre si è tutti interi.

Quindi, lottate anche per quei pochi raggi di sole che vi danno gioia, perché dopo il temporale c'è l'arcobaleno e voi dovete essere la luce che lo farà brillare come mai prima d'ora.

Alla prossima.


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