trasformazione

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Jane: V, svegliati. Oggi è il tuo giorno. Sussuró accarezzandole la testa, mentre la rossa si svegliava lentamente.
Venere: mhh. Mugugnò girandosi dalla parte opposta del letto, dando le spalle alla sua ragazza.
Jane: dai andiamo. La tirò per un braccio, fino a farla stare seduta, ricoperta dal piumone del letto.
Venere: ok va bene, mi alzo. Come detto, si alzò, dirigendosi in bagno per lavarsi e togliersi la sua canottiera grigia e le sue culotte dello stesso colore. Dopo un quarto d'ora, ne uscì con dei pantaloni beige e una camicia nera.
Jane: sei bellissima. Ora andiamo. Le posò un bacio sulle labbra e poi le prese la mano per condurla nella sala del trono.

Aro: finalmente è arrivato il giorno più importante della tua vita. Ne sei contenta? Chiese vedendo entrare l'arma più potente dei Volturi e la sua compagna.
Venere: ne sono molto felice maestro. Non vedo l'ora. Quando iniziamo? Domandò impaziente.
Caius: con calma. Ora iniziamo. Si alzò dal trono dirigendosi verso una lastra di pietra posizionata al centro della sala.
Aro: Jane, vuoi avere tu l'onore? Possiamo sempre chiedere a Felix o Demetri se hai paura di non riuscire a smettere. Parlò avvicinandosi al suo co-leader, seguito da tutti i presenti della stanza.
Jane: no, preferisco farlo io. Rispose prontamente.
Marcus: pronta mia cara? Si voltò in direzione di Venere, rimasta ferma ad aspettare.
Venere: si, prontissima. Affermò distendendosi sulla fredda lastra, pronta ad essere morsa.
Aro: quando ti senti più pronta. Disse aspettando. All'inizio non parlò, annuì in direzione della sua compagna.
Venere: mi fido di te. Questa frase, fece congelare Jane sul posto. Venere, la ragazza più pura mai incontrata, stava lasciando la sua vita in mano a lei, un mostro senza anima. Stava perdendo la sua vita, per vivere in eterno con lei. Si riprese e dopo un piccolo cenno della testa, si abbassò all'altezza del collo della sua ragazza.
Aprì la bocca e morse sulla giugulare succulenta della rossa, che iniziò a urlare dal dolore. Riusciva a sentire ogni goccia ingerita di sangue scorrerle nella gola e questo la fece continuare, fino a quando non venne sbalzata via.
Venere: ahhh, ah. Gridò contorcendosi.
Aro: così la stai uccidendo, devi solo rilasciare il tuo veleno. La bloccò, poi la morsa infallibile di Felix la fermò.
Jane: è troppo buono, non posso farcela. Gli occhi da rosso cremisi, diventarono neri come la pece. Ora, grazie alla ferita aperta, riusciva a sentire molto meglio l'odore forte del sangue, che le scorreva lungo le vene, le quali avrebbe voluto prosciugare.
Aro: lo so, ma è fatta. Sta già avvenendo la trasformazione. Vai a fare un giro per rinfrescare le idee. Uscì camminando velocemente dalla sala e fece avanti e indietro, per una decina di volte, nel corridoio che portava alla sala, dove si trovava la sua ragazza. Dopo cinque minuti ed aver sbollito la sua voglia di sangue, rientrò con passo deciso nella stanza.
Jane: okay, mi sono calmata posso rimanere. Disse chiudendo le porte pesanti dietro di sé.
Caius: bene, ha finito di agitarsi. Ma come sai, il veleno si sta diffondendo nel suo sangue rimasto. Rimarrà immobile per qualche giorno. Informò guardando la rossa distesa sulla pietra, che sembrava semplicemente addormentata. Le si avvicinò lentamente, poi le posò un bacio sulla fronte.
Jane: ti aspetto. Si rialzò e si mise vicino a suo fratello, che la strinse a sé.
Aro: preferisci che stia nella vostra stanza fino a quando si sveglierà, o che stia qui? Domandò andando ad osservare la ragazza.
Jane: vorrei evitare occhiate indiscrete, preferisco che stia in camera. Rispose, per poi vedere Demetri sollevare Venere a mo' di sposa e portarla nella stanza loro camera.

Demetri: vi lascio da sole. Uscì di nuovo dalla stanza, chiudendosi dietro la porta, lasciando le due innamorate insieme. Con una lentezza allucinante, si sedette vicino alla rossa, stringendole la mano, aspettando la fine della trasformazione.
Jane: mi dispiace, mi sarei dovuta fermare da sola. Ti amo. Strinse maggiormente la presa, si sdraiò e la iniziò ad osservare.

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