risveglio

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Sbattei più volte le palpebre e tutto mi sembrò diverso. Riuscii a vedere le gocce d'acqua scivolare sulla finestra. Erano così aggraziate, così leggere, ma non sapevo che sarebbero state come me da lì a poco. Riuscii a vedere molto meglio il luccichio dei gioielli, sembrava quasi avessero vita propria. Mi alzai, ma senza volerlo lo feci con uno scatto, e lì capii cosa ero diventata.

Andai in bagno e guardandomi allo specchio vidi la mia pelle più chiara, sembravo quasi Biancaneve da quanto era chiara. Avevo una bellezza diversa. I miei capelli erano diventati più luccicanti, come quando ci si facevano le maschere per renderli più lucenti. I miei occhi, erano diventati rossi come il sangue, come Jane, i miei maestri e i miei amici. La chiusura di una porta mi fece tornare in camera e trovai la mia compagna sull'uscio della porta.
Le corsi incontro e la abbracciai senza rendermi conto del dolore che le procurai.
Jane: Venere, mi stai facendo male. Parlò mentre provava a spingermi via.
Venere: scusa Jane, sono solo felice di tutto questo. Mi scusai allontanandomi il minimo indispensabile.
Jane: tranquilla, sono felice che tu ti sia svegliata. Mi hai fatto attendere una settimana. Scherzò ritirandomi a sé e stringendomi.
Venere: mi dispiace... Jane... ho molta sete. All'improvviso sentii un bruciore in gole, come se mille aghi mi stessero trafiggendo dalla bocca alla trachea.
Jane: si immagino, andiamo. Mi prese per mano e mi portò via dalla stanza.

Jane: maestri, Venere si è svegliata. Disse entrando nella sala del trono, dove stavano seduti i tre maestri e l'intera guardia, che salutai con un cenno della mano, gesto ricambiato dai tre.
Aro: finalmente. Ne siamo molto lieti. Scommetto la mia vita, che hai sete. Si alzò dal suo trono e si avvicinò a noi.
Venere: si molta. Risposi cercando di non pensarci troppo, anche se era più forte di me.
Aro: posso? Chiese allungando la sua mano in mia direzione. Senza esitazione gliela porsi. L'anziano la strinse e esitò per un po' di tempo.
Aro: strano, moto strano. Non riesco a leggere i tuoi pensieri. Fino a settimana scorsa ci riuscivo.
Mormorò lasciando andare la mia mano.
Marcus: dovremmo aspettare un poco prima scoprire il suo dono, ma credo che sia uno scudo successivo. Esclamò avvicinandosi a suo fratello.
Venere: cosa significa? Domandai alternando lo sguardo tra i presenti.
Caius: è un dono molto particolare. Lo scudo è già un grande talento, ma quello successivo è molto più raro. Da umani si possono leggere i pensieri tranquillamente, senza sforzo, mentre dopo la trasformazione è impossibile. Mi rispose meravigliato.
Aro: tra una settimana farò venire Aleazar qui per vedere i suoi poteri. Ora sta arrivando il pranzo. Si rimise a sedere e in quel momento entrò Heidi con i turisti.

Appena varcarono la soglia della porta, la mia gola rinizió a bruciare brutalmente.
Marcus: benvenuti a tutti Volterra. Ora è il momento di un rinfresco in questo magnifica sala. Finse facendo voltare tutti i presenti a guardare la maestosa stanza. Tutti iniziarono a scattare fotografie, ma sentii uno sguardo addosso. Mi girai e vidi un ragazzo sui diciotto anni fissarmi e ero quasi sicura che vedere i miei occhi lo destabilizzò un po', ma si riprese avvicinandosi.
X: ciao sono Mirko. Potrò sembrare sfacciato, ma sei molto carina e volevo chiederti di uscire dopo la fine della visita. Come mai avete tutti gli occhi rossi? Chiese mettendosi difronte a me. Era molto più alto di me, anche se non era tanto difficile. I suoi occhi neri si puntarono nei miei, cercando di individuare le differenti sfumature di rosso.
Venere: Oh, sono lenti a contatto. Comunque non credo di poter uscire dopo. Venni bloccata da una mano che strinse la mia.
Jane: stai bene amore? Domandò appoggiando la sua testa sulla mia spalla per lasciarmi un bacio sulla guancia.
Venere: si tutto bene tesoro, stavo parlando con Mirko. Sorrisi falsamente in direzione del ragazzo.
Jane: ti sta dando fastidio? Continuò guardandolo in malo modo, come se volesse iniziare a usare il suo potere sul ragazzo.
Mirko: no, le stavo chiedendo di uscire prima che tu arrivassi. Rispose al mio posto e questo scatenò l'ira della biondina.
Jane: beh è occupata, mi dispiace. Senza avvisare mi baciò, orgogliosa della sua risposta, sulle mie labbra fredde e rosee.
Mirko: ah state insieme. Scusate, non lo sapevo. Provò a scusarsi ed andare via, ma Jane da dietro lo morse e prosciugò fino all'ultima goccia di sangue contenuta nel suo corpo. Si rialzò con del sangue del malcapitato sul collo e sull'angolo della bocca, quindi decisi di toglierlo io. Passai la lingue su tutta la lunghezza del suo collo perfetto e arrivai fino alla bocca, dove lasciai un bacio veloce. Il sapore del sangue mi mando in estasi e ne volevo subito ancora.
Jane: ah. Mugugnò alla fine del trattamento.
Venere: ora se permetti, vado a mangiare. Dissi tra le urla delle persone alla vista del ragazzo disteso a terra inerme.
Mi attaccai con i denti al collo di una donna di mezza età, per poi passare ad un uomo sui venticinque anni, da dire molto bello. Quando mi alzai e vidi ormai tutte le persone morte a terra, capii che si fossero sfamati tutti. Tornai dalla bionda e la abbracciai da dietro.
Jane: sono felice che tu sia una vampira adesso. Non ho più il timore di ucciderti standoti vicina. Ora posso baciarti tutto il tempo. Parlò mentre le lasciavo delicati baci sulla mascella.
Venere: ne sono felice anche io. Ora abbiamo tutto il tempo per amarci e stare insieme. Andai difronte a lei e le presi le piccole mani.
Jane: già, per l'eternità. Mormorò stringendomi a lei.
Venere: l'eternità. Ridissi sorridendo nell'incavo tra spalla e clavicola, dove depositai un bacio.

Spazio autrice
Scusate la lentezza dell'aggiornamento, questa settimana ho avuto lo scritto di italiano e di matematica insieme quindi...💀🔫

per l'eternità !revisione!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora