Voce d'angelo: Sara Alghieri

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Veniamo a noi MartinaIacopino !

Breve riassunto: Voce d'Angelo è una saga paranormal il cui primo racconto parla di Sara Alghieri, una ragazza abruzzese che ha perso i genitori nel tragico terremoto dell'Aquila e che è rimasta sola a seguito anche della morte della nonna per covid.
Tenterà un gesto estremo, che però le farà conoscere Elia, un personaggio che la porterà letteralmente in un nuovo mondo.

RECENSIONE PARTE RAZIONALE
Copertina: Bella c'è poco da dire.
In generale le immagini che hai inserito nella tua opera sono tutte molto rappresentative ed evocative.
Bello lo sfondo con questa unione perlescente che rimanda molto al famoso bacio di Amore e Psiche (in tema con la storia che tratti tra l'altro), mentre davanti troviamo la figura della stessa Sara di spalle, riconoscibile dalla sua amata chitarra Kitty.
Forse cambierei solo il font di "Sara Alghieri " mettendolo più in grande e in celeste come "Voce d'Angelo" perché rischia di confondere il lettore, portandolo a pensare che sia il nome dell'autrice (che invece hai riportato correttamente sul fondo dell'immagine).
Approvata!

Sinossi: Giusta! Mi piace che tu sia riuscita a essere sintetica, presentando la tua protagonista senza svelare ciò che le succederà.
Bella anche la citazione del testo in cui riporti uno dei dialoghi più salienti.

Grammatica e lessico: La grammatica è per lo più corretta, non ci sono grandissimi errori se non imprecisioni.
Il lessico utilizzato non sempre è in linea con quello che è il mio gusto da lettrice, ti spiego meglio: ho notato che spesso utilizzi termini molto ricercati e aulici, conditi con sinestesie che però, a mio avviso, non sono sempre "comprensibili" dal lettore.
Prediligo frasi più concise, meno arzigogolate, che siano però chiare e lampanti.
Il lettore deve poter leggere e capire subito, senza dover essere "costretto" a tornare indietro per comprendere meglio.

Questa narrazione a tratti aulica, stona poi, come ti ho già fatto presente, con il linguaggio gergale.
Ne abbiamo già parlato e sai cosa ne penso, come io so ciò che pensi tu.
Voglio solo darti il consiglio di "dosarla" nel senso di donare la caratteristica di parlare in modo più colloquiale a personaggi come Sara, la protagonista, (dopotutto è una ragazza di 20 anni), Elia, visto che è carino il loro battibeccare, ma poi di fermarti lì.
Ho trovato un po' "fuori luogo" questa intonazione così alla mano soprattutto nel personaggio del "Capo supremo".
Probabilmente cerchi di stemperare le tematiche trattate utilizzando l'ironia, tuttavia i personaggi devono essere verosimili, quindi devono avere anche delle intonazioni o delle modalità d'interazione in linea con le loro personalità e con i loro ruoli.

Altra cosa su cui so che non sarai d'accordo, perché lo hai riportato apertamente sull'introduzione alla storia è la lunghezza dei capitoli.
Non vuoi spezzettarli, e su questo posso essere d'accordo, ma io trovo che possano essere snelliti.
Mi trovo ad apprezzare maggiormente capitoli più brevi e scorrevoli, ma ovviamente se a te piacciono così continua come meglio credi.

Descrizioni: Penso siano il tuo punto forte.
Ho apprezzato tantissimo le descrizioni ambientali riferite ad un particolare luogo (che non posso citare per non spoilerare nulla).
Ne riporto un breve estratto:

Questa non è solo una descrizione visiva ma è soprattutto sensoriale: è come se raccontassi di una melodia, come se suonassi ogni singola nota di una nuova canzone scritta da Sara, la cui passione viscerale è proprio la musica

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Questa non è solo una descrizione visiva ma è soprattutto sensoriale: è come se raccontassi di una melodia, come se suonassi ogni singola nota di una nuova canzone scritta da Sara, la cui passione viscerale è proprio la musica.
Ah a proposito! Colgo l'occasione per farti i complimenti per i testi musicali che riporti nel racconto (le canzoni di Sara). Le hai scritte tu? Ho adorato come sei riuscita a scrivere il testo creando delle rime perfette!

RECENSIONE PARTE EMOTIVA
Allora qui la parola chiave che fa a mio avviso un po' "scricchiolare" la tua opera è il tempo.
Credo che abbiamo due visioni diverse sul ritmo della narrazione perché tu mi hai fatto presente che uno dei miei racconti a tuo gusto è troppo "lento", mentre io penso che il tuo sia troppo veloce XD
Sono un'amante delle descrizioni introspettive, ma soprattutto della lenta crescita dei personaggi e delle loro interazioni. Ovviamente alcuni "incontri" somigliano più a scrontri, a rapporti infuocati che scattano subito.
Ma il tutto deve seguire una certa coerenza, basata sugli avvenimenti e sulle personalità dei personaggi.
Mi spiego meglio: conosciamo Sara in un momento cruciale della sua vita, un momento di completo sconforto e patimento, fino al tentativo di fare un gesto estremo.
Questa sua prostazione è sembrata durare solo per i capitoli ambientati a Ponte S. Angelo, perché la mattina seguente scrivi questo:

Come può dimenticare di volersi suicidare? Come può pensare ai piatti sul lavabo e non rammentare che stava per togliersi la vita? Per un suicida l'atto finale diventa un pensiero fisso: non esiste altro, non esistono speranze

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Come può dimenticare di volersi suicidare? Come può pensare ai piatti sul lavabo e non rammentare che stava per togliersi la vita?
Per un suicida l'atto finale diventa un pensiero fisso: non esiste altro, non esistono speranze.
E qui mi riallaccio anche ad un altro aspetto che mi ha fatto un po' storcere la bocca: il rapporto carnale con Elia.
Ribadisco, il suicida non vede altro se non la morte. Sara, invece, nota diverse cose che l'attraggono di Elia. Da subito prova per lui un attrazione fisica a mio gusto troppo marcata in una ragazza che sta per mettere fine alla sua vita.
Ha gli ormoni a mille, in un momento in cui, invece, i pensieri dovrebbero essere tutt'altri.
È carina la storia che hai pensato per questi due personaggi, ma per me andrebbe costruita meglio.
Ti faccio un esempio di come l'avrei pensata io: lei è persa, disillusa, apatica e non vuole farsi aiutare. Lui la salva, le dà speranza, dovendo combattere con la sua reticenza a farsi aiutare e con la sua curiosità su quella realtà parallela (i battibecchi tra i due sono carini).
Lui sembra un po' burbero ma lo fa per autodifesa e anche perché conosce "le regole del suo mondo".
Eliminerei tutte le volte che cerca di allontanarla mentre lei ci prova.
Sara deve imparare a scoprirlo e ad amarlo piano piano, conoscendo i segreti che Elia cela.
Mi sta bene che lui si accorga di essere innamorato di lei da sempre, perché ha avuto modo di starle accanto in ogni momento anche se lei non ne era al corrente.
Diciamo che farei andare tutto molto più lento, mi sono sorpresa infatti di essermi imbattuta in una confessione d'amore già al decimo capitolo.

Ecco quindi le mie impressioni (personalissime e criticabili) sulla tua storia!
Grazie di esserti iscritta al servizio :)

Recensioni razionalmente emotive (CHIUSO)Where stories live. Discover now