Premessa doverosa: sono scomparsa, ho abbandonato questo servizio e di conseguenza tutte le persone iscritte che attendevano la loro recensione. SCUSATE. Non posso far altro che dirvi questo. Purtroppo, o meglio per fortuna, la vita corre frenetica e ci allontana da quello che ci eravamo prefissati di fare. Questo è quello che è successo a me quando ho tralasciato questo servizio, che ora invece riprendo con piacere. Bando alle ciance, oggi recensisco (finalmente) la storia di Freemessage1 , Io e Piergi.
La storia inizia con un flashforward: siamo nel 2020, in Italia e la protagonista, Rose, è ormai una donna adulta, anzi una nonna, che si ritrova a sfogliare i suoi ricordi di ragazza con la sua piccola nipotina. Tra quei ricordi riappare Piergi, che lei descrive come "colui che l'ha salvata e le ha cambiato la vita". Si torna poi indietro, agli anni dell'adolescenza di Rose, passati in Cecoslovacchia, la sua terra. Vive nel tempo del comunismo, nella sua piccola comunità, con quella che non riesce a considerare una vera famiglia: sua mamma risposatasi con un altro uomo dopo la morte di suo padre, la sorellina nata da questa nuova relazione e i suoi fratellastri, Andrej e Piergi. Rose vive i tormenti e le mille domande tipiche della sua età, quando le emozioni esplodono dirompenti, quando non si è ancora sicuri di ciò che si è e i rapporti sembrano matasse difficili da sbrogliare.
RECENSIONE PARTE RAZIONALE Copertina: Per me è uno Sni. Vediamo una ragazza che cela il suo volto dietro alla chioma e un treno, di quelli antichi, sembrerebbe a vapore. Immagino che rappresenti il viaggio che Rose si appresta ad affrontare (immagino perché essendo arrivata al decimo capitolo non ho ancora letto della partenza). Ora, il treno è molto bello ma credo un po' vetusto per l'epoca storica...mi fa pensare ad un viaggio nel 1940/1950 non alla fine degli anni 80. Trovo poi tutto fin troppo grigio, e questo a mio gusto appesantisce un po' tutta l'immagine. Per il resto probabilmente l'immagine è evocativa, ma non posso giudicare appieno visti i pochi capitoli da me letti.
Sinossi: scritta molto bene e ben centrata sul carattere e sulla figura della protagonista, che viene ben tinteggiata con poche semplici parole. Unico suggerimento: centrerei più il contesto, la Cecoslovacchia del 1989, proprio per delineare ancora di più dove e quando è ambientata la storia. Rose e tutti i personaggi sono figli del loro tempo, in modo da rendere la storia ancora più appetibile ad un pubblico che ama L'Amarcord.
Grammatica e lessico: Rose parla in prima persona come in un flusso di pensieri. Ed è proprio questo il bello della tua narrazione perché possiamo cogliere le sfumature dei suoi pensieri, le sue paure, la sua incapacità di capire appieno gli altri e di non saper gestire le relazioni a causa della sua giovane età. La grammatica è corretta e ci sono solo alcune piccole disattenzioni che ti ho segnalato, ma sono inezie.
Descrizioni: Mi hanno colpito moltissimo. Ho adorato soprattutto quelle paesaggistiche: descrivi la montagna e i boschi della Cecoslovacchia come luoghi ameni, creando il meraviglioso parallelismo di come Rose si sente in quei luoghi: in pace, lontana da tutto ciò che non capisce e da quello che la fa soffrire. Questo perché il bosco e la montagna la riportano ad una figura importante: quella del suo papà, che le manca terribilmente. Ho amato anche la contrapposizione tra il senso di pace che prova nel bosco e la calura e l'afa che sente appena ne esce, metafora di come si sente quando esce dalla sua confort zone, dal suo luogo del cuore, per imbattersi nelle problematiche di tutti i giorni. La forza del tuo racconto sono poi le descrizioni dei personaggi che vengono narrati sapientemente: sei riuscita anche in questi pochi capitoli a far venire fuori i loro caratteri distintivi e il rapporto che intercorre tra gli uni e gli altri. Di tutti questi aspetti tornerò a parlarne nella parte emotiva della recensione. Volevo riportare un espediente descrittivo che mi ha particolarmente colpita:
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Bravissima!
RECENSIONE PARTE EMOTIVA La parte emotiva/emozionale è il fulcro di questo racconto e si può evincere già dai primi capitoli (da me letti) anche se gli eventi narrati non sono ancora arrivati al "clou" del racconto. Questo grazie alla tua bravura nel raccontare e descrivere le emozioni dei protagonisti, facendoli interagire non come semplici burattini, ma come persone reali e coerenti con i loro aspetti caratteriali. Rose è pura, ingenua, ma irruente allo stesso tempo. È una ragazza che ha eretto muri attorno per paura di soffrire. Piergi è taciturno, riflessivo e sicuramente molto altro con l'andare avanti della storia. Andrej si contrappone a lui perché più aggressivo e strafottente. Maxim è una brava persona, un uomo che sa essere un buon patrigno per Rose anche se non può sostituire la figura di suo padre, che di tanto in tanto viene ricordata per la sua saggezza e i suoi buoni insegnamenti.
Amo le storie "vere" quelle in cui ci si può immergere tanto sono verosimili e reali. Io stessa cerco di dare ai miei racconti questo tipo di narrazione e quindi l'apprezzo maggiormente come lettrice. Concludo con un piccolo assaggio del tuo scritto in cui viene fuori proprio la poesia delle tue parole.
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Complimenti cara autrice e grazie per essere stata ancora interessata alla mi recensione!