reunion

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La partita di allenamento si era conclusa e così anche l'allenamento.
L'allenatore mandò la squadra negli spogliatoi.
Non essendoci più nulla da vedere, mi alzai e mi diressi verso l'uscita.
《E così ti unirai al Club?》mi chiese nishinoya con gli occhi grandi e colmi di aspettativa.
《Si》ammisi. 《Abche se pare nessuno appartenente a questo Club sia titolare》rammentai.
《Vero, ma se ti impegnerai, sono sicuro che ci riuscirai, oltretutto nel campionato le squadre saranno miste》
Mi rincuorò.
Sospirai, scendendo dagli spalti ed affiancando.
《Non dirmi così che mi fai venire voglia di giocare》

Si guardò intorno, con aria scrutatrice.
《Apsetta un attimo》puntò un pallone rimasto nell'angolo e si avventò su di esso.
《Nishinoya, l'allenamento è finoto》gli rammentò l'allenatore, con le mani nelle tasche della felpa rossa.
《Perfavore, posso restare solo 10 minuti, chiudo io》
L'uomo fece scorrere lo sguardo da lui a me.
《 va bene, ma che siano 10 minuti》ed uscì, sfilandosi dalla tasca un pacchetto che ipotizzati fosse di sigarette.

《Bene, ora puoi giocare》mi Gridò, lanciando Il pallone, dall'altra parte del campo.
Non ero né pronta né vestita adatta, ma Risposi al richiamo come se si trattasse di un istinti animalesco.
Corsi in diagonale, entrando nel campo e posizionarmi, dove sarebbe caduta la palla.
Risposi con un Bagher, la palla partì in aria, ma sarebbe rimasta nel mio campo, feci qualche passo e con un palleggio, la mandai oltre la rete.

Il pallavolista era già in posizione.
Piegò le gambe assumendo una perfetta posizione di ricevimento e spedì la palla verso di me.
Fu letteralmente un passaggio, perché non dovetti nemmeno spostarmi per respingerla.
Continuammo per un po' la sua precisione era incredibilmente.
Non dovevo spostarmi di un solo centimetro, io invece ogni tanto deviato la direzione e anche se di qualche passo si spostava e la rispediva verso di me da qualsisi angolatura.

《Com'è che ti chiami?》
La sua voce cristallina spezzò dolcemente il silenzio che si era formato in quell'enorme campo.
《Violetta》Risposi.
Il silenzio calò nuovamente su di noi, come una nuvola davanti al sole che risplendeva in un cielo sereno.
Dovevo assolutamente trovare un argomento di conversazione.
《Il vostro allenatore fuma?》
Dovetti far ricorso a tutta la mia forza di volontà per non tirarmi uno schiaffo in faccia da sola.
《Ehm si》rispose.
Dovevo assolutamente trovare una via d'uscita.
《Strano per essere un allenatore no?》
Mi mordicchiai la lingua, ma ahimè non stavo sognando e quella gigantesca figuraccia era reale.

Avrei potuto giurare che le rotelle nella mia testa non avevano mai girato così rapidamente per cercare una soluzione.
《Beh si, ma ormai non gioca più》rispose Nishinoya.
《Non dovrebbe dare tipo l'esempio?》ribattei.
Forse c'ero riuscita, ero uscita dalla fossa che mi ero appena scavata.
《Effettivamente hai ragione》rise il ragazzo.
I suoi occhi erano spettacolari, mi resi conto che stavamo ancora giocando, mentre parlavamo.
《Tanto della squadra non fuma nessuno》
Afferrò Il pallone a due mani.
《Scusa, ora però devo andarmi a lavare  e dovrei chiudere.
《Beh ci vediamo qui allora, buon fine settimana》
Disse, mentre si avvicinava per stringermi la mano.
Anche se un po' impacciata gliela strinsi.
Non era molto alto ed aveva dei buffi capelli a punta, gli occhi erano dolci e il sorriso benevolo.
Notai il suo braccio muscoloso, con tanto di vene lievemente sporgenti.

Riuscì a reprimere un sorriso.
《Va bene, a lunedì》salutai e mi diressi verso l'uscita della palestra.
Non ero mai passata da quella parte, mi trovai in una strada che percorreva il centro sportivo, finalmente trovai una stradina che divideva l'istituto dal centro sportivo, la percorsi.
Mi guardavo distrattamente intorno, respirando l'aria pulita dopo essere stata chiusa in una palestra di ragazzi sudati e belli.
L'aria era intrisa dell'arma floreale dei ciliegi.

Raggiunsi il confine della proprietà, c'era un parcheggio che dava sulla strada principale, poco più a sinistra c'era la fermata del tram.
Mi.
Voltai per puro caso e vidi Arianna, Ennis e Matteo attraversare il parcheggio, così mi avvicinai a loro.
《Ciao》salutai allegra.
I loro volti furono attraversati da espressioni di stupimento e confusione, ma tutti ricambiarono caldamente il saluto.
《Che co fai qui?》Domandò Arianna.
《Ho spiato gli allenamenti della squadra di pallavolo》Feci una pasua.
《Bella tuta》aveva un completo blu e ciallo, la felpa aveva una chiusura a zip ed il cursore era a forma di Fulmine.
《È la tuta della squadra》rispose, aprendo la zip, lasciando la felpa aperta sulla maglietta bianca.

L'aria tiepida ci permetteva di restare con le sole t-shirt.
Ennis e Matteo avevano ancora l'uniforme scolastica.
《Allora, com'è andato l'allenamento?》Arianna si voltò ad osservare i due amici.
Matteo sorrise.
《Molto bene, deve allenare un po' il ginocchio, ma è già tra i punteggi più alti della squadra.
Ennis non pareva d'accordo.
《Ma che stai dicendo?》lo rimproverò, per poi guardare Arianna con devozione.
《Sei stata straordinaria, oggi tutto perfetto, come al solito》
Arianna rise.
《Beh diamo una dimostrazione no?》propose Matteo, rovistando del borsone dj Arianna che le stava portando.
Estrasse un pallone e lo lanciò per aria, Arianna, senza scomporsi minimamente lo prese di testa.
La sfera bianca e nera rimbalzò e la cacciatrice bloccò il pallone sotto il piede, ancora rivestito dalla scarpetta, con tanto di tacchetti.

Iniziò a fare qualche palleggio.
Aveva un controllo straordinario, non mi intendevo di calcio e neanche mi interessava più di tanto, ma guardare Arianna giocare così mi incantò, notai però Ennis la osservava ancor più estasiata di me, mi Domandai se ci fosse qualcos'altro oltre all'amicizia
《Wee calciatrice》esordì qualcuno.
Mi voltai verso la direzione da cui era prevenuta la voce.
Erano arrivati anche Simona e Amdrea, la coppia dei ricci.
《Anche voi qua?》chiese Matteo.
《Come sempre》rispose simona.
《Oh ciao Violetta》mi notò Andrea.

A quanto pare si incontravano sempre lì, una volta conclusa le attività dei Club.
Ci dirigemmo tutti insieme verso la fermata del tram decidendo che ci saremmo visti nel fine settimana, tra lo studio di una materia e l'altra.
Il tram arrivò quasi subito.
I posti però erano pochi.
Simona si sedette accanto ad Andrea, i due guardavano fuori dal finestrino, avrei voluto chiedergli come andasse con simona, ma decisi di trattenermi.

Arianna invece era in piedi accanto ad ennis.
Il tram procedeva spedito sui binari.
Matteo era accanto a me.
《Non ha il coraggio di dichiararsi》mi rivelò io ragazzo facendo un cenno del capo verso la ragazza dai capelli rossi.
《Ah loro due》mi sfuggì dalle lebbra.
《Ti assicuro che sono due persone meravigliose》Disse il ragazzo, sorridendo in detrazione delle amiche.
《No, non dico che la cosa mi dia fastidio, mi ha solo sorpresa》dicharai.
《Okay》il ragazzo rise.
《Come va pallavolo?》
Mi si formò un sorriso in volto che correva da un capo all'altro del viso.
《Benissimo, ho assistito agli allenamenti, lunedì sarò ufficialmente lì, non vedo lora》

Intanto il tram procedeva, verso la mia fermata.

una pallavolista chiamata ViolettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora