ONESHOT 54.

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"Sei l'orizzonte che mi accoglie quando mi allontano."
-Jovanotti

Mason e Maria erano fuori quel giorno, erano usciti presto e Mason non faceva altro che fissarla perché la trovava estremamente attraente nei jeans che aveva indossato quel giorno.
Daniel era voluto andare a tutti i costi con loro perché sapeva che avrebbero incontrato lo zio Ben e lo zio Kai, mentre i gemellini e Lizzie erano rimasti a casa, con un baby-sitter speciale, Charles.

Era una giornata piuttosto calda e loro sedevano nell'erbetta del giardino. Era piuttosto silenziosa l'aria intorno a loro, fatta eccezione per Alma e il piccolo Charles che giocavano e ridevano tra loro, dicendo qualche parole di tanto in tanto, visto che stavano appena iniziando a parlare e le cose che dicevano più spesso erano solo "Mamma, papà, acqua, Zizzie-per chiamare loro sorella-".

Era divertente starli a guardare, soprattutto per Charles che impazziva per quei due bambini e ogni volta che li vedeva li riempiva di regali e coccole. Molte volte Maria gli aveva detto che sembrava pronto a diventare ancora padre ogni volta che lo vedeva alle prese con i gemelli. Lui arrossiva sempre e scuoteva la testa, ma in realtà sognava il momento in cui avrebbe avuto un altro suo bambino tra le braccia e lo faceva sognare ancora di più il fatto che sua figlia, la piccola Marie, e i gemellini andassero così d'accordo.

Era bello che sua figlia e i figli della sua migliore amica si volessero così bene, era come rivedere se stessi da piccoli. Infatti Marie voleva sempre andare con lui a casa della zia, ma quella volta non era potuta andare perché era a Monaco a casa dei nonni.

Sperava tanto che anche un suo eventuale secondo figlio potesse amare così tanto la compagnia dei suoi cuginetti, era fantastico avere una famiglia così grande, piena di persone pronte ad aiutarsi in qualsiasi occasione.

"Tonton Charles..." Lizzie richiamò la sua attenzione, portandogli la sua auto, la Mercedes regalata dallo zio Lewis, visto che non riusciva più ad accenderla. "È successo qualcosa ai fili sotto, perché non si accende più, me la controlli per favore?" Lizzie amava quella macchina, ci passava ore dentro a girare per tutto il cortile, sembrava non stancarsi mai. Lewis ripeteva sempre che Lizzie aveva la guida nel sangue e che avrebbe fatto grandi cose come pilota.

"Certo, piccola." Capovolse l'auto e si rese immediatamente conto che un filo che collegava la batteria si era staccato. "È solo smontato questo, ora lo riattacchiamo e dovrebbe riniziare a funzionare senza problemi." deve come aveva detto, sotto lo sguardo attento e impaziente di Lizzie.

La rimise dritta e Lizzie subito saltò dentro e, quando la macchina mise in moto, sorrise felice in direzione di Charles. "Grazie Tonton Charles, ti voglio bene."

"Anche io, ma perle." si scambiarono un sorriso dolce, sentendolo il nomignolo che lui usava sempre per lei, poi Lizzie fece per girarsi dall'altra parte, ma la voce di Alma che ripeteva "Tonton", catturò sia l'attenzione di Lizzie che di Charles.

Prestarono immediatamente lo sguardo alla bambina, che indicava Charles e diceva "Tonton".
Il monegasco sentiva il cuore esplodergli nel petto davanti a questa scena, sentiva una gioia unica nel sentire che una delle prima parole di Alma fosse proprio per lui. Non fece in tempo ad aprire bocca che il piccolo Charles fece lo stesso e inizio a chiamare "Tonton". Al pilota, a quel punto, scese una lacrima sul viso, più emozionato che mai. I suoi gemellini, i bambini che aveva battezzato, avevano appena richiamato la sua attenzione con "Tonton" il modo in cui Lizzie e Daniel lo chiamavano da anni.

"Piccoli miei..." accarezzò le loro guance in modo dolce, poi lasciò dei dolci bacini sulle loro manine "Vi amo tanto. È qua tonton Charles, ci sarà sempre."

Loro risero sentendo le sue parole, come se capissero perfettamente, ma probabilmente era solo il suono della sua voce che li rassicurava e li faceva sentire felici.

Lizzie, vedendo Charles piangere, si avvicinò a lui, abbracciandolo. Anche se quelle erano lacrime di gioia, alla bambina non piaceva per nulla vederlo piangere, lei avrebbe solo voluto vederlo felice per sempre.
Charles la strinse forte a sé, a sua volta, mentre non riusciva a smettere di sorridere e piangere, colmo di emozione.

Quei gemellini erano stati per lui una gioia fin dal primo momento, avevano riempito il suo cuore all'istante, li aveva sentiti subito legati a lui, erano una parte di sé e quella era l'ennesima prova. Avrebbe custodito quel ricordo nel cuore per sempre, ed era sicuro che l'avrebbe emozionato come se fosse la prima volta.

Uno scherzo del destino|| Mason Mount ONESHOTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora