Don't Resist

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P.O.V Yuna
19 luglio 2018

Song: MAP OF THE SOUL. Interlude: Shadow- BTS Suga
https://youtu.be/PV1gCvzpSy0
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Me la ricordo bene la prima volta, durante la quale ho interagito con Yoongi.

Sapevo di non doverlo fare, mio fratello, quello di mezzo, me lo ripeteva da un po': 'lascialo stare'.

Parlo di mio fratello di mezzo, perché da Joong, dal grande, avevo preso le distanze.

Non è successo niente tra di noi, non c'è stato nessun litigio, né una discussione, semplicemente avevo smesso di dargli retta.
Più crescevo, più mi risultava difficile acconsentire alle sue parole o apprendere i suoi insegnamenti, non per stupidità, nemmeno per ribellione, è strano da spiegare, è come se la sua voce, qualsiasi cosa dicesse, arrivasse alle mie orecchie come ovattata.
E il cervello non recepiva i messaggi.
E tutto perché, più Joong parlava, specialmente con i suoi modi da maestrino, più mi mancava l'altro mio fratello.
E più sentivo la mancanza di quest'ultimo, più davo poca considerazione a Joong e mi comportavo male.

Non facevo nulla di grave, ma per lui, non dargli retta era comportarsi non male, malissimo. Pure se mi diceva di mangiare un certo alimento da lui considerato salutare, ma io mi rifiutavo perché quel determinato alimento non mi piaceva, per lui era era comportarsi malissimo.

Eravamo distanti, siamo distanti, io e Joong, per questo motivo. Sentivo troppo la mancanza del mio fratellone, che pure se mezzano, è comunque più grande di me e perciò è così che lo chiamo da sempre, 'fratellone'.
Mi mancava e avevo preso a raggiungerlo sempre più frequentemente.

È stato così che ho conosciuto Yoongi.
E anche Namjoon.

'Ha sempre quella faccia imbruttita' commentavo, riferendomi all'espressione perenne stampata sul viso di Yoongi.
Mio fratello mezzano, che Yoongi lo conosceva ormai da un po', in quanto colleghi della stessa agenzia, dello stesso gruppo, in quanto compagni di squadra ormai, in quanto amici, aggrottava le sopracciglia.
'Lascialo stare' era la sua risposta, sempre.

Yoongi mi stava antipatico per le sue risposte acide e per il suo essere così burbero con tutti.
Mi chiedevo perché diamine ce l'avesse col mondo.
Ce l'aveva anche con me. Ogni qual volta mi sorprendeva in agenzia, non risparmiava mai dei commenti.
Parlava troppo. Sempre.
Non gli piaceva il legame stretto che mio fratello ed io abbiamo sempre avuto e non gli piace tutt'ora e non credo sia solo perché mio fratello mi ripeteva di lasciarlo stare e di non dargli troppa confidenza, credo che a lui le troppe effusioni non piacciano. Non è un tipo sentimentale.

Non gli piaceva osservarmi mentre mi approcciavo a Namjoon sempre di più.
Era antipatico e criticava qualsiasi cosa mi riguardasse, ma più sostenevo di non sopportarlo, per questo, più invece il suo atteggiamento mi faceva a tratti ridere e a tratti lo rendeva interessante ai miei occhi.

Era come una pentola borbottante di fagioli. Ma qualcuno si è mai chiesto perché i fagioli borbottano? Avevo l'impressione che, sollevando il coperchio, avrei scoperto un mondo.

Mi disse 'lascialo stare' anche quella volta e per la prima volta, nella mia vita, oltre che a Joong, disobbedii anche a mio fratello Jin.

Mi ero alzata di scatto, ero a pranzo alla mensa dell'agenzia, per poter stare con Namjoon. Ormai frequentavo sempre quel posto.
Lo vidi attraverso la porta che dava sul corridoio, era passato con la stessa furia di un uragano e prima di quell'impeto rabbioso, si era sentito il rumore della porta della stanza accanto che sbatteva chiudendosi e prima, delle urla che provenivano dal quella stanza.
Sembravo essere l'unica a chiedersi che diamine stesse succedendo, nonostante Namjoon sembrasse pensieroso, ma non ci badava, cercava di far finta di nulla.
Mio fratello sembrava preoccupato per me, perché prestavo attenzione a quella conversazione o almeno ci provavo, mi guardava come a dirmi 'lascia stare'.

°lights in the darkness°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora