Family

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P.O.V Yuna
10 Novembre 2018
Song: 'BTS- Best of me'
https://youtu.be/VMqDSntAbC0
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'Non tengo affatto voglia di tornare' mi lamento io, Jinnie, seduto a fianco a me, mi prende la mano e me la stringe.

Sono seduta tra mio fratello e Namjoon.

È una delle macchine di cui l'agenzia predispone, che ci sta riportando a Gwacheon.

Sia Seok-Jin, sia Namjoon, si son messi tutti in tiro.

Jin porta una camicia rosa, infilata dentro a dei pantaloni neri, stetti da una cintura di pelle e le scarpe lucide, coordinati alla cintura.
I suoi capelli castano chiaro lo rendono più piccolo dell'età che ha, colpa del taglio, forse un po' troppo corto.

Namjoon indossa una camicia bianca, dentro ai jeans.
Non voleva apparire troppo serio, 'non faccio nemmeno parte della famiglia, non dovrei essere lì' mi aveva detto.
Se si fosse rivolto a Jin, con una frase del genere, Jin gli avrebbe sicuramente risposto: 'certo che ne fai parte, stai con mia sorella!'

È stata Jieun a consigliarmi che cosa indossare: ha scelto dal mio armadio un vestito che ho indossato una sola volta, avevo diciotto anni e lo misi per la festa di compleanno di una tizia che frequentava la mia stessa classe. Festa alla quale andai per le otto di sera e per le dieci stavo già di ritorno.
Non mi andava affatto di rimanere in mezzo ai miei compagni di classe, mi annoiavo.
Non che fossi asociale, a me è sempre piaciuto uscire e divertirmi, ma da sola, con gli altri mi annoio.
Reputavo quasi chiunque una compagnia inutile, per me l'unica compagnia piacevole era quella di mio fratello, quindi in mezzo alla gente mi sentivo fuori posto, solo sommersa da tante facce stupide, da voci che parlano senza dire niente, di fatti che avrei apprezzato se fossi stata sola.

Prima e unica festa alla quale sono andata, quindi primo e unico vestito comprato per un'occasione del genere.

È lilla, con lo scollo a triangolo, che si allaccia dietro al collo e la leggera gonna a ruota.

Tengo un paio di scarpe alte, di quelle comprate solo perché mi piacevano ma mai veramente indossate, color argento e la borsetta prestatami da Chaehyung.

È ancora piccola, ho presupposto che partecipi tanto alle feste, perciò ho immaginato ne avesse una. Mi è andata bene, avevo ragione.

Le onde rosse mi cadono morbide sulle spalle e porto un fermaglio sul lato destro, usato solo per abbellimento e nulla più.

Non è che non mi piaccia tornare a Gwacheon, io adoro la mia città, mi piacciono i ricordi legati ad essa, al contrario di Jieun e del suo legame col posto dal quale proviene, non è quello il problema e non è nemmeno il fatto che io non voglia partecipare all'evento di inaugurazione del ristorante di Seokjoong, perché non è così. Anzi, mi fa piacere che in poco tempo, circa due mesi, abbia comprato e ristrutturato l'abitacolo e sia già tutto pronto per l'apertura.
Seokjoong è un cuoco eccezionale e sono felice che abbia avuto il coraggio di lasciare il suo lavoro monotono e di gettarsi a capofitto in qualcosa che lo appassiona, nonostante i rischi che la cosa comporta.
Sono sicura che la sua attività andrà alla grande e sono già curiosa di provare alcuni piatti.
Non ci andrei, perciò, così malvolentieri, se l'ultima volta, a casa mia, non avessimo litigato.

'Non capisco perché lo hai fatto andare via' si è lamentato, 'poteva venire con noi', si riferiva a Namjoon.

'Sarei dovuta andare a mangiare qualcosa con lui e poi ci saremmo recati insieme dalla dottoressa, mi avrebbe accompagnata, ma sei spuntato tu e beh, non mi sarei sentita tranquilla a lasciare Namjoon fuori dallo studio della specialista con te. E credo nemmeno lui' ho spiegato, borbottando un po'.

°lights in the darkness°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora