Prologo

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"Lo hai preso il telefono? Ricordati il telefono!" Era l'ennesima volta che la sua amica e coinquilina le ripeteva la stessa frase dalla sera prima, e Francesca iniziava a innervosirsi.

"Marti, giuro che se non la smetti dimentico il cellulare apposta per non doverti sentire."

"E cosa farai quando sarai lì, dispersa nel nulla della costa francese e incontrerai l'uomo della tua vita? A chi chiederai consigli se dimentichi il cellulare?"

"Vorrei ricordarti, che andrò lì per lavorare. Non per divertirmi e passare le mie giornate in spiaggia." Francesca aveva decisamente bisogno di staccare, e di fare qualcosa di diverso nelle sue giornate. Passare le ore sopra ai libri universitari iniziava a pesarle più di quanto fosse mai successo. Due settimane prima era anche arrivata alla conclusione che tutto ciò che stava facendo nella sua vita non aveva un gran senso e non le sarebbe servita a nulla quella laurea per la quale stava eliminando qualsiasi tipo di svago.

Così quando aveva visto quell'annuncio, affisso alla bacheca dell'università, aveva pensato che un po' fosse anche destino e che per una volta poteva provare a buttarsi in un'avventura. Non era decisamente da lei una decisione del genere, le piaceva avere sempre tutto sotto controllo. Non ricordava più quando avesse fatto l'ultima mossa azzardata nella sua vita, probabilmente mai. Forse era anche quel continuo rimuginare su ogni decisione da prendere che l'aveva portata ad essere così insoddisfatta delle sue giornate. Voleva decisamente dare una svolta a quelle vita, che ormai sentiva sempre più stretta e opprimente. 

"Una cosa non esclude l'altra." Martina scollò le spalle, lei e Francesca erano due poli opposti caratterialmente. Lo aveva capito da subito. Certo anche lei aveva delle prospettive nella vita e nulla l'avrebbe distolta dal raggiungere i suoi obbiettivi. A differenza dell'amica però, non riusciva a rinunciare a una certa leggerezza nelle sue giornate. Cercava sempre il giusto bilanciamento tra la serietà e il divertimento, tra lo studio e lo svago. Non sarebbe mai potuta sopravvivere alla prospettiva di chiudersi in casa a studiare anche il sabato sera. "Allora, ti hanno fatto sapere qualcosa di più sul ruolo che ti hanno assegnato?"

"No, la segreteria non ne sa nulla. Dicono che le posizioni disponibili siano diverse e che mi verrà assegnata quella che ai responsabili parrà più affine alle mie doti." Storse leggermente il naso, come ogni volta in cui non era completamente convinta da qualcosa. "Non mi chiedere cosa significhi, neanche io lo ho capito. Ormai, comunque, è decisamente troppo tardi per tornare indietro." Fra si lasciò cadere sul suo letto, le cui lenzuola erano sommerse da troppi vestiti. Doveva sbrigarsi a decidere cosa le sarebbe servito da portar con sé e di cosa avrebbe potuto fare a meno. Le era stato assicurato che arrivata sul posto le avrebbero fornito qualsiasi cosa di cui avrebbe avuto bisogno per il suo impiego lavorativo. Non poteva però pensare di accontentarsi di alcune divise per ben due mesi. Anche se un po' le avrebbe dato fastidio ammetterlo a voce alta, Martina aveva ragione. Non doveva chiudersi negli stessi schemi, altrimenti cambiare aria non le sarebbe servito a nulla. Doveva assumere un atteggiamento diversa ed essere pronta ad andare incontro agli imprevisti. 

"Okay, mettiamoci all'opera. Che se non ti aiuto io, tu saresti capace di andare in giro in felpa e skinny anche in pieno agosto." Martina tirò su di peso la coinquilina. Le sarebbe di certo mancata in quel periodo di lontananza, ormai erano anni che condividevano gli stessi spazi e si era abituata alla presenza quasi costante di Francesca. Sarebbe stato strano anche per lei ritrovarsi improvvisamente in una casa per metà vuota, e sperava che quel periodo non avrebbe cambiato troppo le cose tra loro due. 

***

Forse, sarebbe stato meglio rimanere a casa e non cacciarmi in questa situazione.

The sweetest summer (Formula 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora