Faceva così caldo in quel momento, che Francesca avrebbe di gran lunga preferito starsene seduta all'ombra del chioschetto piuttosto che attraversare metà spiaggia per raggiungere la zona più isolata e tranquilla, proprio quella occupata dai tre piloti. Ma aveva dato la sua parola, e non poteva tirarsi indietro. Quando scorse i ragazzi, dopo la breve camminata sotto il sole cocente, notò che Silvia non era ancora arrivata. In quel momento si paralizzò. E se non li avesse mai raggiunti? Se lei avesse deciso effettivamente di cambiare idea? Avrebbe dovuto passare del tempo da sola con quei ragazzi. Iniziava a pentirsi di non aver trovato anche lei una scusa. Non si sentiva per nulla adeguata per stare in mezzo a quella gente.
Purtroppo però Max ormai l'aveva notata, impalata lì com'era e aveva fatto un cenno a Dan che si era voltato nella sua direzione. Doveva ammettere che il fatto che ci fosse almeno il riccio la tranquillizzava un po'. Sembrava essere, tra tutti, quello che si faceva meno problemi di qualsiasi tipo. Fu lui il primo ad alzarsi per raggiungere la ragazza, subito seguito dagli altri due che venivano dietro di lui. La abbracciò di slancio, come se fosse la cosa più normale da fare e non ci fosse nulla di strano nell'essere così espansivi con un quasi estraneo. Francesca si sentì paralizzata per alcuni brevi istanti. Non le piaceva il contatto fisico con persone che non conosceva davvero. Era capace di essere estroversa solo con chi davvero le stava più a cuore.
"Dai andiamo, se non vogliamo che finiscano anche il nostro cibo." Dan parlò mentre lasciava la presa sulla schiena della ragazza, che tornò a respirare sollevata dal ritorno ad una situazione per lei più accettabile. Poggiò un braccio sulle spalle di Fra che abbassò il capo sinceramente imbarazzata. Era piuttosto consapevole di non essere al massimo di se stessa in quel momento, con la divisa del resort addosso, nessun tipo di trucco e alcune ciocche di capelli che erano sfuggite sicuramente all'acconciatura che aveva provato a fare quella mattina. In più il non sapere come approcciarsi, cosa fare, la rendeva decisamente più irrequieta del solito. A breve sicuramente avrebbe iniziato a sentirsi male, non sapeva se per il caldo o per qualche altro motivo.
Era meglio che provasse a intavolare una conversazione o che lasciasse che parlassero tra di loro tenendosi in disparte? Non che ebbe modo di pensarci a lungo visto che Danny la strinse maggiormente a sé non muovendo il suo braccio dalle spalle della ragazza. La iniziò a guidare verso la direzione del porto. Percorsero tutto il tragitto sulla sabbia della spiaggia che andava via via svuotandosi dei clienti, ma che non rimaneva affatto vuota e silenziosa. Eppure nessuno rivolgeva loro più di uno sguardo. Almeno era sollevata da questa riservatezza che tutti ostentavano. Non se la sarebbe proprio sentita di stare al centro dell'attenzione. Dopotutto in quale altro luogo una ragazza a passeggio con tre piloti di Formula 1 - mezzi svestiti - non avrebbe attirato sguardi indiscreti?
"Io avrei ancora questa da restituire al tuo amico." Disse per attirare l'attenzione dell'australiano su di lei, mentre mostrava la camicia bianca, macchiata, che portava sotto braccio. Non aveva avuto il coraggio di aprire direttamente la conversazione con Pierre perché si sentiva ancora decisamente troppo in colpa. E poi doveva ammettere che probabilmente il suo cervello non sarebbe stato in grado di mettere insieme una frase di senso compiuto se lo avesse guardato negli occhi. Avrebbe dovuto fissarsi i piedi per poter trovare il coraggio per parlargli, ma anche così non poteva essere sicura al 100% del risultato. Dan piegò la testa e strizzò gli occhi, coperti dagli occhiali da sole.
"Ormai non se ne fa più nulla di quella, puoi anche buttarla senza farglielo sapere." Le sue labbra già curvate all'insù si aprirono completamente in un sorriso. "E dopotutto, non gli dispiace neanche andare in giro mezzo nudo." Fra non poté trattenere il calore che sentiva affluire verso le guance. Se si fosse potuto guardare allo specchio, probabilmente avrebbe avuto un aspetto peggiore di quando si era presa una botta di freddo a 9 anni e aveva avuto più di 39 di febbre. Il riccio era scoppiato a ridere di gusto, non sapeva se per la sua faccia rossa peperone o per la sua espressione che doveva risultare decisamente colpevole. Il ragazzo però trovava tutto ciò parecchio divertente e non faceva nulla per nasconderlo.
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The sweetest summer (Formula 1)
FanfictionFrancesca ha bisogno di staccare, la sua vita sta iniziando a starle stretta e l'università è sempre più pesante. Per fortuna che ormai l'estate è arrivata e lei potrà lasciare tutti i pensieri che le affollano la testa a casa, mentre parte con solo...