Silvia non lo avrebbe mai ammesso neanche se l'avessero obbligata. Non si aspettava però che Daniel arrivasse a tanto, solo per convincerla a parlargli. Pensava che in fondo nessuno avesse notato più di tanto la sua mancanza. Anzi, ammettiamo che lo sperava.
Si sentiva così in imbarazzo perché stava dando così tanto peso alla situazione. In realtà però non era l'unica in quella situazione. E almeno da quanto avevano detto le amiche del riccio, anche Max non stava bene. Forse l'olandese non pensava che lei si fosse messa in testa idee poi tanto strane su loro due. Non che ci fosse stato o ci fosse un "loro". Nulla sarebbe mai potuto accadere perché Silvia non si sarebbe lasciata trascinare.
Non sapeva perché avesse deciso che andare a parlare con il pilota australiano fosse una buona idea. Forse le mancava semplicemente l'idea di passare del tempo con altre persone. Andare a parlare con Daniel non le sembrava comunque un grande sforzo, e in fondo si trattava solo di parlare. Magari neanche quello. Anzi, sicuramente al parlare ci avrebbe pensato il ragazzo e lei avrebbe solo dovuto ascoltare.
Si era dovuta fare forza, ma non era tornata indietro neanche quando aveva messo piede sullo yacht di Daniel e il suo istinto le aveva iniziato a urlare che fosse una mossa azzardata andarlo a cercare proprio lì. Forse sarebbe stato meglio proporre di vedersi al chioschetto o in un altro posto in cui avrebbero avuto altre persone intorno.
«Dan, sei qui?» Sapeva che arrivare non annunciata poteva essere una mossa azzardata. E lei ci teneva a non avere immagini in testa che avrebbe trovato decisamente sgradevoli. «Mi hanno detto che mi volevi parlare... che poi fattelo dire: è stata una mossa decisamente bieca quella di mandare persone che non c'entrano nulla e che non potevo prendere a calci nel sedere.»
«In realtà non è stata un'idea mia. Parte del merito lo devi dare alla tua coinquilina.» Il riccio apparve dal bar all'estremità del soggiorno. Silvia si fece coraggio. Già era lì, entrare all'interno della sala non avrebbe cambiato nulla.
«Avrei dovuto saperlo.» Ammise con uno sbuffo: «Ciò non cambia che tu hai deciso di darle retta.» Doveva rimanere lucida e non farsi distrarre dalle solite scuse del riccio. Anche se era uno sforzo enorme concentrarsi sul viso e sull'espressione di Daniel, quando lui se ne stava lì con una camicia hawaiiana dalla fantasia inguardabile. Completamente sbottonata sul petto abbronzato.
«Se iniziamo a darci colpe a vicenda non...»
«Danny non ce la faccio più a stare ad aspettare. Adesso vado e le parlo.» Quel tono e quell'accento erano inconfondibili, Silvia avrebbe potuto riconoscerli tra mille altri senza alcuno sforzo. E si era sentita gelare a sentirli proprio in quel momento. Era uno scherzo quello? Sì erano messi d'accordo per poi non farle avere alcuna via di fuga?
E per di più ci si mettevano anche i suoi stupidi muscoli, che non volevano recepire un banale messaggio come "fuggi, ora!". Si sentiva ancorata a terra come se i suoi piedi fossero fatti di mattoni. Non era in grado di muovere alcun muscolo del suo corpo, mentre il suo cervello lavorava mille volte più velocemente rispetto al solito.
Daniel aveva capito che qualcosa non andava. E nonostante sapesse essere una mossa azzardata, aveva deciso di avvicinarsi a Silvia. Doveva capire se si trattasse di qualcosa di grave. Poi lei lo avrebbe potuto ricoprire di insulti, e anche bestemmie se ci teneva, ma doveva essere sicuro che andasse tutto bene. Più o meno.
Lo sguardo di Silvia in quel momento era vacuo. Non stava vedendo il riccio che le stava giusto di fronte, a una distanza decisamente troppo ravvicinata. Era assorta nei pensieri che le rimbombavano con sempre più forza nella mente. Si sentiva indecisa e confusa. Non sapeva cosa avrebbe dovuto fare. Ma soprattutto, sentiva di aver paura per questa su incapacità di prendere davvero una scelta. Sapeva cosa avrebbe dovuto fare razionalmente. Ma in quel momento una parte di lei, meno conscia e più istintiva, avrebbe preso una strada totalmente diversa.
STAI LEGGENDO
The sweetest summer (Formula 1)
FanfictionFrancesca ha bisogno di staccare, la sua vita sta iniziando a starle stretta e l'università è sempre più pesante. Per fortuna che ormai l'estate è arrivata e lei potrà lasciare tutti i pensieri che le affollano la testa a casa, mentre parte con solo...