CAPITOLO 10

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I miei respiri erano scanditi dallo scrosciare dell'acqua che sgorgava dalla fontana. Ricordare quello che era successo e quello che ero riuscita a superare, ricordare le profonde ferite che ormai erano diventate delle cicatrici mi fece vincere l'attacco di panico, uno fra i peggiori degli ultimi tempi.

Mi alzai dalla panchina, mi avvicinai al bordo della fontana e immersi le mani in quell'acqua fresca. Il contatto con l'acqua gelida mi aiuto a rinascere: era come se, ogni volta che un attacco di panico mi travolgeva, cadessi in un limbo che mi estraniava completamente dalla realtà e solo il freddo mi riportava indietro.

Nella piazza non c'era nessuno, nessuno che avesse potuto assistere a quella scena, a una me che, come un fiore appassiva e poi da sola riprendeva vita, come se nulla fosse accaduto.

Mi bagnai i polsi e mi rimisi in piedi, presi la borsa che avevo abbandonato sulla panchina e mi voltai, lasciandomi quello che era successo alle spalle.

Tornai a casa e Kora era addormentata sul divano, rannicchiata in posizione fetale e con il telefono tra le mani; aspettava una chiamata, molto probabilmente, di Blake.

Ricordarmi di mia madre e di Denville, mi aveva fatto dimenticare di quello che era successo in quella giornata: avevamo scoperto l'esistenza di un mondo soprannaturale, di licantropi, streghe e tanto altro. Credere a tutto quello non era stato per niente facile, ma davanti a ciò che avevo visto, a zanne e artigli, non avevo potuto far altro.

C'erano ancora molte cose che non capivo, alcune a seguito di questa scoperta erano diventate più chiare, ma altre si erano infittite ancora di più. In particolare era una la domanda che continuava a rigirarmi in testa, fin dall'inizio, fin dal principio di quella storia c'era qualcosa che non tornava.

Decisi di riposarmi, di spegnere i pensieri per un po' e di farmi una sana dormita

*

La mattina seguente a svegliarmi fu Kora che venne da me scuotendomi dallo stato di torpore in cui mi trovavo.

"Riley, perché non mi hai svegliato quando sei tornata. Ero preoccupata."

"Non volevo svegliarti e poi sono stata fuori appena un'ora." Mi alzai dal letto e mi avvolsi in un caldo plaid.

"I ragazzi staranno bene? Blake non mi ha ancora scritto." Guardò le notifiche del telefono.

"Kora, credo che in questo momento dovremmo affrontare un altro argomento, tipo quello che abbiamo scoperto ieri." Si sedette sul letto e circondò le ginocchia con le sue braccia.

"Lo so che dovremmo parlarne, ma non riesco ancora a crederci, non so cosa dire."

"Quello che ci hanno raccontato spiega molte cose, spiega la maggior parte delle cose strane che ci sono capitate."

Mi sdraiai accanto a lei e continuò "chi lo avrebbe mai detto che questo nuovo anno avrebbe portato così tanti <<cambiamenti>>" mimò le virgolette.

"E sono passate solo due settimane dall'inizio dell'anno!" Risi pensando a quanto fosse diventata movimentata la nostra vita.

"Tu invece che pensi?" Mi chiese puntando i suoi smeraldi su di me.

"Ho fatto fatica a metabolizzare quello che ci hanno detto, per me credere al soprannaturale è assurdo, credere a qualcosa che la scienza non possa spiegare è una follia." Presi fiato. "Però come hai detto tu, questo spiega molte cose, pare essere l'unica soluzione possibile."

"C'è qualcosa che ti turba vero?"

"C'è qualcosa che non mi torna e Blake non mi aiuta affatto a chiarirmi le idee."

Siamo ACQUA e FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora