CAPITOLO 28

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Suonai al campanello e sentire il suono, che si propagava in tutta la casa, mi riportò alla mente la prima volta che ero stata davanti a quella porta. All'epoca ancora non sapevo tutto quello che sarebbe successo, le persone nuove che avrei incontrato, le verità che avrei scoperto e nemmeno il destino che mi attendeva. Ero semplicemente una ragazza desiderosa di scoprire cosa stesse accadendo nella sua vita senza, però, essere altrettanto pronta a sopportare il peso delle sue scoperte.

Il ragazzo che venne ad aprire la porta era totalmente diverso da quello che ricordavo e se non fosse stato per i suoi capelli ramati, avrei creduto di aver sbagliato indirizzo. In lui non c'era più nulla che potesse ricordare il ragazzino spaventato, ma fin troppo attento, che mi aveva aperto la porta più di un anno fa.

Appena mi vide, nei suoi occhi comparve un luccichio e la sua bocca si incurvò in un sorriso; senza dire una parola, spalancò la porta in un tacito invito a entrare.

La casa era rimasta sempre la stessa, non c'era neppure un segno che ricordasse la distruzione che i due branchi avevano portato lì dentro. Le pareti erano sempre verde spento e un mazzo di fiori da campo, posto sul tavolo, profumava l'intero ambiente.

Mi sedetti sullo stesso divano che mi aveva ospitato la prima volta che ero stata lì e lui si accomodò sulla poltrona di fronte.

"Posso offrirti qualcosa, Riley?"

"No, grazie, sto bene così!" Sorrisi percorrendo con gli occhi suo viso.

"Stai notando il mio cambiamento?"

"In realtà, Tim, stavo cercando di capire quale sia il tuo nuovo lavoro..."

"Mi stai dicendo che Charlene non te l'ha detto?"

"Perché mai Charlene avrebbe dovuto dirmi qualcosa su di te?" Feci finta di non capire di cosa stesse parlando.

Rise: "Dovevo immaginarlo... secondo te qual è stata la prima cosa che mi sono domandato quando Charlene è apparsa alla mia porta, mi ha dato spiegazioni e mi ha offerto il suo aiuto?"

"Non lo so. Cosa hai pensato?"

"Ho pensato a chi mai sarebbe potuto interessare il mio futuro tanto da mobilitare uno dei membri più importanti del mondo soprannaturale... e sono giunto alla conclusione che sia stata opera tua, Riley!"

"Perché proprio io?"

"In realtà non è stato molto difficile da capire, le uniche persone che potevano essere state erano Kora, Madeleine che mi aveva salvato e tu. Sapevo che Madeleine era una guaritrice e che quindi per lei un ferito era come un altro, quindi forse non si ricordava nemmeno di me; Kora era diventata la compagna dell'Alfa; poi c'eri tu, fuggita da Bluebay."

Con un cenno lo invitai a continuare.

"Poi mi sono ricordato quello che hai fatto per salvarmi, nonostante non mi conoscessi minimamente e ho capito che nessun altro poteva essere stato tanto premuroso quanto te!"

"Bene devo ammettere che hai ragione, ma non definirmi più premurosa o potrei offendermi!" Scherzai.

Mi ricambiò con un sorriso che mi resa fiera per una volta delle mie azioni. Aver chiesto, prima di partire, a Charlene di occuparsi non solo di Kora, ma anche di Tim, era stata decisamente la scelta migliore che potessi fare.

"Come sta tua madre?"

"Bene, è a casa di un'amica ora, dovrebbe ritornare tra un paio d'ore!" La sua espressione divenne seria, "cosa succede Riley? Perché sei qui?"

Era il momento di chiedergli un favore.

"Ho bisogno di una mano con una questione, ma ho bisogno che tu mi prometta la massima segretezza. Nessuno, e dico nessuno, deve venire a sapere quello che sto per dirti..."

Siamo ACQUA e FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora