CAPITOLO 11

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"Allora?" Si scambiarono delle occhiate eloquenti. Non volevano parlare, tutti avevano gli occhi puntati su Blake, toccava a lui decidere se rispondere o meno.

"Mantengo sempre la parola data!" Sbuffò l'Alfa. "Partiamo col dire che mi dispiace di averti mentito Kora, non volevo ferirti, ma dovevo proteggere il mio branco." Vidi il dispiacere colorare i suoi occhi; era palese quanto tenesse al suo branco, alla sua famiglia e giustamente aveva fatto di tutto per proteggerli, non lo biasimavo.

Kora però non sembrava dello stesso avviso: lei era stata sempre sacrificata, messa in secondo piano per il bene della sua famiglia e di Denny e sapevo quanto ci tenesse a trovare una persona per cui potesse avere la priorità.

Infatti scrollò le spalle, come se non avesse dato peso alla cosa e lo invitò a continuare: "Come hanno detto i Blacks, voi due avete un odore diverso dagli altri umani e il fatto che abbiate visto quel bagliore visibile solo agli esseri soprannaturali, contribuisce a infittire il mistero."

"Quindi?" Lo incalzò Kora con tono distaccato.

"Quindi non ho idea di cosa significhi, nessuno di noi lo sa."

Osservai gli altri ragazzi per vedere la loro reazione alle parole dell'Alfa: sembravano essere d'accordo e non erano rimasti sorpresi dalle sue parole; questo poteva significare solo che Blake avesse detto la verità.

"Anche voi due siete licantropi?" Chiese all'improvviso mia cugina rivolta a Jay e Madeleine.

"Io sì, mentre lei è una strega." Confermò le mie supposizioni Jay.

"Hai curato Tim con i tuoi poteri vero?" Dissi rivolta alla ragazza. Era evidente che Tim con quella ferita all'addome non sarebbe mai sopravvissuto senza un aiuto <<particolare>>.

"Sì, più o meno è così." Disse Madeleine abbassando lo sguardo. In quel momento non era più la ragazza che avevo visto prima, sembrava avvolta in una coltre malinconica.

"Signorino, c'è il signorino Correy alla porta, dice che è urgente." Arrivò in fretta Arthur con quella che sembrava essere una faccia preoccupata.

I tre ragazzi si alzarono in fretta e si precipitarono alla porta, Kora andò in bagno e io rimasi seduta lì insieme a Madeleine.

Nessuna delle due aveva intenzione di parlare, non volevo dire nulla di sbagliato, mi sembrava una ragazza particolare, una di quelle che ha un mondo dentro.

"Studi Medicina vero?" Fu lei a rompere il silenzio.

"Sì, ho cercato di aiutare Tim come potevo ma..." "Comunque grazie" Le dissi cercando di essere più empatica del solito perché avevo di fronte qualcuno che come me sembrava portarsi il peso del mondo addosso.

"Non è stato niente di che..."

Seguirono dei minuti di silenzio in cui pensai bene alle mie prossime parole: "Non deve essere facile avere il potere di salvare la gente, di guarire."

"Sei la prima persona che me lo dice sai, di solito vorrebbero essere tutti al mio posto." Un sorriso amaro comparve sul suo volto.

"Credo che debba essere orribile sapere di poter aiutare, ma non poterlo fare veramente."

Lei continuò a guardarmi interessata alle mie parole. "Per quel che vale, nessuno si aspetta che sia tu a salvare il mondo, non è tuo compito aiutare e guarire tutti."

"Riley Davis, sei una persona estremamente interessante."

"Lo stesso vale per te Madeleine." Le feci l'occhiolino e andai a vedere come stava Kora.

Aprii la porta del lussuoso bagno dei Greens e vidi Kora fissare la sua immagine nello specchio.

"Questa volta ti sei sbagliata Riley, avevi detto che Blake non era come Denny o Nick e invece è proprio come loro." Mi poggiai alla porta e l'ascoltai.

Siamo ACQUA e FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora