CAPITOLO 3

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Il giorno del fatidico appuntamento era arrivato. Erano le 20.30 e Kora non era ancora pronta, continuava ad andare in giro per casa, correndo, bisbigliando chissà cosa e non aveva ancora deciso cosa mettersi.

"Metto quello rosso o quello nero? Ti prego aiutami! Non stare lì ferma come una mummia!" Mi urlò mentre acciuffavo al volo una lampada che stava per far cadere sul pavimento.

"Kora, ti ho già detto che ti stanno bene entrambi, magari opta per quello rosso così da non sembrare a lutto." Stavo cercando di mantenere la calma; nel corso della giornata avevo capito quanto tenesse a questo appuntamento e volevo esserle di supporto.

"Parli veramente tu di lutto, sei vestita completamente di nero!"

"Non criticare il mio look, anzi ringrazia che non mi sia messa un semplice paio di pantaloni!" Avevo fatto grande fatica a prepararmi; dopo una giornata intensa di lavoro e studio avrei voluto solo mettermi comoda e guardare una bella serie tv.

Mi voltai e mi guardai allo specchio. La nostra casa era piena di specchi, io gli odiavo, ma Kora li riteneva fondamentali per rendere più grande e luminosa la casa e alla fine, come sempre, mi aveva convinto.

Per la "grande" serata avevo indossato un abito corto e stretto con uno scollo davanti, era nero con qualche brillantino sparso qua e là. Avevo poi legato i capelli in una coda alta, non avevo avuto il tempo per lavarli così mi ero arrangiata, dopotutto non ero io quella che doveva far colpo. Per le scarpe a malincuore avevo scelto l'unico paio di tacchi che avevo, allacciate alla caviglia e infine a completare il look ci pensava un giubbotto di pelle. Kora aveva criticato e protestato, ma alla fine si era dovuta arrendere.

Guardai l'orologio alla parete: "Kora siamo in ritardo, dimmi che hai scelto un vestito e sei pronta?"

Lei uscì dal bagno raggiante con indosso il vestito rosso e finalmente era pronta.

Alzai gli occhi al cielo. "Finalmente! Non oso immaginare il ritardo che farai al tuo matrimonio, se già per un semplice appuntamento ci metti tre anni!" Aprii la porta ed entrambe uscimmo, io con la mia solita faccia scocciata e lei felice come una pasqua.

*

"Questo dannato appuntamento ti costerà almeno un mese di Sacker tutti i fine settimana!" Sbuffai. Arrivare al Diamond a piedi si era rivelata una vera impresa.

I due "cavalieri" si erano offerti di venire a prenderci da casa, ma io avevo costretto Kora a rifiutare. Non conoscevano questi tipi e, nonostante lei fosse sicura che si trattasse di Mahatma Gandhi e Maria Teresa di Calcutta in persona, io non ne ero tanto certa. Inoltre la marea di film thriller che avevo guardato erano stati abbastanza espliciti sul tenersi alla larga dai bravi ragazzi e io non avevo intenzione di essere la prossima vittima di un serial killer, quindi meglio prevenire.

Che esagerazione! La mia coscienza aveva la voce inconfondibile di Kora.

Sorrisi per un istante e tutta quella situazione mi ricordò inevitabilmente il mio primo appuntamento. Ero stata agitatissima, ricordo di essermi cambiata due volte prima di decidere cosa indossare. Truccarmi era stata un impresa, avevo la mano che tremava e il mascara mi aveva sporcato tutta la palpebra. Kora era lì con me anche in quel frangente, mi aveva fatto sedere sul lavandino e con estrema pazienza, ci aveva pensato lei a truccarmi e con altrettanta pazienza mi aveva sopportato durante tutti i mesi di relazione. Quell'appuntamento era stato fantastico: Nick, il ragazzo con cui ero uscita, mi aveva portato al cinema per vedere un film, un film che non avevo guardato minimamente, troppo presa a cercare di non morire con il cuore che batteva a mille e le farfalle nello stomaco. Lui si era dimostrato estremamente gentile per tutta la sera, avevamo parlato tranquillamente, o meglio io avevo parlato e lui aveva concordato con tutto ciò che avevo detto, mi aveva riaccompagnato a casa e prima di salutarmi, mi aveva posato un casto bacio sulle labbra.

Siamo ACQUA e FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora