5

653 6 0
                                    


<Quindi ci vediamo domani?> chiese Sarah mentre rallentava davanti alla palestra

<Si amo, grazie per avermi accompagnata> le sorrisi per poi darle un bacio sulla guancia

Scesi dall'auto e notai la presenza di un ragazzo venire verso l'entrata della palestra, mi lasciarono a bocca aperta i suoi occhi.

Di un azzurro cielo, riccio e moro.

Mi lanciò uno sguardo veloce

<Se rimorchi non esitare mi raccomando!> urlò dal finestrino Sarah mettendomi in imbarazzo, la guardai e lei mi fece il pollice in su notando il ragazzo che è appena entrato in palestra

<Ciao Sarah!> chiusi la portiera ed entrai ancora accaldata dalla figura di merda, appena entrai non lo vidi ma non ci feci tanto caso.

Volevo allenarmi seriamente, andai negli spogliatoi femminili e mi cambiai, presi un armadietto ci posso dentro la mia borsa e lo chiusi.

Uscì portandomi con me la borraccia, le cuffie, ovviamente il telefono e la voglia dio allenarmi.

Iniziai con un po' di stretching davanti alla vetrata enorme che dava la vista sulla città di Long Island.

Dopo 15 minuti buoni andai sul tapis roulant.

Iniziai a correre e dopo 3 minuti ero già morta. Mi fermai un attimo e mi girai verso la palestra.

Lo notai subito.

I suoi occhi erano già fissi su di me.

Il suo sguardo penetrava nell'anima.

Sembrava di volare.

Era seduto su una panchina dietro ad un attrezzo di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, si alzò squadrandomi e avvicinandosi.

Si mise a correre nel tapis roulant di fianco al mio con un sorrisetto stampato in faccia.

"Okay T/n" pensai tra me e me. Scopare è pur sempre un'attività fisica...

CONCENTRATI!!

Continuai a correre a stento visto che con la coda dell'occhio vedevo che mi guardava.

Mi girai verso di lui, non distolse lo sguardo anzi, si fece più intenso il nostro contatto visivo.

Mi stavo sciogliendo, letteralmente sotto i suoi occhi.

Decisi di provocarlo un po', per vedere la sua razione.

Scesi dal tapis roulant e mi avvicinai ai pesi.

Ne presi due e incominciai a fare degli squat, molto lentamente.

Posai lo sguardo su di lui, era seduto su un attrezzo, faceva i suoi esercizi mentre mi fissava.

Io continuai e vidi sul suo volto un sorrisetto malizioso per poi leccarsi le labbra.

Era un dio greco.

Lo vedevo che rallentava, lo stavo distranedo, tutto il suo corpo era devoto a me, tutte le sue energie erano incanalate nei suoi occhi, nel guardare me.

Lo sentivo.

Era inerme e impotente, ma non parliamo troppo presto.

Dopo 20 squat, molto intensi devo dire andai verso i tappetini, ne presi uno e lo misi per terra, nello spazio vuoto davanti agli specchi.

Incominciai a fare degli addominali con l'aiuto delle gambe.

Quindi la sua visuale era del mio fondo schiena.

just imagineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora