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"Come sto messa?"

"Male. Hai gli amanti a rovescio, il tre di spade e l'eremita... No, vabbè. Ora anche la torre."

"E quindi?"

Jenna mi scruta dall'alto dei suoi tarocchi, che ha dispiegato nel bel mezzo dell'erba. È l'una di pomeriggio, stiamo pranzando nel cortile del campus e commentando quanto accaduto a lezione di arte creativa. Secondo la mia amica, necessito di un consiglio spirituale. Non è molto positiva, però.

"Quindi... quindi?! È una catastrofe!! — Gli amanti a rovescio sono il simbolo di qualcosa, qualcosa che bolle in pentola ma che ancora non ha il coraggio di farsi avanti... Il tre di spade, beh, che te lo dico a fare... È un cuore colpito da spade. Vedi?"

Mi mostra la carta; c'è un cuore rosso al centro, su uno sfondo celeste. Il cuore è colpito da tre spade. È triste. Sembra il mio cuore. Anche la carta degli amanti è triste. È a testa in giù. Però i colori sono davvero belli.

"Okay. Poi?"

"Poi... l'eremita. Saggezza... Mh... Riceverai qualche consiglio, o forse avrai modo di riflettere sul da farsi. Meglio ancora, qualcuno avrà modo di raggiungerti... Sì... Quanto alla torre, meglio se non commento."

"Oh, no! Perché?"

Le chiedo, divertita, e lei scuote la testa mentre rimette le carte a posto. Le mescola bene nel mazzo, poi le rimette in borsa.

"La torre non è un buon segno. Persone che cadono da una torre... L' immagine parla chiaro. — Vivrai un periodo dove tutto ti sembrerà crollare, e non potrai fare niente al riguardo. Solo combattere. Reagire. Di solito, la torre indica anche duro lavoro su se stessi."

Alzo le spalle.

"Se lo dici tu."

"No che non lo dico io! Lo dicono le carte!"

Prima di mettermi a discutere sulla veridicità dei tarocchi o meno, ecco che ci raggiunge Tamara. Tamara è una nostra amica in comune; è al terzo anno di medicina e sogna di diventare un chirurgo da quando era piccola. Ambiziosa, forte e un po' permalosa, arricchisce di certo la nostra combriccola.

"Hey, belle! Che combinate?"

Chiede, scostandosi i lunghi capelli biondi dal viso e sedendosi per terra, vicino a me. Le faccio spazio spostando il piatto contenente il mio pranzo.

"Mah, niente, Jenna giocava alla cartomante..."

"Ancora con questa storia?! Uffa!!!"

Io e Tamara ridiamo, osservando Jenna mettere il broncio. Poi, però, le passa, non appena la nostra amica ci racconta della sua giornata.

"E la vostra?"

Chiede poi, mandando giù un boccone di insalata. Jenna, masticando il suo panino, mi indica con un dito.

"Questa qui... si è messa contro il nuovo docente di arte creativa!"

"Prima di tutto non è un docente, è un assistente..."

"Mio Dio, Irma, ma che combini?!"

Mi riprende Tamara, scherzosamente, ed io le tiro una buffa gomitata.

"È lui che mi ha fatto saltare i nervi... Come dicevo a Jenna prima, l'ho già incontrato tempo fa, in giro. Eravamo in fila ad un mini market, lui ha iniziato a fare il prepotente e da lì abbiamo discusso. Oggi l'ennesima discussione, questa volta in veste scolastica. Voleva che mostrassi il mio quadro... Roba da matti!"

Mi sfogo, mentre le mie amiche ascoltano senza giudicare. Poi Tamara indica la tela. È ancora qui, con me.

"Scusami se te lo dico, tesoro, ma quel tizio non ha tutti i torti... Frequenti belle arti per un motivo. Perché non l'hai voluto mostrare?"

My sweet nemesisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora