Avevo sempre odiato il lunedì. Fino a quel giorno.
Sono le 7 e mezzo del 26 gennaio 2015 e, come tutti i lunedì, mi alzo, svegliata da mia madre con il solito "Buongiorno Crystal". Dopo aver abbandonato il mio adorato giaciglio, vado in cucina per fare colazione con una tazza di latte e caffè e una fetta di torta, cucinata da mia madre il giorno precedente. Dopodiché faccio una doccia veloce e mi lavo i denti. Infine indosso un paio di jeans, un maglioncino nero, un paio di converse ed esco di casa.
Mentre vado a scuola, incontro la mia migliore amica, Mia. Ci salutiamo e camminando, cominciamo a parlare del più e del meno. Dopo circa dieci minuti arriviamo finalmente a scuola ed entriamo, andando dritte verso la nostra classe, la 3ªC.
Appena entrata, però, mi accorgo che vicino al mio banco ne è stato aggiunto un altro, ma prima di poterlo dire a Mia, entra la professoressa seguita da un ragazzo che non avevo mai visto prima. Lui è alto, ha i capelli e gli occhi castani e, non c'è che dire, è un bel ragazzo.
«Buongiorno ragazzi» dice l'insegnante «prima di cominciare la lezione, vorrei presentarvi un nuovo alunno, che da oggi farà parte della nostra classe. Prego, fatti avanti e dì il tuo nome alla classe.»
Il ragazzo annuisce con la testa e dice:
«Buongiorno, il mio nome è Shawn Mendes. Non vedo l'ora di poter passare con voi questi altri 2 anni di liceo.»
Sembra anche simpatico...
«Grazie Shawn. Puoi sederti lì, al primo banco.» replica la professoressa.
Shawn obbedisce e viene a sedersi nel banco che era stato aggiunto vicino al mio, rivolgendomi un caldo sorriso. Sorrido anche io, guardandolo negli occhi.
Sì, è proprio simpatico.
Dopo quell'ora, che mi è parsa interminabile, tutta la classe si raduna attorno al banco di Shawn per presentarsi. Allora, mi rendo conto di non essermi ancora presentata al mio nuovo compagno di banco e così rimedio subito.
«Io sono Crystal, Crystal Johnson» dico tendendogli la mano, «piacere di conoscerti!»
Shawn allora me la stringe e con il suo bel sorriso risponde «Il piacere è tutto mio!»
