Settembre 2021
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L'inizio del terzo anno in un liceo classico. Dopo due anni di didattica a distanza non mi sembrava vero. Finalmente sarei tornata a parlare con i miei compagni (faccia a faccia), a girare tra i banchi la mattina presto nel silenzio più totale e ad uscire di casa. Non sono mai stata una ragazza estroversa ma dopo essere rimasta chiusa in una stanza a studiare e giocare ai videogiochi, anche io avevo bisogno di un po' d'aria fresca. Ovviamente ero preoccupata. Il terzo anno del liceo classico segna la fine del ginnasio, ovvero la fine dell'esercizio. Se nei primi due anni, a greco e latino, si studia solo grammatica e si traducono versioni con frasi corte e più o meno semplici, negli ultimi tre anni subentrano anche la letteratura, i grandi autori e tanto altro. Si aggiungono anche nuove materie come fisica e filosofia, e geostoria viene rimpiazzata da storia. Insomma, il terzo anno rappresenta il vero inizio del liceo classico. Non avendo concluso benissimo la V ginnasio*, avevo paura di non riuscire a rimettermi in pari.
Ma non voglio soffermarmi su questo. Stavo dicendo. Essendo la mia una scuola cattolica, ad inizio anno ci siamo riuniti in chiesa per "celebrare" l'anno nuovo. Da un lato si sedettero tutti i ragazzi del liceo linguistico (siamo una sezione di classico e una sezione di linguistico), dall'altra ci sedemmo noi del classico. Io mi sedetti da sola su una panca e le mie amiche davanti. Poco dopo dovetti fare spazio a quella che sarebbe stata la mia professoressa di storia e filosofia. Grandissima donna, forte di carattere e simpaticissima. Il preside e il rettore iniziarono a dare il benvenuto ai nuovi ragazzi che si erano trasferiti da altre scuole e i professori entrati quell'anno. Gli studenti si presentarono velocemente e con un po' di imbarazzo. Comprensibile, siccome dovevano parlare a circa 200/300 studenti. Gli insegnanti erano circa 4 o 5, perlopiù madri lingue per il liceo linguistico. Ricordo il preciso istante in cui presentarono un professore, forse l'unico nuovo che avrebbe insegnato agli alunni del classico: raccontarono prima di come fu il suo colloquio, e di come lo scambiarono per il professore di italiano senza barba. Effettivamente ci assomigliava. Quando lo vidi per la prima volta il mio cuore si sciolse. Un ragazzo giovane giovane, magro magro e alto alto, con riccioli neri e occhi da sogno. Aveva uno sguardo calmissimo. Era talmente ordinato e preciso nei movimenti che per un momento dubitai che fosse umano. A quanto pare, fece lo stesso effetto anche alle altre ragazze (soprattutto del linguistico) che iniziarono a fargli mille domande: "ma quanti anni ha?" "Ma è fidanzato??". Lui sorrise imbarazzato e rispose con voce calma e profonda a tutte le domande il più velocemente e sinteticamente possibile per non andare per le lunghe. Accanto a me la professoressa di storia e filosofia borbottò orgogliosa: "parlate parlate, tanto questo bel giovane ce lo teniamo noi del classico". Giusto per far capire quanto sia da amare quella donna.
Ad ogni modo, finalmente le domande per il professore finirono e tornò in un angolo insieme ai professori. Il resto del discorso passò in fretta. Poi ci congedarono e tornammo tutti nelle nostre classi, pronti per iniziare le lezioni.* i primi due anni del liceo classico sono (erano) classificati come IV e V ginnasio, poi gli ultimi tre come I, II e III liceo.