Alberi e campi, campi e alberi. Eravamo in viaggio da 20 minuti,ed ancora non avevo capito dove stavamo andando.
"Harry non dovevamo andare a prendere un gelato ?"
Mi fece un sorrisetto malizioso .
"Non un gelato , ma IL gelato "
"E LA gelateria in quale stato sarebbe?"
Si mise un dito davanti alla bocca .
"È un segreto "Passarono altri 5 minuti. Le 3:20. Harry era stranamente silenzioso.
"Quindi hai conosciuto qualche ragazza lì?".Era la prima cosa che mi era venuta in mente da dire.
Si irrigidì.
"Si ne ho incontrato qualcuna, ma nulla di serio".
Gelo.
Avevo scelto l'argomento sbagliato. Da quel momento io poi non osai più aprire bocca.L'ultima cosa che avrei ricordato, sarebbe stata che alle 3:25 una mucca attraversò la strada.
Poi socchiusi gli occhi lentamente e poco dopo ogni cosa divenne sfocata. Mentre tutto il mio campo visivo si scuriva sempre più, l'unica cosa che non perse colore e che potevo vedere nitidamente erano due occhi di ghiaccio che mi fissavano."Piccola siamo arrivati "
Una voce dolce e calorosa mi risvegliò dal mio sonno senza sogni.
Aprii lentamente gli occhi ,ma subito una lama di luce mi costrinse a richiuderli.
"Harry?"
E dopo la luce la prima cosa che notai fu il suo sorriso.
"Per quanto ho dormito?"
"Solo una quindicina di minuti"
Mi vennero in mente tutte le terribili figure che magari avevo fatto : avevo russato? Dormito con la bocca aperta? Parlato ? O magari mi ero messa in posizioni ridicole lasciando penzolare le braccia o la testa ?
Cercai di scacciare via ogni pensiero angoscioso.
Faceva meno caldo di quanto in quei giorni ne stesse facendo in città.
Finalmente scesi dalla macchina.
Harry dopo avermi aperto lo sportello, mi aspettava poco più in là.
Aveva parcheggiato in uno spiazzo erboso circondato da due file di alberi. Feci qualche passo in avanti e notai che dove il cerchio di alberi si interrompeva cominciava una fila di vasi di terra cotta che contenevano gerani di diverso colore.
"Mi hai portata in un giardino botanico?"
Mi guardò imbronciato.
"No seguimi "
Cominciammo a camminare .
Io mi guardavo intorno cercando di capire dove fossimo.
Uscimmo dallo spazio "giardino" seguendo un sentiero terroso e alla fine ci ritrovammo dietro un grande edificio dalle mura rosse e dal grande tetto a cupola bianco.
"Questo è il municipio"
Harry mi stava sorridendo.
"Adesso mi dici dove siamo? Per la strada non c'erano molti cartelli né segnali."
"Dreamgreat Valley. È un paesino molto piccolo che conta pochissimi abitanti."
"Siamo ancora nello stato del Colorado, vero ?"
Cominciò a ridere.
"Non ricordavo questo tuo pungente senso dell'umorismo "
Per un momento immerse i suoi occhi nei miei.
"Ma è passato tanto tempo no? Non poteva essere rimasto tutto uguale "
Aveva un espressione corrucciata e intanto si tormentava le maniche della camicia, continuando ad allacciare i bottoni e slacciarli.
"Alcune cose non cambiano mai Harry, non possono"
Incrociammo di nuovo lo sguardo: fui io ad interrompere quel contatto, perché avevo paura che potesse aver capito già molto più di quello che volevo mostrargli."Venivo con i miei genitori qui; mangiavamo il gelato e facevamo una passeggiata nei campi"
Anche in quel momento sorrise, ma aveva un sorriso amaro e non era rivolto a me, ma sembrava che stesse guardando oltre: oltre i campi dietro di me , oltre le colline , oltre le montagne che circondavano la valle, più in alto delle nuvole e del sole, oltre tutto."Allora questo gelato? Vediamo se è davvero così buono" Cercai di cambiare discorso.
Mi si avvicinò improvvisamente .
" Te l'assicuro"Me lo sussurrò nell'orecchio con quella sua maledetta voce, facendomi quasi venire i brividi.
Poi mi prese la mano: la sua era grande . E calda , al contrario delle mie che erano sempre gelide.Attraversammo qualche stradina , finché non ci trovammo in una piazzetta al centro della quale c'era una grande statua di una donna che piangeva.
Harry si accorse che la fissavo.
"Si chiama 'La dama piangente'. Dicono che questo sia il posto in cui gli amanti vengono a piangere le loro sventure."Mi trascinò verso un piccolo negozio che aveva , sulla porta, un cartello di legno con su scritto 'Moonlight'.
Lui forse si accorse che mi stava tenendo ancora la mano, perché la lasciò d'improvviso, facendo riprendere il mio cuore a battere."È questo "
Entrò ed io lo seguii. Dentro il locale aveva le pareti di rosa chiaro, mentre i tavolini, le sedie e i due banconi erano verniciati di bianco.
Ai muri erano appesi disegni fatti probabilmente da bambini e foto del paesaggio e della città.
"Ehi Sam "
Harry corse a salutare il ragazzo moro che era comparso dietro il bancone dei gelati.
"Harry? Sul serio sei tu?Quando sei tornato?Com'è Londra? Ho così tante domande da farti"
Si abbracciarono come due vecchi amici. Sembrava che si fossero quasi dimenticati della mia presenza.
Non volevo avvicinarmi perché quei due avevano sicuramente molto da dirsi, quindi diedi uno sguardo ai diversi gusti del gelato. Fragola, cioccolato, stracciatella, pistacchio,limone, mandorla e nocciola. Non erano moltissimi, ma dall'aspetto sembravano tutti buoni.
" Harry hai trovato anche una ragazza ?"
All'inizio non avevo capito si riferisse a me, poi mi voltai verso loro.
Guardai il mio amico, ma avrei preferito non farlo perché mi stava fissando.
"Ehm ... Io...ciao..."
"Lei è Selene, una mia vecchia amica"
Mentre parlava Harry aveva continuato a guardarmi come in cerca di una risposta.
Mi avvicinai cercando di non sembrare troppo imbarazzata.
"Piacere "
"Ciao Selene io sono Sam. Allora ragazzi siete venuti qui per il gelato, no? Cosa vi do?"
" Mmm per me cono pistacchio e mandorla"
"Ok... Ecco tieni Harry. E per te?"
" Io una coppetta fragola e cioccolato, grazie"
Avevo parlato così velocemente che non sapevo se il povero Sam avesse capito; ma evidentemente capì, perché poco dopo mi allungò la coppetta di gelato con tanto di ombrellino.Mentre mangiavamo il gelato Harry e Sam chiacchieravano allegramente,cercando di farmi entrare nella conversazione con poco successo.
Una decina di minuti dopo salutammo Sam con la promessa che saremmo ripassati a trovarlo.
Prima la piazzetta era quasi vuota, a parte qualche vecchietta o alcuni bambini che giocavano.Quando uscimmo ,per le stradine che si incrociavano, passeggiavano mamme con i propri figli, uomini in divisa.Mi accorsi che Harry stava guardando qualcosa: erano una madre , un padre ed il loro bambino.Quest'ultimo era ancora molto piccolo, ed i suoi genitori lo prendevano per le manine per aiutarlo a camminare.
Il mio amico aveva lo sguardo perso.
"Harry ?"
Mi guardò con un'espressione perplessa.
"Ah si andiamo"
Passammo davanti ad una farmacia, e mi capitò di guardare l'orario.
17:20.
Era tardi.
" Sel tutto bene?"
"Si perché ?" Se gli avessi detto che dovevo tornare a casa avrebbe potuto pensare che non mi piaceva stare con lui.
"Scusa magari ti sei annoiata"
"No mi ha fatto piacere stare con te "
Mi sorrise e poi si accorse dell'orologio che stavo guardando.
"Andiamo verso il parcheggio"Non impiegammo molto ad arrivare ed ogni volta che cercavo di cominciare un discorso, lui lo troncava rispondendo a monosillabi.
Aprì lo sportello della macchina, ma vedendo che io non lo seguivo si bloccò e mi guardò con aria interrogativa.
Mi davano fastidio quei suoi momenti di silenzio, quello sguardo perso. Non erano dell'Harry che conoscevo. Poteva anche essere cambiato, ma non era un'altra persona.
"Harry c'é qualcosa di cui vorresti parlarmi?"
"No,perché ?"
"Sei molto silenzioso e-"
"Sel "
Mi si avvicinò.
"Va tutto bene"Sorrise debolmente.
"No, non va bene. Cos'hai da quando sei qui?"
Mi fermai un attimo.
"No, cosa è successo a Londra?"
Incrociammo lo sguardo.
Ero così presa a parlargli che non mi ero accorta che eravamo davvero molto vicini, anche troppo.
Appoggiò la testa sulla mia spalla.
Era chiaro che non ne volesse parlare, almeno non con me."Scusa Harry"Mi uscì spontaneo dirglielo.
"Non fa niente se non ne vuoi parlare con me, anzi è no-ormale."
Cominciai a parlare velocemente ed a balbettare.
"Perché dovresti dirlo a me poi.Bo , senti lascia perdere. Sei cambiato. Punto.Va b-bene. Parlo io. Sono successe così tante cose ... L-la prima ad essere diversa sono io..."
Alzò la testa.
"Sel non ti devi giustificare con me"Questa volta appoggiò la sua fronte sulla mia.
"E poi ..."
Trattenni il respiro e continuai a specchiarmi nei suoi occhi smeraldo.
Sembrava mi volesse dire qualcosa, ma si fermò.Sorrise e appoggiò le sue labbra sulle mie.
Salve ;) . Ecco il nuovo capitolo. Credo che il prossimo riguarderà (finalmente) la festa, anche perché è da un po' di tempo che ne parlo.
Commentate , mi raccomando👍🏻
PS. Naturalmente Dreamgreat Valley non esiste .... Ma sarebbe bello se ci fosse ;)
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Occhi di ghiaccio.
RomanceMolti dicono che gli occhi siano lo specchio dell'anima . Loro non mentono mai anche a costo di tradirti. Selene si sente persa e brancola nel buio da tanto tempo. Tomas é solare e simpatico. Lui le insegnerà come trovare la strada per rivedere la...