CAPITOLO 10- QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA

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"E così Alessandro Magno arrivò ai confini del mondo conosciuto ,realizzando il sogno più ambizioso che un condottiero avesse mai avuto"
Il gatto continuava a guardarmi storto mentre gli ripetevo la lezione per il giorno successivo.
Ero arrivata a casa con una strana voglia di mettermi a lavoro e studiare tutto il pomeriggio, ma erano solo le 18 ed avevo già finito tutto.

"Non guardarmi così gatto "
Mi rispose con un sonoro "miao".
Sospirando, mi lasciai cadere sul letto morbido.
"Lo so che ho sbagliato, lo so.
Ma é difficile sai ."
Lo vidi accoccolarsi sul mio cuscino.
"No tu non sai un bel niente."

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THOMAS

Le ragazze. Creature enigmatiche ed incomprensibili.
Avevo cercato di aiutare quelle due a chiarire, ma non ne volevano sapere.
Che poi perché le stavo aiutando?
Eppure non potevo farne a meno .

Steso sul mio letto mille pensieri mi affollavano la mente.
Immagino confuse mi scorrevano davanti agli occhi : mio padre e mia madre che si abbracciano .
Mia madre seduta sul divano .
Mia madre con la testa fra le mani .
Mia madre con il volto scarno rigato dalle lacrime .
Mia madre che mi guarda mentre le lacrime continuano  a scendere sulle guance .
Mi accarezza il volto abbozzando un sorriso  e mi dice :" Devi essere felice Thom , tu devi essere felice "

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HARRY
Non ricordavo che la vita a Denver fosse così noiosa .
Sembrava quasi che una pesante aura grigia aleggiasse ovunque .
Tutto ovattato . Tutto così privo di colori . Dovunque poi . Dovunque mi spostassi .
Aprii il computer sulla scrivania e mi sedetti lentamente sullo sgabello davanti ad essa mente in una mano reggevo una tazza di caffè .
Fissai lo schermo scuro  .
Qualcosa quasi subito attirò la mia attenzione : l'orario .
Era sbagliato . Non avevo ancora avuto modo di cambiarlo dopo la partenza da Londra .
Londra . Una sola parola che rievocava in me così tanto pensieri e sensazioni da non farmi accorgere che la tazza che avevo lasciato in bilico stava per cadere dal tavolo .
Prontamente la afferrai ma per farlo poggiai l'altra mano sul computer aprendo involontariamente una delle tante cartelle sul desktop .
Proprio quella che non avrei mai voluto aprire .
Quella in cui avevo raccolto le sue foto .
Le foto che ricordavano la ragione per cui ero scappato da Londra senza fare il biglietto di ritorno.
Le foto di mio figlio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 26, 2017 ⏰

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