CAPITOLO 6- IL PIANO FOLLE DI UNA SERATA FOLLE

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"Ah"fu l'unica cosa  che riuscii a dirle.
"È il secondo 'ah' che dici"
"E allora? Com'è che adesso una persona non può più esprimersi con 'ah'?Ah?"
"Si si d'accordo basta... Comunque che ne pensi?"
Che ne pensavo? Bho.
"Devo pensare qualcosa?"
Non sapevo perché mi sentissi a disagio in realtà.
Cioè io avevo Harry. E lui era solo un affascinante sconosciuto che quella mattina mi aveva anche presa in giro.
"Ma così non mi aiuti Sel!"
" Mmm... Allora ....' Che carini!' Va meglio?"
Mise il broncio.
"Non ti sopporto quando fai così "
"Dai scherzavo... E che ancora non lo conosco e... quindi... non so che dirti"
Le si illuminarono gli occhi. Di nuovo.
Attenzione, guai in arrivo.

"Perfetto"cinguettò ad un tratto.
"Allora stasera vi farò conoscere come si deve e poi ... Beh tu gli potresti anche parlare di me ..."
" Che cosa ?"
Era fuori di testa.
" Dai si è un piano grandioso! Lui è simpatico e parla con tutti quindi non dovresti avere problemi"
Ignorai volutamente quella involontaria frecciatina sul fatto che ero troppo impacciata quando parlavo con i ragazzi.

"Non se ne parla proprio! Ho già fatto abbastanza figuracce con lui oggi"
" Sel sei la mia migliore amica. Ti prego"
Era la prima volta che mi definiva 'la sua migliore amica'. Tamara era abbastanza solare agli altri risultava sempre simpatica. Sinceramente non avevo ancora capito perché sprecasse il suo tempo con me.
"E ... Cosa dovrei fare... Precisamente?
Illuminò la macchina e l'intera strada più dei fari dell'auto solo con quel sorriso.
"Nulla di speciale in realtà. Solo parlargli"
'Solo'.
"Iniziare una conversazione"
Troppo difficile.
"E fargli confessare cosa pensa di me!"
Impossibile. Assolutamente impossibile.

Adoravo Tamara, ma a volte era un po' ingenua. E anche folle.
"Non credi sia meglio che parliate voi due?"
" NO"
Ed era anche testarda. Molto testarda.
Farla ragionare era difficile come portare un bambino davanti alle porte di Disneyland e costringerlo a tornare a casa prima di esservi entrato.

" Sel non ti preoccupare andrà tutto a meraviglia "
Si, per te.
"Ci divertiremo e se tu mi farai questo piccolo piccolo favore..."
Piccolo piccolo un fico secco.
"Io te ne farò un altro quando ne avrai bisogno di uguale importanza"
"Ma non è giusto! Tu in quanto mia amica mi dovresti  lo stesso aiutare"
"Si ma..."
Si interruppe a metà frase e fu un sollievo finire lì quella conversazione che non sapevo dove stesse andando a parare.
"ECCOLAAA! Siamo arrivate"

Quando Annabel organizzava una festa e parlava di invitare gente 'a casa sua', tutti quelli con un minimo di vita sociale sapevano a cosa in realtà si riferisse .La sua famiglia era benestante ed oltre ad un'elegante villa in centro, aveva anche una grande casa appena fuori città.
L'unica volta che ero entrata lì dentro era stato quando Tamara mi aveva trascinato con lei alla festa a sorpresa di Annabel l'anno precedente.

La mia amica parcheggiò nel prato dietro l'abitazione, dove già c'erano diverse moto e piccole auto. Anche lì fuori si poteva sentire la musica che dovevano aver messo dentro. Scesi dall' auto e Tamara mi seguì. Per qualche strano motivo era più lenta di me,così mi fermai davanti alla porta per aspettarla.
Arrivò un po' traballante e finalmente capii perché.
"Scusa dove sono finite le all stars bianche?"
Aveva delle scarpe beige con un tacco vertiginoso. Mi fece un sorriso innocente.
"Ho pensato che fosse una serata importante e quindi..."
"E quindi hai pensato bene di metterti quei cosi con cui non riuscirai nemmeno a muoverti?"
"Guarda che ci so camminare benissimo" Alzò il mento seccata.

Non riuscii a ribattere perché un ragazzo non proprio sobrio aprì di scatto la porta che per poco non mi finì in faccia. Il tizio scappò fuori gridando qualcosa come "UHUUUUUII".
Non mi ero ancora ripresa che Tamara si era già fiondata dentro.
Entrai anche io.
La casa era proprio come la ricordavo: in legno, due piani con una scala a chiocciola. Sembrava più un casolare di montagna in realtà. C'erano palloncini in ogni angolo della stanza. Erano stati allestiti diversi tavoli con bibite e cibo a volontà tra pizzette rustici e dolci. La casa era già piena di ragazzi e ragazze che ballavano, bevevano o semplicemente occupavano i divani ai lati della sala. Alla faccia dei pochi amici che mi aveva detto avrebbe invitato insomma.

Cercai Tamara con lo sguardo. Vidi Lucas Helkorn con i suoi amici al tavolo delle bibite, Annabel in pista con alcune compagne di classe, ma di Tamara neanche l'ombra. Mi girai di scatto e andai a sbattere contro qualcuno.

Massaggiai il mio brutto naso : vidi delle converse rosse, un jeans scuro, una camicia bianca con gli ultimi tre bottoni aperti... e naturalmente ,alla fine, due splendidi occhi di ghiaccio che mi guardavano divertiti .
Solamente pochi secondi dopo notai che accanto a lui c'era Tamara.

Ma ciao.
Mi fate un favore enorme? Commentate. Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo o meno :)

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