CAPITOLO 3 - UN AMICO DAL PASSATO

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La prima cosa che feci tornata a casa fu darmi della stupida.
Perché ero scappata in quel modo?
Il mio telefono cominciò a suonare.Guardai il display : Tamara.
Invece di rispondere , come avrebbe fatto una persona normale , presi il telefono e lo misi sotto il cuscino . Continuava a vibrare producendo un rumore che era sempre più insopportabile . Corsi in bagno, chiusi la porta , e mi ritrovai davanti all'enorme specchio sopra il lavandino .

L'avevo sempre odiato. Metteva in mostra tutti i miei difetti : naso troppo grande , bocca troppo piccola , sopracciglia troppo scure . Avevo un viso anonimo . In quel momento ,con quella luce artificiale, mi vedevo ancora più brutta.
Che stavo facendo ? Non avevo molte amiche vere , volevo perdere anche l'unica persona che mi stava vicina ? Ci sarebbe stato un tempo in cui forse avrei staccato gli occhi da quel maledetto specchio, sarei andata in camera, avrei preso il cellulare e avrei risposto a Tamara con una delle mie solite risatine false che avevo imparato a fare toppo bene. Le avrei detto che avevo ricordato di avere un impegno, ma che era tutto a posto.

Ma non quel giorno . Non con Tamara.
Mentre pensavo a queste cose avevo inconsapevolmente chiuso gli occhi. Quando li riaprii mi sentivo già meglio : adesso nello specchio risaltavano i miei capelli castano chiaro che contornavano il viso , ed i miei occhi sembravano più profondi e lucidi del solito .

Presi un beauty. Mascara , eye-liner , matita e rossetto rosa carne . Avevo da poco scoperto che truccarmi era rilassante. Mi ricordava chi ero adesso, le scelte che avevo fatto, il mondo che mi ero creata.
In realtà ero già truccata , come ogni giorno, ma più ripassavo il mascara, più la mia sicurezza cresceva e sembrava che la luce facesse apparire il mio volto allo specchio sempre più luminoso.

Quando mi calmai ed uscii dal bagno era passata mezz'ora, ma ancora i miei genitori non erano tornati.
Controllai il cellulare : 10 chiamate perse da Tamara. Le scrissi che ci saremmo viste più tardi e che dovevo parlarle.
Mi rispose in meno di un secondo .
"SI PUÒ SAPERE DOVE DIAVOLO SEI FINITA ? Sono morta di paura. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Comunque hai ragione dobbiamo parlare ... Devo chiederti una cosa :)... Stasera alla festa come verrai vestita ?"

La festa di Annabel , giusto. Il mio umore non era adatto ad una festa e l'ultima cosa che mi interessava era scegliere cosa mettere.
"D'accordo :) . Pantaloncini scuri, quella maglietta grigia con la scritta rossa 'wake up' , e le vans nere "
Stavo già pregustando uno dei dolcetti che mia nonna aveva portato quella mattina , che arrivò un altro messaggio.
" Io gonna bordeaux , maglietta bianca con pizzo e all stars bianche ;) Ti aspetto non vedo l'ora che arrivi stasera" .

Ed io non vedevo l'ora che si scaricasse la batteria del cellulare.
Così lo lasciai lì sulla scrivania accanto alla finestra e scesi in cucina.

Proprio nel momento in cui stavo per addentare il mio dolcino al cioccolato ... Suonò il campanello .
Andai ad aprire la porta dopo aver lasciato quella delizia sul tavolo . Mentre stavo per dire qualche infelice battuta sul fatto che avevano interrotto un momento importante per il mio stomaco, mi ritrovai davanti un ragazzo familiare. Lo guardai farfugliando qualcosa di incomprensibile.

Lui sorrise ed entrò, portando dentro delle buste piene di cibo, seguito dai miei genitori.
"Sel abbiamo un ospite a pranzo oggi !!" Cinguettò mia madre dirigendosi in cucina con altre buste. Non me ne ero accorta .

Mio padre fu l'unico a salutarmi . Mi rivolse un sorriso tirato e si unì anche lui alla compagnia .

Recuperai il mio spuntino, prima che gli altri lo potessero vedere e lo rimisi nella guantiera dove l'avevo preso.
Lui mi sì avvicinò sorridente.
"Ne è passato di tempo eh ? "
Lo guardai .
Capelli ricci e scompigliati e due vivaci occhi verdi che sembravano screziati d'oro.
"Harry?"
La mia voce era stata un sussurro, ma lui mi sentì comunque e mi rispose con un tono altrettanto basso.
"Si" .
Come avevo fatto a non riconoscerlo ? Aveva i capelli più lunghi, era decisamente più alto e meno gracile , ma era sempre il mio compagno di banco delle elementari! Nonché in assoluto il primo ragazzo per cui avessi mai avuto una cotta.

"N-non ti eri trasferito a Londra?"
Cominciai a balbettare senza motivo. Rise.
"Si ma sono tornato qui a Denver una settimana fa ... E comunque speravo in un'accoglienza un po' più calorosa... "
Mi fece l'occhiolino.
Ci misi un po' di tempo ad elaborare cosa aveva detto perché ero completamente rapita dalla sua voce. Quando era diventata così roca e sensuale?
"E-E-Ecco ... Beh allora ? Sei qui con i tuoi genitori? "
Per un momento i suoi occhi si fecero più cupi e persero quel luccichio che li contraddistingueva.
"No sono qui da solo. Vivo nella nostra vecchia casa."
Fortunatamente la voce di mia madre che annunciava il pranzo mi salvò da quel momento imbarazzante.

A tavola i miei genitori sottoposero Harry ad un vero e proprio interrogatorio. Lui non si scompose mai , e ,quando anche i miei furono soddisfatti ,finalmente ci potemmo alzare da tavola.

"Jim , Sara ,grazie per la vostra ospitalità . Se non mi aveste invitato probabilmente starei mangiando pollo fritto nell'ennesimo ristorante cinese "
" Oh caro vienici a trovare quando vuoi . La tua compagnia ci ha fatto molto piacere . Sel accompagnalo." Mia madre mi prese per un braccio e mi spinse verso Harry.

Lui sorrise e uscimmo dalla porta sul retro.
"Come ti trovavi lì? "
" Bhe erano molto puntuali e avevano tutti i capelli biondi "
Mi rivolse un sorriso triste .
"Ma non ti sembra strano domandarmelo adesso ? Cioè i tuoi genitori mi hanno chiesto della mia vita segreta londinese fino ad ora ..."
Non lo feci finire che scoppiai a ridere. Incredibile. Era la prima persona che mi aveva fatto sorridere quel giorno.
"Hai sorriso. Pensavo non ci riuscissi più "
Mi avvicinai a lui.

"Vesti ancora di nero..."
Solo in quel momento, infatti, notai che sia la camicia , cha la giacca , che i pantaloni e le scarpe erano rigorosamente neri.
" Pensavo non te ne saresti più accorta." . Rise .
" Ti ricordi quando la maestra delle elementari ci ha messo vicini di banco ?"
Come scordarlo.
" Disse con quella sua vocina stridula 'Styles e Amber vicini al secondo banco fila centrale '."
Rimasi un po' stupita: si ricordava perfino la posizione del banco ?
Lui se ne accorse.
"Era l'unico banco senza poggia piedi", aggiunse imbronciato.
Ridemmo ancora.
"Senti Sel ,perché non vieni con me? Sono 6 anni che non prendo un buon gelato..."
Perché no ? Mi stava solo offrendo la possibilità di far diventare quel noioso lunedì un lunedì diverso.
Entrai a casa solo per prendere il cellulare e avvisare i miei genitori.

Quando uscii Harry era appoggiato alla sua decappottabile nera. Appena mi vide sorrise.
"Andiamo?"
Spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e gli sorrisi anch'io.
"Si".

Hey.
Cosa succederà tra Sel ed Harry ? Lei andrà alla festa , o preferirà nascondersi come ha sempre fatto?
Ricordatevi di votare e vi prego ditemi cosa ne pensate della storia 😊

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