CAPITOLO 7- TRA SGUARDI E SORRISI

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"Ah ma tu sei la ragazza di stamattina !"
Occhi di ghiaccio mi guardava con un espressione divertita.
"Esatto, lei è Selene " aggiunse Tamara.
"Piacere Tomas, Tomas Higner"

Allungò la mano destra verso di me ed io gliela strinsi.
La sua era calda, mentre la mia era praticamente gelida.
Lui se ne dovette accorgere.
"Hai freddo?"
"Ah... No... Sono sempre così "
Piegò la testa da un lato, incuriosito.

Andava tutto bene, finché non vidi Tamara farmi l'occhiolino.
Sgranai gli occhi come per implorarla di fermarsi, ma lei era pur sempre Tamara .
"Beh ragazzi vi lascio un po' soli a chiacchierare ,io intanto vado..."
Si guardò intorno.
"... A salutare Jenna"
Detto ciò andò velocemente verso questa presunta Jenna a salutarla, sotto lo sguardo incerto di Tomas. Continuai ad implorarla con gli occhi ancora per un po' , fino a quando non mi accorsi che Tomas mi stava guardando.
"Non ti sto molto simpatico vero?"
Lo disse all'improvviso con un sorriso quasi triste ed una faccia da cucciolo.

"No, cioè non è vero. Non ti conosco, in realtà, quindi..."
"Senti ,non ti da fastidio la musica ?"
In effetti era molto alta. Anche troppo. A mala pena riuscivo a sentire cosa diceva lui.
Annuii.
"Allora è meglio se andiamo fuori no?"
Così andò verso il giardino ed io lo seguii.
Aveva delle spalle davvero grandi. Cominciai a chiedermi se andasse in palestra.

Anche in giardino c'erano diversi ragazzi: coppie che si sussurravano nelle orecchie frasi sdolcinate, persone che cercavano di tenere in piedi i loro amici già completamente ubriachi e ragazzi che stavano semplicemente lá davanti a fumare.
"Tu conosci qualcun altro qui?"
"Ci sono alcuni dei miei compagni di classe, perché ?"
Rise.
"Io praticamente nessuno oltre Tamara, Annabel e te, adesso"
"Allora perché sei venuto?"
La domanda mi era uscita spontanea, perché io al posto suo mi sarei sentita a disagio.
Mi guardò per qualche istante poi cominciò a ridere. Aveva una risata cristallina che fece venire voglia di ridere anche a me.
"Sai che non lo so proprio? Diciamo che non volevo rimanere a casa. Mi piace stare in mezzo alla gente e anche conoscere nuove persone"
Si fermò un attimo.
"E modestamente sono anche abbastanza bravo a stringere amicizie."

"E tu perché sei venuta? Potrei sbagliarmi ma non sembri il tipo da festa"
Bella domanda.
Sorrisi.
"Non lo so nemmeno io"
"Quindi abbiamo già una cosa in comune"
Lo guardai con un misto di imbarazzo ed incredulità .
Ma aveva ragione.
"Si credo di si"

Tamara aveva detto bene.
Tomas sapeva mettere a proprio agio le persone con cui parlava. Quando capii ciò mi sentii rassicurata, ma anche un po' triste e quasi delusa : non potevamo essere più diversi.

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TOMAS

Restai lì con lei a parlare per almeno una mezz'ora.
Sorrideva e spesso si toccava i capelli ,portandosi le lunghe ciocche dietro le orecchie.
Pensai subito che aveva dei bei capelli: erano castani e leggermente mossi, ma verso le punte diventavano sempre più biondi; le scendevano lunghi e morbidi sulle spalle.
Era evidentemente in imbarazzo, così per tutto il tempo cercai di farla ridere. E ci riuscii.

Mi piaceva far ridere la gente, vedere il modo in cui lo faceva, sentire le risate che riecheggiavano nell'aria. Odiavo vedere le persone tristi.
Quando lei rideva le si formavano due piccole adorabili fossette vicino alla bocca.
All' inizio era stata di poche parole ed aveva risposto alle mie domande quasi esclusivamente a monosillabi, ma poi si era lentamente sciolta e mi aveva parlato di quando aveva conosciuto Tamara in primo liceo.
Notai che spesso evitava il contatto visivo: aveva degli occhi belli ed espressivi, resi ancora più grandi dal trucco. Avevano un colore abbastanza singolare, che sfumava dal castano chiaro ad un verde appena accennato.

Quella ragazza era decisamente interessante.

Stava diventando fresco fuori e lei aveva incrociato le braccia al petto come per scaldarsi.
"Andiamo dentro a prendere da bere, ok?"
Lei annuì, abbassò la testa e poi di scatto la rialzò di nuovo.
Per un attimo mi sembrò quasi impaurita.
"Tomas... Ma tu ecco..."
Si girò e mi diede le spalle.
"Cosa ne pensi di Tamara?"

Tamara? Cosa c'entrava lei adesso?
"Cosa ne penso? Beh..."
Alzai la testa e mi ritrovai sotto migliaia di puntini luminosi che splendevano, decorando il cielo limpido.
"...É simpatica. Con lei sto bene e poi ...beh... "
Si girò ed io la guardai negli occhi.
"...é anche carina"

"Ma come devo intendere questa domanda?"
Dapprima lei sembrò non capire poi le sue guance si colorarono leggermente di rosso .
"Come una semplice domanda"
La sua voce era fredda, così lasciai perdere ed entrammo nella casa.

Tamara stava ballando con altre ragazze nel soggiorno, in mezzo al quale era stata allestita una "pista da ballo". Appena ci scorse si precipitò davanti a noi e mi prese per un braccio.
"Beh com é andata?"
Si era rivolta a Selene.
"Tutto bene"
Si continuarono a fissare per un po', mentre io a mia volta le guardavo con un'aria interrogativa.
Ragazze, non le capirò mai .

"Tom andiamo a ballare ? Ti preeeegooo"
Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che mi trascinò via con lei, lasciando Selene lì, che ci seguiva con lo sguardo.
----------------------------------------------SELENE

"Ah Sel tu che vuoi fare?"
"Ehm io... Non.."
Non ascoltò la mia risposta perché subito dopo aver parlato aveva cominciato a ballare con Tomas.
Io non sapevo ballare.
Così aspettai davanti all'ingresso :non sapevo che fare e tirai fuori dalla piccola borsa di pelle nera che avevo portato il cellulare.
Bloccavo e sbloccavo lo schermo, scorrevo le app, le chat, accendevo e spegnevo internet e a momenti alzavo gli occhi per guardarmi un po intorno.
Non so per quanto continuai così.
Ero sola, in più ad una festa. Cosa stavano pensando gli altri di me in quel momento? 'Ah guardate è una povera sfigata','poverina, qualcuno vada a rivolgerle la parola'.

Capivo la situazione, ma perché Tamara mi aveva lasciata sola? Perché aveva lasciato da sola la sua migliore amica?
Poi qualcuno mi mise una mano sulla spalla.
Mi girai: era lei con Tomas dietro, tutta sorridente.
Mi sentii sollevata : pensai che si fosse accorta che non ero a mio agio, quindi sorrisi.
"Senti Sel..."
Credetti che mi avrebbe chiesto se stavo bene e mi avrebbe trascinata in pista a ballare con lei.

Ma non lo fece.
"...non è che mi puoi tenere la borsetta? No dai mi impiccia un po ballare con questa al braccio!"
Mi porse la borsetta bianca.

Ero un miscuglio di emozioni: tristezza, delusione e rabbia, soprattutto rabbia.
Presi la borsetta , feci finta di pensarci su e poi gliela ridiedi in malo modo.
"Sai che c'è ? Mi sono proprio seccata adesso, trovati un'altra amica che ti faccia da appendiabiti ..."
Mi bloccai: appendiabiti forse non era la parola giusta.
"...o qualunque altra cosa tu voglia "
Detto questo me ne andai quasi correndo in una maniera un po' buffa.
Non ricordo di essermi mai comportata così con Tamara, che mi fissava con quei suoi grandi occhi verdi, abbastanza stupita.
Anche Tomas mi guardava ma era più ...sbalordito? irritato ?
Solo poi mi resi conto di aver fatto quella scenata anche davanti ai suoi occhi, ma in quel momento non mi importava.
Pensavo, se li ferisco prima io, loro non possono più ferirmi, giusto ?

Scusate se non aggiorno da tanto😇
Grazie a tutti per i commenti ed i voti :)

In questi capitoli sto cercando di mettere a fuoco il personaggio di Tomas , come ho fatto per Selene.
Poi comincerà "la vera storia " ahah

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