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MOREAU ADRIEN

Per ritornare giovani, basta ripetere le proprie follie.

In qualche modo erano tornati al castello, aveva dovuto guidare Mathias, ma erano tutti sani e salvi tra le mura sicure della proprietà della famiglia Moreau.

Benjamin si era diretto immediatamente verso il proprio letto, che aveva agognato nelle ultime due ore passate per strada a seguire quel folle di Adrien che andava alla ricerca di un nuovo locale nel quale intrufolarsi. Aveva ventun anni ma se ne sentiva ottantasette nelle ossa.

Mathias seguì a ruota il minore, si buttò sul proprio letto e salutò con la mano Jack, il quale aveva perso a morra cinese e aveva dovuto accettare l'incarico di riportare nella propria stanza Adrien, che, nonostante avesse ormai smaltito abbastanza la sbornia, aveva insistito per non salire fino al quarto piano da solo.

Riuscirono a non fare troppa confusione per le scale, si sussurrarono a vicenda intimazioni e giunsero nella camera da letto del maggiore dopo una quantità indefinibile di minuti.

«Quello è il letto» Adrien indicò il materasso ricolmo di lenzuola, coperte e cuscini, ma Jack sembrò non interessato a ciò che stava dicendo il biondo, perché si era diretto subito verso l'armadio per cercare qualcosa di comodo che potesse indossare per farlo dormire che non fosse il pigiama perché considerava troppo intimo dovergli far indossare quel particolare indumento.

«Che fai?» gli chiese il biondo e lui interruppe la sua ricerca.

«Ti vorrei far indossare qualcosa di comodo»

«Ho un pigiama» affermò Adrien andando verso il letto dove, sapeva per certo, sotto il cuscino avrebbe trovato quell'indumento comodo per la notte.

«Preferirei non vederti in pigiama» Jack si strinse nelle spalle e ritornò con la testa nell'armadio.

«Perché?» il biondo non demordeva, si avvicinò al minore e attese che quello si voltasse per ricambiare lo sguardo intenso che gli stava concedendo.

«Vorrei mantenere un'immagine più virile di voi, signore» Jack si sentì sfiorare i fianchi dalle mani ruvide di Adrien e si immobilizzò. Sentì ogni singolo muscolo rispondere a quel tocco, irrigidirsi e cristallizzarlo all'interno di quei polpastrelli che lo accarezzavano.

«Sono abbastanza virile se faccio questo?» Adrien aveva compreso che la risposta di Jack non era stata altro che una presa in giro, una battuta lasciata cadere nella stanza di un ubriaco, ma aveva voluto fare in modo che le carte in tavola giocassero a suo favore. Con i polpastrelli caldi riuscì a trovare la pelle fresca dell'altro, insinuandosi in quello spazio tra camicia e carne. Sentì il corpo di Jack rispondere a quel tocco, fremere sotto le sue dita e chiedere una tregua, ma lui non l'avrebbe mai concessa, non avrebbe mai accettato una bandiera bianca da parte di quel ragazzo.

Con le labbra arrivò a un soffio dal collo del ragazzo e parlò di nuovo, facendo scontrare le proprie parole con la giugulare pulsante di Jack.

«Permettimi di mostrarti fino a che punto posso essere virile»

Volgare, ma conciso, Jack non poteva negarlo.

«Credo che l'alcool le abbia dato alla testa, signore» si girò, sentì il naso del biondo sfiorargli il collo mentre si voltava e gli metteva le mani sul petto ansante per distanziarlo quel tanto che bastava per avere spazio per respirare anche lui.

«Credo che tu mi abbia dato alla testa, Jack»

«Sublime» rispose, ma non permise a Adrien di azzerare di nuovo la distanza, rimase con un braccio alzato nel mezzo, a marcare una distanza che voleva venisse rispettata.

Segreti in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora